martedì 3 gennaio 2012

Il tesoro della sapienza.

Ieri vi ho menzionato l'Y Ching, il Libro dei mutamenti, forse il più antico testo cinese conosciuto di oltre 3000 anni fa, ma la letteratura cinese ha conservato anche molti altri testi antichi, pieni di fatti interessanti per capire la vita di quella lontana cultura. Ad esempio il "Tesoro della sapienza", enumera un gran numero di fatti che illustrano celebri cause. Era un testo di studio per i giovani magistrati che si preparavano al famigerato e severissimo esame imperiale e doveva quindi servire come esempio di giurisprudenza, un po' come oggi ci si richiama a sentenze già emesse per avere linee guida nei processi di tutti i giorni. Ecco dunque il caso. "Nel cantone di Yong Shun vi è un convento detto il Magnifico giglio di acqua, dove si trova una cosiddetta Sala dei fanciulli, circondata da tante piccole celle dove venivano a pregare, sempre esaudite, le donne del paese che desideravano avere figli. Le donne postulanti erano accettate dai monaci solo dietro congrua offerta e a patto di essere giovani e sane (che i miracoli veri sono rari - NdT). Esse effettuavano un digiuno rituale e dopo il responso dell'oracolo venivano autorizzate a rimanere nelle celle per una o più notti. Queste donne raccontavano poi di essere state fecondate direttamente dal Buddha o da Haran, uno dei suoi diciotto discepoli, altre non raccontavano assolutamente nulla, ma vivevano una sorta di estasi mistica che le riportava a passare al convento più volte fino a che non rimanevano incinte. Per sicurezza, i mariti rimanevano di guardia all'esterno del convento e la reputazione delle signore era salva. 

Ma un governatore poco incline ad indulgere alle pressioni clericali, per vederci chiaro, inviò due prostitute col compito di passare la notte al convento e qualora qualcuno si fosse loro avvicinato durante la meditazione notturna, di tingergli la tonsura con inchiostro nero e rosso, mentre il detto fosse intento in attività, diciamo così, distraenti. Il giorno dopo entrò lui stesso con i militi per una ispezione, accolto con premura dai cento monaci del convento, a capo scoperto per riverirlo. Due di essi, che erano inequivocabilmente segnati di rosso e di nero sulla sommità del capo, furono legati e, sottoposti agli usuali metodi del tempo, confessarono subito di gallerie che conducevano direttamente alle celle dove le fanciulle, senza vestiti per meglio ricevere la grazia celeste, rimanevano a pregare nelle acconcie posizioni suggerite dai fraticelli, utili, così consigliavano i buoni monaci, a predisporre la crescita dello spirito divino e all'introduzione dello stesso, per il raggiungimento dello scopo prefissato. Le signore trovavano la mistica esperienza così appagante da chiedere di ritornare più volte a quel convento dispensatore di grazie e anche i mariti, le cui discendenze erano arricchite da una vasta prole dal marchio così divino erano soddisfatti, tanto da fare ricche donazioni che facevano del convento uno dei più fiorenti della provincia." Il governatore tuttavia era sufficientemente saggio da non voler turbare l'ordine sociale e stabilì, dopo aver comminato una blanda punizione ai due monaci beccati sul fatto di un centinaio di frustate, che il convento pagasse una tassa che tenesse conto del numero delle camere adibite alla funzione, potremmo definirla una sorta di ICI su immobili di culto utilizzati non esclusivamente a finalità religiose. Il testo viene indicato ancora oggi come fonte per una equa amministrazione della giustizia. Questi cinesi ne sanno una più del diavolo. 


Refoli spiranti da:  C. Leed - Storia dell'amore in Cina - SEA -1966
                     

6 commenti:

Pillandia ha detto...

Si, i Cinesi ne sanno una più del diavolo. Mi veniva alla mente che gli ideogrammi

北京 (nord+capitale)
sono usati per indicare Pechino
e
南京 (sud+capitale)
sono usati per indicare Nanchino.

Poiché gli ideogrammi
東京 (est+capitale)
se li sono accaparrati i Giapponesi per indicare Tokyo,
perché non proporre gli ideogrammi
西京 (ovest+capitale)
per indicare Roma?
Anche da noi, per queste cose, ne sappiamo una più del diavolo...

Enrico Bo ha detto...

@Pilla - Certo Xi Jing magari attirerebbe quel turismo cinese che tanto sarebbe utile in questo momento di crisi, ma non so se dalle tue parti (Mantova mi pare) sarebbero d'accordo. Ahahahaah!

Pillandia ha detto...

E' poco importante quello che pensano a Mantova. Potrebbero eccepire solo se il mondo ricominciasse daccapo e fossero i Mantovani, e non i Romani, ad inventare l'alfabeto, i ponti, le strade, la legge ed un impero che, nel nome, è durato fino al 1806 (quando Francesco II d'Absburgo rinunciò ad essere Cesare-Kaiser del Sacro Romano Impero per divenirlo dell'Austria).
Fino ad allora i Mantovani non sono nessuno e le Mantovane sono decorazioni nella parte superiore delle tende, hehe!

Enrico Bo ha detto...

@Pilla - non per niente i Romani dicono: quando voi eravate ancora appesi agli alberi, noi eravamo già froci, eheheh

Tiziano ha detto...

dovremmo stare attenti perché ormai la Cina e vicina.

Enrico Bo ha detto...

@Tiziano - Temo che, avendoci ormai sorpassato, si stia allontanando...

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