venerdì 16 settembre 2011

I giardini di Mentone.


Victoria regia

Forse è il cielo o il mare, forse sono i colori ed i profumi nell’aria, forse è il senso più banale di emulazione, ma molti tra quelli che venivano da queste parti e ne rimanevano soggiogati, hanno finito per creare attorno alle ville che occupavano dei giardini di una rigogliosità ed uno splendore unico. Ecco allora che prima di lasciare questa terra di aria fine e tornare nella bassa nebbiosa e zanzaruta, si impone un colpo d’occhio almeno a qualcuno di questi luoghi di delizie. Avendo già dato in passato ai Giardini Hambury e alla Serre de la Madone, quest’anno è la volta di Fontana Rosa e del Jardin du Val-Rahmeh. Entrambi in faccia al mare, beneficiano di una temperatura media di 17°C che non scende mai a zero. Con un clima simile, son capace anch’io a fare belle le piante, direte voi. Eh no, troppo facile, qui si vede l’amore e la passione di gente innamorata dei posti e con la volontà di raccogliere, selezionare e quindi di creare ambienti che rimangono unici nel loro genere. Fontana Rosa, acquistata nel 1924 dal romanziere spagnolo Blasco Ibanez qui esiliato, è tutta caratterizzata dalla sua volontà di ricreare un angolo della sua amata Valencia.

Quindi un susseguirsi di pergole, fontane e aiuole circondate di panchine e colonne ricoperte di ceramiche istoriate e coloratissime che ne fanno un ambiente assolutamente originale, anche se nel 2007 (tutto il mondo è paese) devono essere finiti i soldi per il restauro e rimangono sparsi dappertutto i residui dei lavori in fase di completamento. Poco più in là, sempre disteso sulla collina e quasi nascosto tra il verde, il giardino di Val-Rahmeh si dispiega in tutto il suo splendore attraverso sentieri e passaggi su diversi piani che rivelano ambienti segreti e climi particolari. Ecco dunque che attorno alla gigantesca fontana Waterfiel che la proprietaria innamorata della natura, Miss Campbell, ha voluto per creare un particolare ambiente tropicale umidissimo, ci si perde in una vera e propria quasi impenetrabile foresta con bamboo e felci arborescenti colossali di Mauritius che crescono di quasi 20cm all’anno o le palme australiane Howea alte più di 10 metri. Vicino alla serra, ben nascosto il settore delle piante magiche e velenose, gli alberi da frutta tropicali, l’enorme collezione di agrumi, le piante mediterranee, quelle tropicali dei climi secchi e le succulente, per arrivare alla terrazza dove il laghetto, che raccoglie i loti e le splendide foglie di Victoria regia, domina la veduta complessiva del golfo di Mentone. Ultima chicca, la Sophora toromiro, la pianta perduta dell’isola di Pasqua, dove si è ormai completamente estinta, i cui pochi semi rimasti sono stati portati da Thor Heyerdahl in Europa e qui alcuni di questi sono riusciti ad attecchire. Un monito per l’uomo devastatore di ambienti finiti, che non riesce a contenere la sua furia predatoria tesa a lasciare il deserto dietro di sé. Per consolazione filosofica, un’ultima bouillabaisse al porto e poi a casa.


Il laghetto di Val-Rahmeh

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accord,les jardins de Menton sont magnifiques!!!!!Et qu'en est-il des employes de EDF de la ville?
Competents,enfin?

Ambra ha detto...

Mai visto un laghetto così bello e rigoglioso.

Enrico Bo ha detto...

@Jackie - Est-ce-que vous l'avez vu? mois non plus. Pour téléphone une jentile fille m'a dit de patienter...

@Ambra - E' l'atmosfera che è assolutamente incantata.

Anonimo ha detto...

Si, incantata e' la parola che cercavo mentre guardavo e leggevo. Grazie per queste belle immagini (e non solo quelle fotografiche).

Enrico Bo ha detto...

@Maal - L'incanto si può trovare comunque dappertutto, basta averlo negli occhi, come lo sento nei tuoi quando parli del tuo Libano e confermo tuo, perché ormai si sente bene che ti appartiene completamente.

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