Ripensando alla zia Blanche che ho menzionato nel post di ieri, ho pensato di cominciare un nuovo filone che si richiama ad una trasmissione degli anni ’60, presentata, se non sbaglio, da Enzo Tortora, detta appunto: l’Oggetto Misterioso. Ho infatti scoperto di avere la casa piena di oggettini di nullo valore, ma curiosi, raccolti in giro per il mondo in quaranta anni e spesso di difficile interpretazione, che voglio proporvi di tanto in tanto per vedere se qualcuno riesce a scovarne l’uso o il significato, che rivelerò dopo qualche giorno. In verità sarà una scusa per raccontare qualche storia che mi sembra di qualche interesse. Il primo oggetto è, come si vede bene, una piccola figurina, aggiungo molto piccola, diciamo un paio di centimetri di altezza e la ebbi proprio da zia Blanche, una volta che andammo da lei, poco prima che se lei ne andasse per sempre. Lei, che aveva sempre vissuto a Parigi e dei parigini aveva tutta la sicurezza ed il distacco metropolitano, era tornata ad Argentan da lontani parenti nella nativa Normandia. Un piccolo paese rurale in cui si potevano gustare, nelle piccole trattorie, le ricche tradizioni culinarie della zona. Le case del paese, tutte addossate le une alle altre, di pietra grigia, nascondevano delle vite tranquille di artigiani o di agricoltori, come i molti piccoli cascinali sparsi nelle vicinanze, alcuni con i pavimenti delle cucine ancora in terra battuta. Ognuno con un piccolo allevamento di vacche Charolaise, sparse attorno al fienile, su prati verdi smeraldo sempre umidi per la pioggia che scende sottile e continua. Non vi sto a raccontare dei meravigliosi formaggi di cui questi animali era i responsabili assoluti, né del sidro frizzante e fresco che ti veniva offerto continuamente o del calvados maison da 50 gradi che ci portammo a casa in una bottiglia di vetro di acqua Perrier. Anche il cimitero era piccolo e le tombe dalle lastre grigie stavano distanti le une dalle altre, come per non darsi fastidio e dietro, sul lato più a nord, c’era una chiesetta sempre chiusa con davanti un minuscolo “calvaire” con le statue incurvate e magre, anche loro forse, consumate dalla pioggia. Quando ci diede la figurina assieme al suo contenitore, ci spiegò la tradizione, anche se stava già molto male con una grande lucidità, nonostante gli anni. Quando ritornammo, dopo un paio di mesi, per accompagnarla a quella chiesetta, la Pasqua era passata da poco e per questo la figurina stava già lì, dove è ora, pulita e muta.
martedì 29 dicembre 2009
L'oggetto misterioso 1.
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8 commenti:
ciao Enri,
non sono brava con gli oggetti misteriosi, potrei buttarmi ma temo proprio ... che non c'azzecchi! :-))
Ma mi è piaciuta la storia della tua zia Blanche!
ciao E.,
g
Dai Gio, è chiaro che è una scusa per raccontare storie, ma buttala lì, tanto non c'è quota di iscrizione!
è un timbro per pane,focaccia,burro,cera?
era la sorpresa dell'uovo di pasqua che vi aveva donato....ma in tanto Buonissimo annooooooo!!
@Diego - Ninte timbro per burro (troppo piccolo, altezza 2 cm), ma fuochino sulla focaccia.
@astro - Siamo sulla buona strada in quanto "dentro", ma niente sorpresa, anzi è ben conosciuto, è detto anche le petit homme , in contrapposizione alla petite dame (sua compagna) e ce ne sono innumerevoli versioni. Ma niente uovo di Pasqua troppo semplice.
ahah.. ecco non c'azzeccava la mia idea :-))
la cucina, in senso lato... c'entrava ma pensavo a un piccolo utensile !
ho cercato petit homme, non trovo molto, comunque si tratta di dolci o spezie booh :-))
g
è tipo la "fava" che da noi si mette dentro alla ciambella
Ciao Enrico,
penso sia la statuina in ceramica che i francesi mettono in un particolare dolce o focaccia in qualche occasione. Una volta ho trovato una madonnina e per poco ci lascio un dente.
Chi la trova dovrebbe essere fortunato!
Non so come funziona la corrispondenza sul blog ma ci provo.
Ciao e ancora auguri a te, Tiziana e Arati
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