Oggi il meteo prevedeva acqua a catinelle, tanto che i miei amici assatanati di alte vette, hanno rinunciato alla ventura e sono rimasti a casa a preparare bocconi del prete per una acconcia riunione meditativa serotina. Invece, ecco l'affidabilità delle previsioni, giornata splendida fin dal mattino presto. Una brezza fresca e vivificante, cielo blu cobalto, sbuffi bianco smagliante che neanche i tibetani nelle loro tanke. Quindi mattinata al Chisone, vicino alla spiaggetta, sulla riva all'ombra, a praticare tai ji con un gruppetto di neoadepte entusiaste, poi pausa meditativa alla Rosa per un aperitivo adeguato. Non si commentano ormai più nemmeno i fatti del giorno. In effetti, la pigrizia della vacanza, rende ogni cosa lontana, attutita, priva di reale interesse. Alla fine chi se ne frega se ci sarà o meno una grazia.
Un furfante rimane tale in ogni caso e il nostro paese è sempre un posto popolato di uomini di grande valore che messi assieme diventano un popolo di merda, che ha sempre e soltanto quello che si è meritato, come dice il mio amico Doc Divago. Quindi godiamoci questa pausa deliziosa, anche se il collegamento è scarso e il PC nuovo è sempre tutto sbudellato e mal funzionante, alla faccia degli 800 eurini spesi, l'importante è stare qui su questo terrazzino a godersi il pomeriggio in panciolle, leggendo un libro bellissimo di cui vi relazionerò a suo tempo, aspettando le sei per la partita di petanque, in attesa che calino le ombre e che il cornuto che da un paio di giorni si insaporisce nel vino, tra alloro, ginepro e chiodi di garofano salti in pentola a completare il suo ciclo e deliziarci la serata, di cui, se sarete bravi e mi dimostrerete attenzione, magari domani farò dettagliata relazione. Io intanto mi preparo alla tenzone.
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