Finalmente il rito si è compiuto. All'albe come si conferma a tutti i riti iniziatici più noti, uno stuolo di vestali sorridenti si sono alternate nella preparazione. Come giusto, se vuoi ricercare l'integrità dell ' anima, devi in primo luogo mandare il tuo corpo per renderlo degno e puro alla bisogna. Poi devi lasciare tutto dietro di te, ogni orpello, ogni copertura che ti leghi al mondo. Per il sacro rito devi rimanere come i santi sadhu jain dell' India, vestiti di vento. Poi giù giù fino al sancta sanctorum di questa congrega meritoria, dove ti attende il sommo sacerdote con i suoi accoliti. La cerimonia si prepara nei dettagli. Luci accecante, abiti cerimoniali, droghe esoteriche per farti perdere la mente ed il controllo del corpo. Legato e disteso ormai non senti più nulla, lo sguardo inebetito, accecato dalle luci, si aggira sulle verdi pareti. Non senti più nulla se non il sordo salmodiare degli astanti. Intanto il Gran maestro guarda dentro di te, esplora come lui sa fare i tuoi segreti più nascosti e scava, scava per liberarti di quel peso del quale da solo, non avresti saputo liberarti mai. Pochi minuti e tutto è finito, le ancelle ti liberano delle pastore senza le quali forse avresti cercato di fuggire e ti riportano nella tua cella, dove per completare il rito dovrai percorrere ancora un lungo cammino meditativo. Cilizi fastidiosi ti verranno applicati perché nulla si ottiene senza sofferenza. Avrà tutto questo mai fine? Intanto il digiuno continua.
lunedì 4 settembre 2017
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