lunedì 27 aprile 2009
Cronache di Surakhis 13 : Tutti al voto.
La temperatura esterna si stava rialzando, ormai era primavera piena su Surakhis anche se quell'anno pioveva un po' troppo acido nitrico e le abitazioni si corrodevano più del solito. Paularius si stava teletrasportando a casa e ridacchiava sotto i baffi. Che spettacolo fantastico quella sera; lui andava matto per il teatro, specialmente per quelle rappresentazioni di antiche battaglie. Normalmente c'erano sempre problemi a reclutare comparse, ma con la crisi che tirava, ormai molti capifamiglia non avevano grosse difficoltà a cedere qualche congiunto ai teatranti. Quella sera ne avevano usate almeno un centinaio, costumi bellissimi, musica a palla e oltretutto dal suo palco personale non si beccava neanche gli schizzi di sangue come quelli delle prime file, ma molti ci andavano solo per quello, de gustibus. Lui amava soprattutto la rievocazione storica e lo stridore delle armi, come nella caccia, l'altra sua grande passione. Aveva infatti appena trascorso una settimana di vacanza sulla terza luna di Eriakhis, in una delle grandi cacce organizzata dall'imperatore. Paularius faceva ormai parte fissa del suo seguito, con diversi amici. Certo non era caccia libera, ma dove si può ormai fare, solo sulle galassie esterne. Lì invece era solo una riserva, dove da decenni venivano lanciati i clandestini di Andromeda, invece di rispedirli a casa. L'imperatore aveva, nella sua immensa munificienza, costruito delle belle postazioni da dove i gruppi potevano sparare comodamente con le armi ultrasoniche. Certo non era come con gli storditori, e ci mettevano un sacco a cascare giù rotolandosi nella sabbia quei bastardi, ma almeno non si rovinavano le pelli. E poi durante le cacce si avevano un sacco di contatti interessanti. L'imperatore stesso, quando c'era, chiacchierava volentieri con tutti, era molto alla mano e si discuteva di ogni cosa liberamente. Ad esempio, quella storia del referendum, una antica tradizione che non si era ancora riusciti ad estirpare, per cambiare il sistema di voto. Paularius gli aveva dato qualche idea e il lungocrinito le aveva fatte sue con entusiasmo. Intanto si cominciava accusando pubblicamente i componenti della Gilda per la Pura Razza di sperperare il danaro per la inutile consultazione, che invece, avrebbe potuto essere accorpata alle votazioni interfoniche della Grande Suocera, il programma che impazzava in tutta la galassia. Cosicchè se il referendum fosse fallito i responsabili dello sperpero sarebbero stati i Gildisti, mentre se avesse avuto successo, sarebbe passato il sistema che avrebbe annullato automaticamente tutti i voti a lui contrari per ragione di lesa maestà e manifesta stupidità. Così in premio, lo aveva nominato Testicularius di gran croce e gli aveva concesso tutte le pelli dei clandestini abbattuti nella battuta. Pensava di foderare a nuovo tutte le poltrone di casa. Mentre rientrava soddisfatto, si spruzzò un poco di costosisima essenza di Convallaria maialis che mutava chimicamente la puzza della vicina centrale a merda in profumo di mughetto. Però faticò ad addormentarsi, quell'odore di mughetto dappertutto dava un po' alla testa.
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