sabato 21 gennaio 2023

Questione di dieci minuti

dal web 

 

Già, la dicotomia è semplice, o sono davvero troppo anziano per capire e soprattutto per adattarmi, oppure, c'è qualche cosa che non va e quello che viene spacciato per una miglioria, nella realtà è tutto il contrario. Ieri ho ceduto di schianto alle insistenti richieste partecipative e ho seguito mia figlia a definire un problema presso la struttura elefantiaca del gigante dei mobili. Una ditta svedese che non nomino e che mai capirete chi sia. Attenzione il problema era un non problema, in quanto era già tutto preordinato, calcolato, scelto ed approvato, salvo alcune minuzie da sistemare e dare il via alla consegna. Infatti trascuro di segnalare che il re del risparmio, ha ora prezzi da boutique di alta classe, come se il truciolato fosse mogano rosso della foresta brasiliana. Comunque, tranquillo papà, è roba da 10 minuti al massimo, oltretutto grazie all'intelligenza artificiale è già tutto nel cervellone e basta un click e tutto è risolto. Cominciamo a dire dunque che i dieci minuti ci sono voluti soltanto per parcheggiare ed accedere al corretto piano della gigantesca struttura, poi di qui è cominciata la maratona che mi ha condotto a percorrere diversi chilometri a passo di bersagliere nel ventre del gigante, per arrivare a tempo all'appuntamento preordinato (perché tutto è già pronto in attesa nel cervellone). Infatti il criterio espositivo è ormai quello degli autogrill, farti passare davanti a tutto quello di cui la ditta dispone, anche se devi acquistare una brugola, nella speranza di suscitarti interesse all'acquisto. La cosa a me è talmente fastidiosa che già mi è salita la nausea, in un horror vaqui pazzesco in cui, ogni angolino, ogni parete, ogni spazio se pur minimo è affollato, rifornito, affogato, di pupazzi, cuscini, cornici, accessori, ciapapùver di qualunque specie immaginabile inclusi cartelli coi nomi vichinghi che evocano le ordalie di Ragnarock. 

Evitata fortunatamente la sosta al bar ad ingozzarsi di polpette di renna e merluzzo secco, siamo arrivati dopo una buona mezz'ora al deschetto previsto, giusto in tempo per l'ora dell'appuntamento, non sia mai che 'sti nordici poi dicano che i mediterranei non sono puntuali. Naturalmente sembra tutto facile e già fatto, ma anche le minime variazioni necessarie da apportare, provocano un rivoluzionamento totale della progettualità dell'operazione, capirà, la presa è stata spostata, qui c'è il cartongesso, là non avete previsto quello o questo e la cerniera ce l'avete e cos'è la cerniera e via discorrendo. Accidenti, certo che il programma di progetto meraviglioso che crea ambienti, renderizza e costruisce un meraviglioso schema in 3 D, lavora magnificamente, sposti, togli, aggiungi, allunghi e la camera si crea magicamente sul monitor, ma ogni volta bisogna ricominciare tutto da capo e per fare quello che un tempo veniva fatto in dieci secondi tirando due righe di correzione su un foglio di carta di formaggio e al limite veniva poi sistemato sul posto durante il montaggio, richiede un sacco di tempo, tutto deve essere riscritto, con tutte le note ed i distinguo del caso, guai a dimenticarne uno, se no i montatori che arrivano di certo da un altro pianeta, quando sul posto troveranno una cosa diversa o non prevista, automaticamente lasciano cadere la cazzuola e se ne andranno dopo che tu hai già comunque pagato il montaggio, capirà, bisogna ripagarne un altro e riparti da zero senza passare dal via. 

Quando, dopo un tempo immemorabile hai finalmente concluso di rieditare definitivamente la fase progettuale, ecco che cominciano i problemi, perché passando in modalità "ordine" emerge che alcuni dei dodicimila pezzi necessari, non sono disponibili, infatti, proprio "nell'interesse" del cliente per dargli una maggiore possibilità di scelta combinatoria, ogni pezzo è a sua volta spezzettato e così se per caso ordini una cucina, tutto viene splittato fino alla singola brugola, cosicché hai fatto l'intero progetto, ma purtroppo non c'è la maniglia del cassetto o per l'armadietto da 80 cm, c'è solo il bastone appendiabito da 60. Questo non si poteva sapere prima, naturalmente, così, devi ritornare al via e rifare tutto daccapo perché lo straordinario programma scandinavo Strunzåelkøt, non ha tenuto quasi niente in memoria e riparti da zero. Naturalmente puoi dal deschetto trovare tutto fino al più piccolo cassetto, ma il tempo che perdi ti fa perdere anche le staffe, che in effetti forse arrivano la prossima settimana, dobbiamo metterle in ordine per perderle. Alla fine, tutto è definito, ma poiché la merce deve anche essere consegnata, naturalmente da altra entità di marziani che nulla hanno a che vedere con la ditta principale che sta al Circolo polare, che giustamente per risparmiare si servirà di cottimisti cossovari che devono fare la pipì nella bottiglia per non perdere tempo, bisogna compilare un questionario più lungo di quello del censimento, che poi a causa di ulteriori intoppi ne sistema, si è dovuto, nel nostro caso, ricompilare per ben tre volte (di cui una a mano chissà perché). 

Siamo emersi dal cockpit dell'ordinazione completamente frastornati ed il percorrere all'indietro i chilometri di strada del budello sul quale gigioneggiavano grappoli di renne di pelouche, corna di alce a pan di zenzero e facce di bimbi felici di affogare nella neve, è parso infinito, anche perché mica la cosa è terminata! Per il concetto anche se anticostituzionale del fine pena mai, ben fissato nel nostro ordinamento, bisogna andare in un altro luogo, evidentemente dalla parte esattamente opposta del falansterio per fare la fattura. Ma non era già tutto fatto e non si poteva stampare direttamente da lì? Assolutamente np, altra coda, numerino e guarda un po', dopo che tutto è già stato meticolosamente inserito nel cervellone, l'intelligenza artificiale, prevede che bisogna di nuovo rifare un sacco di cose, spero non ancora previste, prima di arrivare al foglio finale, naturalmente non ancora definitivo, perché l'imprimatur arriverà solo dopo che sarà fatto un ulteriore passaggio in banca lunedì mattina. Quando si stava peggio, andavi al negozio, guardavi quello che ti piaceva, dicevi: quello lì, quanto costa?, tiravi fuori l'assegno lo compilavi e andavi a casa, dopo che ti avevano detto: veniamo giovedì prossimo e qualunque variazione equivaleva a un tratto di penna sul pezzo di suddetta carta da formaggio. Tempo totale 10 minuti appunto. Adesso che tutto è migliorato, ripeto a scelta già abbondantemente fatta, siamo entrati alle 14 e siamo usciti alle 17:30. Purtroppo mi sembra che non si sia ancora capito che il vantaggio dell'utilizzo dei computer non è quello di complicare le cose semplici. ma quello di introdurre i dati una sola volta, poi tutto deve essere disponibile per sempre, se invece ogni volta devi reimmettere tutto, mi dispiace, ma si fa prima a mano, Odino e gli altri Asi mi sono testimoni. Tanto per dire. Comunque sono esausto e ho bisogno di  un paio di giorni di riposo assoluto per riprendermi. 



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