E' ben nota quale sia in Oriente, l'importanza dell'onore e della vergogna che deriva dalla sua perdita irrimediabile. Addirittura in Giappone, per una persona che ricoprisse un alto rango, una funzione pubblica, uno status importante, era assolutamente insopportabile una posizione del genere. Il solo pensiero di essere sfiorato da un dubbio, un sospetto di essersi comportato in maniera disonorevole, non poteva che essere seguito da un gesto che chiarisse a tutti la propria uscita definitiva dal consesso della società civile. L'unica possibilità offerta era il Seppuku (meglio conosciuto da noi come Harakiri), il suicidio rituale con la spada sacra che ridava alla persona il suo rango di uomo onorato. Non era necessaria una condanna o una riprovazione, il grande uomo sapeva da sé cosa fosse necessario fare senza che neppure glielo si chiedesse. In Cina è ben noto come il perdere la faccia, sia considerato in modo talmente negativo e sminuente che nessuno che voglia mantenere un rapporto con qualcun altro si mette in condizione di "far perdere la faccia" al suo dirimpettaio. La lingua con la capacità illustrativa dei suoi segni illustra tutto questo con chiarezza. 功 - gōng, è uno dei differenti modi per dire: Onore. Le due parti del carattere significano Lavoro e Forza. Quindi l'unico modo per conquistarsi l'onore è operare con costanza e decisione e senza ombre per ottenere l'apprezzamento degli altri. Al contrario il segno di Orecchio unito nello stesso carattere a quello di Smettere, Cessare dà: 耻 - chǐ, che significa Vergogna, Umiliazione, Disonore, perché chi si trova in questa condizione per una sua mala azione non riesce più a sopportare di continuare ad ascoltare cosa si dice di lui, anzi smette semplicemente di ascoltare quello che è evidente a tutti.
La sua stessa pronuncia con quel terzo tono che prolunga il suono della sillaba, prima alta poi bassa poi ancora molto alta, quasi interrogativa di come si possa giungere a tanto, pare sottolineare il senso di stupore e disprezzo per questa condizione umana. Sono due concetti molto legati e che riverberano in una frase fatta: 不知羞耻 - bù zhī xiū chǐ (letteralmente Non Conoscere il Disonore della Vergogna) cioè Essere spudorati, Non avere neppure il ritegno della vergogna. In questo mondo non si riesce a capire come una persona che ha commesso anche solo un qualcosa che sia eticamente disonorevole possa ancora rimanere, ad esempio, in una carica pubblica e non preferisca ritornare nell'anonimato per farsi dimenticare per sempre. Incomprensibile sarebbe il cercare cavilli di ogni tipo per rimanere attaccati a quella carica e prolungare il più possibile l'esposizione a quel disonore conclamato e non sopportabile. Crescerebbe nella gente un senso di orrore e di disagio che impedirebbe nel modo più assoluto a quel tale di ottenere anche il minimo rispetto e quindi consenso, anzi ad ogni sua parola o discorso, le persone che gli stanno intorno volgerebbero il capo dall'altra parte fingendo di non ascoltare, di essere distratte, semplicemente ignorandolo. Per fortuna che quello non è un mondo democratico che ricerca consenso e voti, altrimenti quella persona non troverebbe più un solo cittadino disposto a dargli fiducia. Che strana gente, così incredibilmente diversa da noi. Non riusciremo mai a comprenderli, così diversi e primitivi che non conoscono le sottigliezze della resistenza politica e loro d'altra parte non riescono a capire noi.
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2 commenti:
Ogni commento a persone , cose o fatti realmente accaduti é puramente ......"palese" !
Sempre arguti, interessanti e divertenti i tuoi post.
Non stancarti mai di scrivere!
Un abbraccio da un amico.
Emiddio
@Ammy - Carissimo quanto tempo che non ci sentiamo! Non ci siamo visti neppure a Fenestrelle quest?anno. Come vanno le cose da voi? Ogni tanto si sente qualcosa in TV poi il silenzio.
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