domenica 23 maggio 2010

Lettere dalla Kampuchea 17: Coccodrilli a colazione.


Stoung è solo un piccolo paese sulla strada per Phnom Penh, la Lonely neanche lo nomina. Uno slargo sulla nazionale, un distributore di benzina, la guesthose di fronte e una serie di piccole strade laterali che si perdono nella campagna tra le risaie. Il fiumiciattolo che scorre di fianco, lo Stoung appunto, è ridotto ad un rigagnolo e pescarci l'acqua da trattare con l'acquedotto, è diventato un problema. Nella cittadina un po' di attività, che vanno dagli allevamenti di coccodrilli di cui si può gustare lo spezzatino in molti locali, ad un piccolo imbottigliatore di acqua, il mercato, una piazza dove ieri sera si proiettava un film all'aperto con un improvvisato schermo fatto con un grande lenzuolo, una storia d'amore tra le risaie. Qualche bancarella con i palloncini da rompere con le freccette per vincere un pelouche o una scatola di biscotti, una festa di paese come tante, in tante parti del mondo. Dalla terrazza, la vita ti scorre sotto già la mattina presto. Proprio davanti alla fermata degli autobus una donna ha aperto un tavolino. Ha due grandi contenitori, uno pieno di noodles, l' altro di una broda dove galleggiano frammenti di difficile riconoscimento e verdure varie. La gente si avvicina, lei prende un piatto di metallo smaltato, lo passa in un secchiello pieno di acqua lurida per sciacquarlo, poi con una mano afferra una manciata di noodles, li ricopre con una mestolata di di brodo e li serve in mano ai clienti con un paio di bacchette prese da un mazzo che spunta da un bicchierone di latta. I clienti si siedono su una panca di fianco e in pochi minuti si pappano la colazione e restituiscono le stoviglie con qualche centinaio di Riel. La donna ripassa il tutto nel secchiello e le rimette tra quelle pulite. In mezz'ora ha servito almeno una trentina di persone, un'attività commerciale assolutamente redditizia. Nel paese infatti c'è movimento, girano soldini, il mercato è colmo di merci, dappertutto pubblicità di telefonini, il prodotto più ambito. I miei amici hanno lavorato qui per una settimana, è stato fatto qualche arginello a valle per garantire un po' di acqua fino all'arrivo del monsone e adesso che l'acquedotto è stato dotato di un sistema automatico di clorazione ed è stata fatta l'istruzione al personale, tutto funziona bene e si prevede che gli allacciamenti aumenteranno in maniera consistente. E' passato qualche anno da quando è entrato in funzione e il drastico calo dei problemi legati a malattie gastroenteriche è un segno molto rassicurante. Però il progetto per un terzo acquedotto è fermo, mancano i fondi per adesso, la Comuntà Europea per il momento ha altro a cui pensare e non si sa quando si potrà parlarne in termini concreti. Per il momento ci si contenta di questi piccoli interventi, per farlo funzionare meglio in modo che dia qualche reddito da poter reinvestire nell'impresa. Non è male vedere che quando qualcuno chiacchiera poco, ma ha buona volontà di fare, le cose funzionano. Anche perchè quando le cose vanno avanti, comincia a girare un volano positivo che coinvolge un po' tutto. Noi ce ne torneremo oggi nella capitale, ancora un paio di giorni e finirà anche questo mio percorso. Siamo qui ad aspettare il pulmann che purtroppo non si fermerà a Skun, lungo la strada, dove la specialità sono gli enormi ragni pelosi, che vengono serviti fritti in grandi canestri, dicono gustosissimi; all'autogrill troveremmo solo grilli in composta e uccellini appena schiusi glassati, ma sono specialità per amatori, io mi sono già riempito a colazione con la famosa omelette di cipolle, vanto della guesthouse Sokimek. Mentre trascinavo il mio valigione verso l'uscita, per poco non calpestavo due topini che correvano verso la cucina, ma erano decisamente lenti per essere topi, ho guardato meglio e mi sono tranquillizzato, erano solo due blatte, marroni e carnose, un po' grosse davvero però.

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2 commenti:

Bruno ha detto...

Ciao...ho letto un po'...ma essendo arcnofobico non ce l'ho fatta......mamma miaaaaaa .-)

Enrico Bo ha detto...

Tranquillo, tutta roba buona. sono bravissimi, non mordono affatto, quando te li fanno camminare sul braccio. E poi non sono più grossi di una mano aperta.

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