sabato 14 gennaio 2012

Ancora nebbia fitta.

Amo la nebbia. Tutti noi alessandrini amiamo la nebbia a partire da Umbertone che oggi dovrebbe essere tra noi a vedere l'ultima replica dell'annuale spettacolo Gelindo, divota comoedia dialettale intrisa dei vapori densi che salgono tra Tanaro e Bormida, appuntamento tradizionale da queste parti. La nebbia non è soltanto una dimensione fisica di densità umida che ottunde i sensi e che rallenta le emozioni, ma è per noi uno stato mentale, una sorta di torpore che unifica i colori in un grigiore magico ed extrasensoriale. E' la stessa nebbia straordinaria che cala sulla Rimini di Amarcord, in uno dei quadri felliniani più magistrali, quel non luogo del sentire in cui il vecchio si perde e si chiede se è questa la morte, un'Ade incognita che non spaùra, ma che quasi incuriosisce, che stimola la mente a pensare, a toni comunque abbassati. Mi sembra che questa nebbia fitta sia calata con il suo mantello vellutato un po' su tutto il paese, non solo qui da noi. Certo qua e là si sentono urli scomposti, grida chiocce, cachinni demoniaci e subumani e naturalmente lamenti infiniti, come provenissero da un'umanità di dannati condannata al presunto inferno dei vivi, ognuno con la sua diminutio, tutti sofferenti e scarnificati, almeno al sentirne le personali ragioni, per ognuno sacrosante ed indiscutibili. Ognuno di questi peccatori vede però benissimo il peccato del suo vicino anche se accecato dalla caligine grigia, e chiede, anzi pretende che sia quello colpito dai forconi dei diavoli che si aggirano occhiuti e feroci. 

Sparuti gruppi, poi, dai volti deformati dall'ira e dall'odio, agitano scompostamente il dito medio a mo' di bandiera cercando di cacciarlo nell'occhio di chiunque capita loro a tiro e finendo, nel buio dello spazio e della mente, per cacciarlo nell'orifizio del loro vicino, che ancor più incarognito grida e strepita come posseduto, verde di rabbia mal trattenuta. Ma l'angelo vendicatore, aleggia su questa valle di Giosafat senza rumori inutili e senza accidia. La sua spada infuocata scende a destra e a sinistra con costanza ammirevole, tentando di tagliare marciumi incancreniti a cui ognuno tenta di aggrapparsi per trattenerli almeno ancora un po', per godere almeno per un ultimo attimo di quel dolce pus purulento che ammorba l'aria, fetido eppur caldo ed in qualche modo rassicurante. Lavoro lungo e duro, che altre potenze angeliche, cherubini, troni e dominazioni, lascian fare, con soddisfazione nascosta, con borbottamenti di facciata, tanto per chiamarsi fuori, in futuro, quando ci sarà la eventuale resa dei conti, che i dannati se la prendano con chi li castiga, angelo o diavolo che sia, convinti che premieranno chi si è chiamato fuori.

 La nebbia bassa intanto si estende e si infittisce sempre di più. I dannati, taluni ormai esausti dal gridare, altri che ancora usano le ultime forza per additare le presunte altrui colpe, cominciano a comprendere, almeno i più avveduti, che altre strade non ce ne sono e che la pena, ancorché ingiusta, che ben altre sarebbero le colpe da verberare, va scontata fino alla fine. Qui non c'è sconto di pena, semi detenzione o affidamento ai servizi sociali. Bisogna bere fino in fondo l'amaro calice, sempre che non si scopra, al seguire il grigio Virgilio, duca e demone al tempo stesso, quando la nebbia si andrà diradando che anche quelli che stavano in purgatorio e quegli altri che essendo nell'empireo, ritenendo di esserselo meritato essendo per natura virtuosi, invece di capire che stanno lassù perché si sono appoggiati sulla schiena di quelli che stanno sotto, non si trovino anch'essi col culo per terra, non avendo voluto capire che quando c'è la nebbia fitta, bisogna darsi la mano l'un l'altro per non perdersi definitivamente nel nulla.


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3 commenti:

Tiziano ha detto...

Ciao Enrico parole sante, la nebbia di questi tempi esiste anche quando c'è il sole,
buona domenica

il monticiano ha detto...

A me sembra che la frase di chiusura di questo tuo bel post la dica tutta in quale "nebbia" stiamo camminando.

Enrico Bo ha detto...

@Tiz - ma prima o poi passa, dai!

@Monty - Io sono comunque fiducioso.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!