mercoledì 21 settembre 2011

Il Milione 54: Pirati e Saracini.

Yemenita col Jambja a Sana'a (1975).

Le navi di Marco Polo hanno fatto vela definitiva per l'Occidente, sono sfuggite definitivamente ai pirati che si trovano lungo la rotta, come oggi del resto e davanti a Marco sfilano tutti quei paesi a quel tempo ricchi per il flusso ininterrotto di merci preziose, oggi per il carburante che muove il mondo e che lui aveva intravisto già all'andata sulle sponde del Mar Caspio. Questa via di mare viene descritta con minuzia dallo stretto di Ormuz a Socotra, fino ad Aden.

Cap. 185-194 

Mercante di Hodeida (1975).
Qormons (Ormuz) sì è una grande città come Calatu (Qalhat sul golfo di Oman), ed è in su la bocca del golfo sì che veruna nave non vi puote né passare né uscire senza la volontà di questa città.  Qui non à biada ma per lo buono porto che àe, sì vi capitano molte navi, le quali vi ne recano molta biada e molte altre cose... e partendosi per 500 miglia per mezzodì trovasi l'isola di Scara (Socotra)  ov'à molta ambra  e drappi di bambagia buoni  e altre mercatantie. Qui sonvi molti cristiani e vengono molti corsari a vendere loro prede e vendolle bene e costoro le comprano perché sanno che questi corsari no rubano se non saracini e idolatri e non cristiani.

Socotra dipendeva allora dal influsso cristiano che teneva tutto l'est Africa, con tanto di arcivescovo locale ad alimentare le leggende sul famoso Prete Gianni. Come si vede il contrasto tra le religioni, terminate le crociate, aveva lasciato strascichi ideologici sulle vie commerciali, potremmo dire ad etica variabile a seconda della direzione verso cui pendevano le azioni. Contrasti che non hanno trovato pace per mille anni, con i loro alti e bassi, ma che sono rimasti una costante della storia, di popoli condannati a voler essere diversi, ma a vivere dipendendo dalle economie reciproche. Eccoci dunque sull'altra sponda.

Cap. 190

La provincia di Aden sì à uno signore ch'è chiamato soldano. E sono tutti saracini, i quali adorano Malcometto e sono grandi nemici dei cristiani.  E sappiate che quando il soldano di Babilonia venne sopra ad Acri li fece grande aiuto, ma non per bene che egli li volesse, ma per lo grande male che egli vole ai cristiani, chè al soldano di Babilonia, egli non vole anche bene. In questa provincia sì à molte castella ed è porto ove capitano tutte le navi de l'India con le loro mercatantie che sono molte.

La scala di accesso ad Haggara (1975)
Qui compare con chiarezza la costante di questo mondo e di come lo Yemen sia sempre stato baluardo di uno degli Islam combattenti più radicali ed al tempo stesso della litigiosità reciproca presente nel mondo arabo. Ma soprattutto il riferimento ai castelli colpisce tutti coloro che hanno avuto il privilegio di vedere questa terra incantata dove ancora oggi hai la sensazione di vivere nel mondo di Sherazade. L'architettura assolutamente originale di Sana'a o dei piccoli paesi vicini con le case grattacielo strette ed altissime, torri arabescate di pietra vicine le une alle altre, case fortezza, veri castelli familiari, con i vetri di alabastro colorato a chiudere le piccole finestre bordate di bianco. Muoversi per le strette stradine tra profumi di pitta araba e uova strapazzate, il tradizionale fatout, offerte dalle bancarelle dove puoi fermarti per cercare riparo dal sole opprimente a fare colazione, circondati da frotte di figure completamente velate, ti fa vivere in un altro tempo. O ancora al paese murato di Haggarà dove arrivammo a sera a piedi dopo una lunga scarpinata e per accedervi dovemmo chiede il permesso al consiglio degli anziani, accordato in base al diritto di ospitalità. Dove tutti girano armati e hai sempre l'impressione di basti un nulla per accendere una battaglia. Dove puoi sentirti ancora e completamente nel medioevo; dove davvero nulla, vestiti, case, cibo, modo di vivere è cambiato dai tempi di Marco. Un viaggio indietro nel tempo che non si può dimenticare, dove una bellezza irresistibile vuole, come una maledizione, coesistere con la violenza.

Facciate del centro di Sana'a (1975)



Refoli spiranti da: Marco Polo - Milione - Ed.Garzanti S.p.A. 1982


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2 commenti:

il monticiano ha detto...

A parte il fatto che ogni tuo post è molto interessante ma quando riporti alcune parti de "Il Milione" di Marco Polo mi viene da ridere perchè mi riportano alla mente le battute
del film "Brancaleone".

Enrico Bo ha detto...

@monty - da Norcia naturalmente, il periodo poi alla lunga è proprio lo stesso!

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