venerdì 30 agosto 2013

Arrivare in fondo.

Adesso finalmente ho capito. Mi arrovellavo da tempo cercando spiegazioni di fantasia, senza arrivare a capo del problema. Questo articolo in pratica chiarisce tutto. Inutile cercare motivazioni astruse sul perché nonostante i miei molteplici sforzi, i contatti non crescono, i commenti rimangono vergognosamente bassi e appannaggio degli amici, che siccome mi vogliono bene, di tanto in tanto lasciano una traccia del loro passaggio, tanto per farmi contento. Dopo anni di sforzi, neanche arrivo a cento lettori al giorno, non parlando poi dell'estate quando, complice la pigrizia da ombrellone, le visite quasi si dimezzano. I miei detrattori diranno: "Ma per forza, non ci sai fare, non fai che scrivere scemenze. La maggior parte dei tuoi argomenti non interessa nessuno o quasi, e poi parli di tutto (e anche a vanvera), sei troppo dispersivo, troppo generico, troppo tuttologo. Fai un bel blog specialistico di viaggi o di politica o che so io, di cucina cosmetica e vedrai come schizzano i contatti". Invece no. Ecco qua la spiegazione di tutti i guai. Perché il problema non sarebbe lo scrittore, ma il lettore. Che va studiato, capito, inseguito nei suoi modi e nelle sue abitudini per accalappiarlo e renderlo seguace. Ecco dunque il segreto secondo Nielsen, già codificato fin dal 2007. Bisogna partire da come si legge sul web, innanzitutto. La lettura, nella virtualità concreta dello schermo, è esplorazione dello spazio e praticamente mai una pagina web viene letta per intero. In pratica si legge il titolo, il primo paragrafo, parte del secondo al massimo l'inizio del terzo e del quadro, la cosiddetta forma a F. 

Il lettore lo accalappi nei pochi secondi in cui scorre questi spazi, poi zac, un clik e se ne va. Praticamente solo il 32% degli utenti legge il il quarto capoverso per intero. Quindi è nata una scienza di forma visiva della scrittura su web che risponde a regole rigide e non superabili, pena la perdita del lettore. Osservando con attenzione i miei post, scopro che ognuna di queste regole, non solo è da me costantemente disattesa, ma in generale mi comporto in maniera esattamente opposta a quanto consigliato, in pratica cerco in ogni modo di perdere i miei clienti. Quelli che rimangono fino alla fine insomma, fanno uno sforzo quasi contro natura per resistere, Mi amano davvero. Vediamo in particolare. Il titolo è vitale ed è la cosa che prende di più l'attenzione. deve essere chiaro e far capire bene di cosa si sta parlando. Io invece tendo a mettere titoli che confondano le idee e facciano credere che si sta parlando di altro. Non solo, i capoversi iniziali, il primo in particolare, devono essere molto chiari e illustrativi del contenuto del pezzo, della sua parte fondamentale. Nel mio caso, all'inizio io tendo a menare il can per l'aia, nell'intendimento, sbagliato, di creare quasi un senso di attesa e di curiosità di quale sia il reale argomento del giorno, cercando di sfogare tutto in un aprosdoketon finale, che, inatteso e spiazzante, concluda la cosa col botto. In pratica, alla fine, non ci arriva quasi nessuno. Naturalmente è delitto usare periodi troppo lunghi e sintassi aggrovigliata, soprattutto nelle frasi iniziali, (mai cominciare i periodi con una subordinata) cosa invece, mia tipica, dato che amo lo sbrodolamento e l'aggrovigliarsi della chiacchiera. 

Bisognerebbe poi evitare il muro di parole ma creare molti spazi tra i periodi e andare a capo sovente, evitando anche un format con una colonna di testo troppo larga; e io ho scelto naturalmente la più larga possibile. Bisognerebbe poi stringere al massimo i testi, con frequenti sottotitoli intermedi chiari e richiami con differenti "spotting": link, grassetti, corsivi e colori diversi, che attirano l'attenzione!

Insomma avete capito, è più forte di me, non ce la faccio ad andare contro la mia natura affabulatoria, i miei pezzi sono un disastro e non ho speranze. Nel mondo moderno a cui credevo e speravo di appartenere, la forma è essenziale, è tutto e noi stessi dobbiamo farci forma.

E la sostanza? Se siete arrivati a leggere fino a questo punto, fatevene una ragione, siete anche anche voi retaggio del passato, tra quelli che vogliono vedere come va a finire; dei panda speciali, un gruppo di minoranza forse destinato a scomparire che vorrebbero che dietro la forma e il fumo ci fosse anche la concretezza dell'arrosto.

Grazie comunque di essere arrivati fino alla fine!


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11 commenti:

Juhan ha detto...

Non ho ancora letto il post che linki, solo il nome. Jakob Nielsen è un guru nel campo. Si concentra sui siti commerciali, ha (o aveva) un blog molto tecnico useit.com dove raccontava un sacco di cose.
Ma il blog, secondo me, è un'altra cosa. O no? E per il numero delle visite meglio pochi ma buoni. Se vuoi ti cedo un po' di spammer del Tamburo, tutti molto tenaci.

Enrico Bo ha detto...

@Juhan - Infatti è un nome famoso e dice cose giuste. Comunque oggi ho avuto è vero solo 70 contatti, ma 112 commenti spam, non è male. Devo rassegnarmi a mettere i captcha o come cavolo si chiamano?

Simona ha detto...

Ne vuoi un'altra che non segue le regole? Eccola!
Però insomma, se non posso nemmeno scrivere il mio blog come voglio...che gusto c'è?

Io ti dico: continua così, che ci piaci ^_^

bruna (laperfidanera) ha detto...

Infischiatene del numero di visite! scrivi per te stesso e per quelli che ti seguono davvero, gli altri (se sono così superficiali da aver bisogno di essere attirati con trucchetti) non ti devono interessare...

Enrico Bo ha detto...

@Cic - Mi sa che hai ragione tu. Io infatti ti leggo sempre fino in fondo e prendo appunti anche!

@Bruna - Dai che in fondo era solo una captatio benevolentiae...

Dottordivago ha detto...

Tu scrivi come piace a te, io scrivo come piace a me: è il lettore che deve girare tra gli scaffali alla ricerca di un libro, non il contrario, l'autore ha già lavorato abbastanza.
D'altronde, faresti più sesso nei bagni maschili di una stazione che in un elegante albergo in cui soggiornano le concorrenti a Miss Universo.
Ma ti piacerebbe?

Enrico Bo ha detto...

@Doc - Accidenti i bagni della stazione no! sono all'antica, vada per miss universo.

NINA ha detto...

E continua così, mio caro!In primis: il blog è tuo e ti deve rispecchiare; e poi basta con 'ste menate di regole cibernetiche o giù di lì...Ti legge, e con gusto da amateur, chi pensa la scrittura riflessivo-divulgativa proprio come la metti giù tu. Siamo "obsoleti-vecchi-pigri??? Embé???
In attesa di riabbracciarti, ciao
NINA

Enrico Bo ha detto...

@Nina - Carissima, che bello sentirti, dai che a fine settembre organizziamo un abbraccio collettivo!

Anonimo ha detto...

Un panda ????? e perchè no ???? è bianco-nero come la zebra e a me va benissimo !!!!!!!!
Gianna

Dottor Nomade ha detto...

Dai che ti leggiamo sempre :)

Credo che siamo d'accordo che l'obiettivo di tenere un blog non sia quello di avere più lettori possibile (se no avremmo tutti parlato di Formula Uno o pallone).

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!