lunedì 11 maggio 2015

Ieri era la festa della mamma



Quando le dicevo che stavo per partire, e cercavo di rimandare la comunicazione fino all'ultimo momento, la mia mamma non mi diceva mai niente. Storceva solo un poco la bocca stringendo le labbra, come per cercare di non lasciarsi sfuggire la preoccupazione che automaticamente la prendeva. Non era come mio papà che lo diceva chiaramente, come non gli andasse molto che io dovessi prendere qualche aereo per andare in giro per  il mondo, sia che lo facessi per il mio piacere o peggio per il lavoro, cosa che in fondo non gli era mai andata veramente giù. Lei non diceva niente, chiedeva solo quando sarei ritornato, piegando ancora di più le labbra, se la data del rientro si protraeva un po' troppo in là. Chissà perché la preoccupazione era più forte nel caso che il viaggio mi portasse su qualche isola. Lei, su di un'isola non ci era mai stata e forse questa situazione di mancanza di possibilità di ritorno a piedi, dava in automatico una percentuale di pericolosità ancora maggiore. Alla fine, guardandomi andare via con quello sguardo che hanno tutte le madri quando il loro figlio sta per chiudere la porta di casa, mi diceva solo stai attento e rimaneva lì, con mio padre, alla sera a seguire su di un atlante sgualcito quei nomi così estranei e mai sentiti che si era fatta segnare con puntigliosa precisione. Ciao mamma.


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6 commenti:

Unknown ha detto...

Che bella madre hai avuta, la donata dal caso: te la invidio; io, che di mamme presenti e colluse mai ho goduto: le rubavo ad amici consezienti

Enrico Bo ha detto...

#Paolo - triste vicenda non avere il meglio della vita

Unknown ha detto...

Sì: è di un così te incollato che mai lo puoi scordare perché è il te

Probabile, da questo, una lezione che ti serva a vita che fa vita

Saluto

Unknown ha detto...

Sì: è di un così te incollato che mai lo puoi scordare perché è il te

Probabile, da questo, una lezione che ti serva a vita che fa vita

Saluto

Pierabgelo ha detto...

Oggi, grazie ai link di fondo pagina, ho rivisto alcuni articoli del 2011 tipo L'orologio della ferrovia - Agnolotti di Natale - Pioggia ai baracconi ed il tutto mi ha riportato a lontane memorie, mai assopite lasciandomi un pò di magone.
Ancora un grazie e rimango in attesa di altre letture per nostalgici del tempo passato, molto belli i resoconti di viaggio.

Enrico Bo ha detto...

@Pier - Ogni tanto mi vengon 'ste malinconie che vuoi farci. Grazie dell'attenzione.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!