Due libri davvero interessanti di una, secondo me, grandissima scrittrice. Accabadora, che è anche il suo primo romanzo, è un vero pugno nello stomaco, che non riesci a posare fino a che non lo finisci. Una storia di amore e di morte anomala e coinvolgente che nel suo terribile svolgimento ti conduce lungo una china inarrestabile verso un finale già espresso fin dall'inizio, ma non per questo meno appassionante. La seconda, a raccontare la vicenda di un rapporto anch'esso anomalo tra maestra ed allievo, vissuta sulla lama stretta delle elucubrazioni mentali e dello scambio continuo dei ruoli tra chi possiede e chi è posseduto, attraverso un legame che tira e conduce autonomamente al di là delle volontà a sua volta dominata. Un topos già visto mille volte in storie di tutte le letterature, che qui diventa ancora nuova e rivitalizzata attraverso sottili e complicati autoesami psicologici per giustificarsi e giustificare i sentimenti. In entrambi i casi le storie sono supportate da una scrittura importante e carica di poesia, con l'uso continuo di aggettivi che danno nuovi significati ai sostantivi che sottendono. Da leggere assolutamente.
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2 commenti:
Ho letto solo il primo,scioccante e coinvolgente,davvero si va alla fine d'un fiato.
L'autrice mi piace e la tua presentazione mi tenta anche per il secondo romanzo.Buon anno,anche se è già iniziato.
Beh la storia in Chirù non hacerto la stessa potenza però traspare la bravura della scrittrice. Buon anno anche a te!
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