sabato 1 ottobre 2022

De senectute

dal web

 

Capisco che alla fine il vecchio, se non perde il suo tempo a parlar male dei giovani, magnificando le dolcezze e la maraviglia di un passato che è esistito solamente nella sua mente invidiosa, lo trascorre altrettanto inutilmente lamentandosi del suo stato, che, appunto, è il solo motivo di essere vecchio ed è,  malattia e condanna allo stesso tempo. Questo tutti lo capiscono benissimo ed i ragazzi non si offendono neanche più quando sentono biascicare, tra una minestrina sorbita in punta di cucchiaio e una critica davanti al cantiere, qualche giaculatoria sulla supposta inconcludenza della odierna gioventù, sul chissà come andrà avanti il mondo con una simile gioventù, davanti ai Maneskin o qualche altra manifestazione guardata di sguincio, aggiustandosi gli occhiali sempre troppo leggeri rispetto al necessario, buttando però un occhio a una tetta o ad un pezzo di chiappa, paradisi perduti di qualche cosa che neppure si ricorda bene con chiarezza. La realtà che tutti sanno, anche se non lo vogliono ammettere è che oggi i giovani hanno molte maggiori difficoltà di un tempo e specialmente nell'ambito del lavoro si fanno un mazzo consistente se paragonato a quelli di ieri, con prospettive assai meno entusiasmanti. Però la verità è anche che tutta questa accidia deriva da fatti oggettivi che si riassumono in una diminuzione reale della qualità di vita dell'anziano a causa di una natura matrigna che costringe l'ultimo quarto di esistenza a contenere tutta una serie di magagne fisiche e mentali assolutamente fastidiose e che costituiscono come detto, la seconda materia di blateramento da parte degli anziani medesimi. Eppure le chiacchiere stanno a zero diceva Cicerone, anzi lui scriveva: Mature fias senex, ut maneas diu, diventa vecchio in fretta se vuoi vivere a lungo. D'altra parte non puoi avere due piccioni con una fava e la fontana della giovinezza non esiste e se vuoi arrivarci a quella benedetta e desiderata vecchiaia in cui puoi rompere le balle a tutti senza pagare dazio e lamentarti senza lavorare, che in ogni caso non ce la faresti più e a qualche vantaggio dovrai pure rinunciare, considerando poi che non è che puoi scegliere. In ogni caso tranquilli che alla fin fine nella lamentela tutti ritengono che in fondo la grande mietitrice sia ancora piuttosto lontana nella lunga strada della vita. 

E ogni giorno me ne casca uno attorno, questa settimana un altro mio compagno di scuola e come fai a non ragionarci su, mi sembra di vedere quel film con Tognazzi e la Vanoni, imbarcati sulla crociera dei pensionati dove ogni sera si faceva un mercante in fiera in cui i vincitori veniva premiati con una escursione premio da cui non tornavano più indietro. Nemo est tam senex, qui se annum non putet posse vivere, nessuno è così vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno, conferma il nostro avvocato del popolo (e parlo di quello originale), perché in fondo sarà vero che l'età pesa, ma ognuno di noi è convinto che anche se verrà il momento di bere l'amaro calice, ci sia ancora un ragionevole lasso di tempo davanti e poi non è detto che si debba morire per forza, anche se per carità, è altamente probabile, ma chi sa che ci sia prima o poi l'eccezione che conferma la regola. E' poi vero che non tutti gli anziani sono delle merdacce, direbbe Villaggio, Non tutto il vino, come non tutti i caratteri sanno di aceto nell'invecchiamento, prosegue il nostro, che si trova anche qualcuno che non spari solamente cattiveria e sarcasmo su chi ancora gode della sua bella età perduta, ma difficilmente anche questo si esime dalle lamentazioni sul proprio status anamnesico. Chi è sfuggito alla elencazione di una infinita serie di malanni, rarissimi e (quasi) fatali, in quanto il narratore è sempre lì a raccontarli nei loro aspetti più raccapriccianti, ripetendoteli ad ogni nuovo incontro, alzi la mano. 

Infatti Memoria minuitur nisi eam exerceas, la memoria diminuisce se non la tieni continuamente in esercizio e qui si gioca il bilancio l'editore della Settimana enigmistica naturalmente. E' pur vero che i vecchietti più agiati pongono l'attenzione più sulla indecente gioventù che li circonda che sulle malattie che li affliggono, soprattutto perché potrebbero ancora permettersi i piaceri della verde età, ma dimenticano che per sfruttarli adeguatamente servirebbero anche le forze ormai perdute, Duo quae maxima putantur onera, paupertatem et senectutem, quelli che sono reputati i due pesi più gravosi, la povertà e la vecchiaia e chi li subisce entrambi non sa più su che fronte battere. Eppure qualcuno continua a pensare solamente ad un ulteriore inutile accumulo, Ci può essere qualcosa di più assurdo che cercare più provviste, quando resta poca strada da fare? Già, parli bene tu, mi direte, critichi a tua volta con leggerezza e metti sul banco degli imputati una serie di vizi da cui non solo non sei esente, ma anzi lamentosamente persegui con pervicacia e questo pezzo ne è l'esempio. Ma accidenti, come faccio a non lamentarmi, se ogni cosa che devo fare è una fatica insopportabile, se ogni compito affidatomi diventa un cilicio fastidioso, se il pacco medicinali da portarmi in viaggio è più voluminoso dell'attrezzatura fotografica, che se non mi scrivo minutamente tutto, alzato dalla sedia me la sono già scordata? Non più tardi di ieri sono uscito di casa e mi sono scordato le chiavi nella toppa (nella testa) e a nulla sono valsi anni di tai chi e altre piacevolezze orientali, se ad ogni passo sono sempre più malfermo e disequilibrato (nel fisico). Ormai il pezzo è in via di chiusura quindi evito di elencarvi le mie infinite magagne e poi rischierei di allontanare i miei lettori giovani che hanno sempre altro da fare e chissà cosa credono di essere continuando a picchiettare con qui loro ditini dei telefonini, che ai miei tempi... Guardate non voglio andare avanti oltre che se no mi innervosisco ulteriormente ma rimane il fatto che Senectus autem aetatis est peractio tanquam fabulae, La vecchiaia è il compimento della vita,l'ultimo atto della commedia e se lo diceva Cicerone, che ringrazio per l'assistenza, credeteci e lasciatemi andare che devo preparare la valigia e prima devo passare in farmacia.

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