sabato 1 maggio 2010

Pubblicità

Qualche amico mi ha fatto notare, garbatamente per la verità, la mia resa incondizionata al mondo reale, criticando seppur senza acredine, la scelta di ospitare in queste pagine dei link e dei banner pubblicitari. In linea di massima, potrei anche essere d’accordo di fronte ad una linea dura e pura e capisco le osservazioni di chi vorrebbe un web libero da orpelli e riempitivi inutili agli interessi specifici, ma nel mio caso specifico, io, da buon tuttologo, sono molto interessato a capire il meccanismo di funzionamento delle cose e, in generale, mi ci lascio andare per tentare di penetrarle. Il caso specifico della pubblicità di internet è particolarmente interessante. Sono rimasto subito affascinato dal sistema per cui, e non siamo molto lontani da un inizio di intelligenza artificiale, la pubblicità che si decide di ospitare nelle proprie pagine, viene formata automaticamente in base, credo, a complessi algoritmi, in modo che compaiano annunci assolutamente attinenti all’argomento trattato nei post. Già questo fatto di per sé mi delizia. Che la macchina capisca in automatico qual è il punto di interesse di quanto io scriva o pensi, mi sembra incredibile e comunque è un bel passo rispetto al fare calcoli velocemente, il punto chiave filosofico del computer. La seconda cosa che mi sembra congruente sta nel fatto che il web è una delle poche cose rimaste libere e dove è possibile fare cose, leggere, studiare e informarsi infinitamente in modo gratuito. Tutto questo funziona e va avanti grazie ai meccanismi ed alla logica della pubblicità. Mi pare che ci siano solo vantaggi a fronte di un piccolo disturbo visivo di occupazione di spazi. In linea generale, quando giro nella rete e leggo cose che mi hanno interessato, quando ho finito clicco sempre qualche pubblicità. Tutti hanno un vantaggio da questa piccola, semplice e non fastidiosa operazione. Perché? Intanto non mi costa nulla, solo un piccolo clic e intanto posso considerarlo anche come un piccolo segno di apprezzamento per quanto ho letto, per lo sforzo che ha fatto l’autore nel comunicarmi qualche cosa. In secondo luogo, proprio per il meccanismo di cui abbiamo detto prima, se mi interessava l’articolo di cui ho letto è probabile che mi interessi, a livello informativo, anche quello che viene pubblicizzato a fianco, essendo attinente. Ad esempio, leggendo articoli di viaggi su vari siti, ho potuto controllare le opzioni dei voli disponibili o gli itinerari proposti da diverse agenzie di viaggio, in un caso ho addirittura risolto un problema, trovando una soluzione vantaggiosa per un mio viaggio in Tibet in un altro caso mi sono iscritto ad un sito che non conoscevo che mi ha offerto delle soluzioni che mi interessavano per stampare i miei libri di fotografia. Quindi a volte una funzione di utilità non trascurabile. In terzo luogo perché con un clic contribuisco a far girare il sistema, la cui gratuità e libertà, che speriamo continui, è fondata proprio tutta sul business della pubblicità. Così alla fine sono tutti contenti. Io che non ho speso niente e ho avuto una informativa supplementare, il sistema che prospera e seguita a presentare sempre nuovi contenuti se continua a guadagnare, il tizio che ospita la pubblicità perché con il suo hobby, può divertirsi senza pagare, proprio grazie a questo sistema che gli mette a disposizione strumenti complessi e che addirittura gli riconoscono qualche centesimo di tanto in tanto.

2 commenti:

Apprendista mamma ha detto...

Devo dire che il tuo discorso non fa una piega. Tra i pro-pubblicità e i contro-pubblicità non ho ancora preso una posizione, ma il tuo post mi ha dato alcuni spunti per riflettere (e per fare un paio di click)...

Enrico Bo ha detto...

Grazie comunque parlarne con disincanto non fa mai male.

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