Oasi di Kharga - Egitto - agosto 1999 |
L'architettura del deserto è fascinosa ed emozionante. Dove hai a disposizione solo la terra, la tecnica del mattone crudo riesce comunque a costruire bellezza. E' proprio un insopprimibile bisogno dell'uomo. Non conta qual è il materiale a tua disposizione. Il desiderio di aggiungere all'obbligo della tecnica, anche qualche cosa apparentemente inutile e non necessario, che potrebbe essere tranquillamente trascurato, tanto la costruzione starebbe su ugualmente, alla fine prevale e aggiunge qualcosa che pur non trascurando la funzionalità, la acquisce e la arricchisce di ornamento, di grazia, di bellezza.
Nascono così le città del deserto, capolavori di materia fangosa rappresa e seccata al sole, alla mercè di una pioggia che li scioglierebbe in meno di24 ore, ma che tanto non viene mai. I legni che servono a mantenere la struttura formano motivo estetico e il posizionamento delle mattonelle diventa trompe l'oeil. I passaggi che mantengono unite le costruzioni, danno riparo e frescura al sole torrido che vuol bruciare violento chi si ostina a voler vivere in questi luoghi. L'ingegno umano è bello a vedersi. L'homo faber dà dignità alla specie e riesce a farne dimenticare il lato oscuro, finché non arrivano i bombardieri.
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3 commenti:
Ho voglia di andarci, maledizione! Aggiungiamo questi posti all lunga lista...
caro Doc per un po' lascierei perdere
Eh, purtroppo sì! Anni fa sognavo di visitare, guardacaso, Yemen e Mali. Spero di non aver portato sfiga!
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