sabato 3 ottobre 2015

Umbria 3: Da Gubbio ad Assisi

Assisi


Vie fiorite
La campagna che circonda questo agriturismo sulle colline vicino a Perugia è davvero incredibile. Una balconata su una grande valle verde, in cui lontana intravedi nella luce netta del mattino, la sagoma di Assisi con i suoi muri dorati, carezzati dal sole che sta salendo. Davanti solo ulivi che digradano verso il basso. Basta fermarsi un attimo a guardare e subito comprendi per forza che questa è una terra dove nascevano i Santi. Poi prendi una strada tortuosa tra le colline ed in un attimo eccoti a Gubbio. Basta rimanere un po' sulla balconata della piazza davanti al castello e sei già ripagato, un caffè nel giardino in alto vicino alla cattedrale e quella vista non vuole scomparire, rimane lì, un fondale fisso. Tetti rossi allineati come colpi di spatola di un pittore della domenica a giocare di chiaroscuro, con toni appena diversi tra loro, un Pantone perfetto tra cui non c'è da scegliere. Basta questo, tutto il resto è in più. Un piccolo balzo e sei già a Spello, un altra salita tortuosa verso l'alto tra le facciate allineate delle case. Forse è questa la caratteristica comunque tra questi borghi. Salire verso l'alto. Cercare una condizione mentale più elevata, portarsi in su, più prossimi al trascendente. Questo si è sempre cercato tra questi colli. Forse è un sentito che nasce dalla terra o dall'aria, tra questa vegetazione forse un tempo ancor più fitta di boschi e selvatico, oggi addomesticata certo ma ancora così antica. 

Assisi
Difficile lasciarsi indietro l'appena visto. Sarà l'arte che popola ogni canto segreto, sarà l'odore di tartufo che si effonde dai negozietti dalle ante di legno. Un altro balzo e sei già ad Assisi, cercando di non farti condizionare dalla folla strabocchevole. Ma come ti puoi stupire se tanti vogliono venire, vedere, sentire qualcosa nei luoghi più belli del mondo. Sarebbe molto strano se non ci fosse nessuno, anzi sono ancor pochi, forse. Qui passeggi di chiesa in chiesa, fino al raggiungere il fulcro della città, pur se defilato all'estremo di uno dei suoi confini, dominante sulla valle. La grande basilica rinata dopo il terremoto, segno inequivocabile che quando si vuole si può e rimanere immobilizzati con la testa verso l'alto a guardare, girandosi si qua e di là senza riuscire a staccare gli occhi, fino a che il collo non ti fa male. A cercare di assorbire quella matericità delle figure, il loro spessore, la mano che per prima si è inventato quel riuscire a far indovinare l'esistenza di un corpo sotto quei mantelli, dove indovini schiene, muscoli, gambe, dove finalmente si è trovata la capacità di raffigurare le tre dimensioni dove ce ne sono soltanto due. Una straordinaria e irripetuta precognizione del cubismo, sulla quale campeggiano volti veri ed intensi che si sono finalmente lasciati alle spalle le stilizzazioni e gli stereotipi del passato. Una vera rivoluzione dell'arte. Chissà come saranno stati giudicati da chi li vide per la prima volta, quando caddero i drappi che ancora li ricoprivano ed i committenti li abbracciarono con lo sguardo. Li avranno capiti? Sarà apparsa così chiara e folgorante la scoperta di uno stile ed di un mondo nuovo e completamente diverso dal passato? 

Assisi - Basilica superiore
O qualche frate saccente avrà storto il naso a questa modernità sconvolgente, a questo modo diverso di rappresentare il reale, forse troppo reale e apparentemente meno ieratico e trascendente, troppo materiale ed umano. Chissà. Difficile a dirsi. La processione della folla continua, in ogni anfratto della basilica. Non puoi perderti nulla, vorresti stampare nella mente ogni centimetro quadrato di quegli affreschi, di quel blu smagliante che lascia tutti senza fiato. Fuori della chiesa, quasi un parco, il bosco di San Francesco, dove puoi scendere tra gli ulivi fino al fondo della valle. Una specie di decompressione psicologica per assorbire il matrimonio perfetto di arte e natura, prima di salire nel bosco fitto, fino al lontano Eremo, un luogo di culto con un piccolo convento dell'epoca del Santo che pare qui si sia ritirato con pochi discepoli. Quanta simiglianza con i piccoli gompa himalayani, nelle forme e nel concetto. Quel volersi isolare nella privazione dei bisogni del corpo, a privilegiare quelli della mente. Certi iter mentali religiosi sono evidentemente uguali dappertutto. In fondo chi idea nuove religioni è pur sempre uomo ed evidentemente nel genoma della nostra razza, così profondamente uguale in ogni parte del mondo, ci sono le medesime pulsioni, gli stessi meccanismi di pensiero. E' fatica andarsene. Abbandonare i luoghi di Francesco e di Giotto, due rivoluzionari tra loro contemporanei. Probabilmente ci sono momenti nella storia che agevolano lo scatenarsi di idee che vanno a stravolgere il passato e a dare decise sterzate agli eventi futuri. Saranno certo le condizioni storiche, ma mi piace pensare che anche la terra in cui sono nati abbia una parte importante in questo rivolgimento.

Assisi - Bosco di  S. Francesco

SURVIVAL KIT

Se avete poche ore per ognuno, questo è il minimo indispensabile:

Gubbio - Da visitare almeno il Palazzo Ducale col Museo civico (2,50 Euro), S. Ubaldo e il Duomo. Poi come in tutti i paesi d'Umbria, camminare per le vie, godersi lo spettacolo del paesaggio dalle balconate e per chi lo ha seguito individuare i vari luoghi di Don Matteo.
Gubbio - Tetti

Spello - Vedere le porte della città e percorrere la via centrale ammirando ogni angolo coperto di fiori, fino all'alto belvedere. Non perdere lungo la salita lc chiesa la cappella baglioni nella Chiesa di S. Maria Maggiore con gli affreschi del Pinturicchio e le ceramiche di Deruta del pavimento.

Assisi - Chi è credente qui se ne farà una panciata. Gli amanti dell'arte pure. Ovviamente la basilica superiore ed inferiore coi cicli di Giotto e di Cimabue con aggiunta di Simone Martini  e molti altri che da soli costituirebbero la base di un museo dedicato in molti paesi del mondo. Poi il tempio di Minerva sulla piazza del Comune. Poi passeggio per la città o giro delle mura, scendere il bosco di S. Francesco e ammirare la città dal basso. Infine un salto all'Eremo delle carceri, romitaggio davvero molto suggestivo. 

Ripa Relais Colle del Sole - Meraviglioso agriturismo in ottima posizione per visitare i dintorni o fermarsi in pausa relax anche più giorni, con dotazioni quasi lussuose, enorme piscina. Camere graziose e ben arredate, Tutto nuovissimo e funzionante, in un oasi di verde, ulivi e splendido giardino di piante officinali. Sorprendente rapporto qualità prezzo. Free wifi. 60 Euro la doppia (70 le lux). Consigliatissimo anche l'annesso e elegantissimo ristorante dove si fa la ricchissima colazione. Ci abbiamo mangiato due volte. Tortino di fave con crema di pecorino, Tagliatelle o gnocchetti con ragù leggeri con tartufo nero o risotto al limone delicatissimo, tagliata di chianina, dolci squisiti, personale molto professionale e gentile. Vini decisamente validi a prezzi decenti. 33 Euro a testa.

Assisi - L'Eremo delle carceri



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3 commenti:

Juhan ha detto...

Sai 'na roba? Mi fai venire delle voglie; capace che non ti leggo più.

Simona ha detto...

A distanza di poco tempo siamo stati negli stessi posti! La prossima volta mettiamoci d'accordo ^_^

Enrico Bo ha detto...

@Juh va là che tu tra tartufo bianco e porcini, quest'anno avrai di che soddisfarti, In val chisone quest'anno i porcini li trovavano anche o ciechi a calci!

@Cic - Vero vero, ho seguito i tuoi post che diligente hai messo giù ben prima di me!Posti fantastici vero?

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!