martedì 2 febbraio 2016

Gujarat 19: Modhera

Modhera - Il Surya Kund 


Rimane da vedere un'ultimo punto cardine prima di lasciarci alle spalle il Gujarat, questo stato poco conosciuto del subcontinente indiano, ma che tante perle nasconde nel suo guscio fatto di scorza ruvida , il tempio del sole di Modhera. Devi dimenticarti di altre cose di questo genere viste prima, bellezza di sculture, perfezione architettonica, stupore e meraviglia nella cura dei particolari ornamentali, impianto generale dell'opera. Qui di certo sui massimi livelli e questa rimane una delle costruzioni più belle che si possano immaginare nel suo genere. Costruito attorno all'anno mille, è ancora quasi completamente conservato della sua interezza, salvo per la guglia principale, andata perduta durante i saccheggi del 1300. Consta di tre parti allineate in modo che agli equinozi la luce del sole penetri fino a colpire l'immagine di Surya, appunto il simulacro del dio che rappresenta il Sole posto al fondo del tempio. Già all'entrata, immerso in un prato verde circondato da alberi, la geometrica perfezione del Surya Kund ti lascia senza fiato. 

Si tratta di un serbatoio rettangolare per la raccolta dell'acqua piovana largo una cinquantina di metri, le cui pareti scendono verso l'interno con una serie infinita di piccole rampe di gradini che si incrociano, si intersecano, si incontrano per separarsi subito secondo uno schema che disegna le quattro pareti di uno straordinario gioco di vuoti e di pieni che il sole, a seconda della sua posizione nel cielo illumina in modo diverso creando un'alternanza di bianchi e di neri in cui l'occhio si perde come in un disegno di Escher. Tra le rampe, negli angoli, sulle protuberanze di pietra, minuscole edicole ricoperte di sculture che racchiudono il pantheon delle divinità hindù. Sono 108, tanti come i grani del rosario  di questa religione, una collezione di miniature delicate. Due archi di pietra, trine di marmo scolpite, immettono nel Sabha Mandap, la sala di ricevimento che i pellegrini devono attraversare prima di giungere al tempio vero e proprio. Il tetto è sostenuto da 52 pilastri di pietra che rappresentano le settimane dell'anno. Le sculture che li ornano sono talmente raffinate da sembrare opere di filigrana. Di qui si passa la tempio racchiuso da pareti completamente scolpite. 

Qui la pietra si fa carne e rimarresti per ore a guardare ogni singola figura di guerriero mollemente appoggiato ad una gamba mentre cinge la vita ad un danzatrice o a guardare processioni di elefanti in battaglia che si inseguono lungo gli spigoli delle pareti esterne. Dentro ogni incavo, ogni nicchia è un turbinio di figure che si intrecciano e che raccontano le storie dei libri sacri. Alzi gli occhi ed il rosone circolare che sostiene il tetto è un lavoro di perfezione e di delicatezza. E' davvero fatica lasciare questo luogo di bellezza che lascia tutti attoniti, dai radi turisti che vi arrivano, ai molti pellegrini locali che portano una preghiera mentre sono afferrati dalla bellezza che li circonda. Te ne vai di qui dispiaciuto per non poter portarti via un ricordo il più completo possibile, di ogni statua, di ogni scena, di ogni metopa scolpita per potertele guardare con calma più tardi, con comodo, come sfogliando un libro d'arte e di racconti esotici al tempo stesso. Di qui, il confine con il Rajastan è ormai prossimo, la terra dei re con altri palazzi, altre case nobili e raffinate è appena al di là degli Aravalli una serie di montagnole antiche, coperte di alberi e arbusti, una jungla calva e anoressica che a stento nasconde la terra gialla. In fondo alla strada le alture solo un poco più elevate di Monte Abu aspettano l'arrivo della sera.


SURVIVAL KIT

Il tempio di Modhera - Ingresso 100R. A circa 100 chilometri da Ahmedabad. Ci si può arrivare anche in autobus o in treno, cambiando a Mahesana, certamente molto più comodo avere un mezzo proprio. Altro accesso via strada anche da Patan, una trentina di km a nord. Il tempio del 1027 dedicato a Surya, il dio del sole come quello di Konarak in Orissa di due secoli precedente, è uno dei più begli esempi di scultura e architettura del periodo Solanki. E' costituito da tre parti, il Surya Kund, serbatoio dlel'acqua, il Sabha Mandap, hall di accesso e il Guda mandap che contiene il sancta sanctorum. On gennaio vi si svolge un grande festival di danza classica. Alla basedel tempio anche molti fregi contenenti sculture erotiche. Assolutamente imperdibile


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2 commenti:

Unknown ha detto...

Qui la pietra si fa carne...

Com'hai beccato bene, signor Enrico!

Enrico Bo ha detto...

Signor Paolo , queste sculture son belle da mozzare il fiato, grandi artisti considerando che siamo nell'anno 1000 e da noi al massimo scolpiva Wiligelmo, se poi consideriamo la parte di scultura erotica decisamente esplicita...

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