giovedì 31 maggio 2012

Pagare l'IMU.

Tanto per parlare di cose più amene di quanto passa sui teleschermi in questi giorni, rincuora il fatto che questi sono i giorni convulsi in cui ci si dedica un po' tutti alle attività complesse che preludono il pagamento delle tasse. Quindi approfittando della mia qualifica a cui mi sento pienamente titolato di consulente volontario del governo, usufruendo di questo mezzo, invierei la seguente:

Lettere aperta al Presidente del Consiglio.

Egregio SignorPresidente,
Lei sa quanto La stimi e quanto concordi sulle azioni che è costretto, con fatica, a mettere in atto per riportare in carreggiata questo disastrato paese. per questo, mi permetto di distogliere la Sua attenzione dalle cose di certo più importanti che sta seguendo in questi giorni per sottoporLe una riflessione che ritengo faccia a pieno titolo parte dei miei compiti di consulente gratuito della Sua funzione. La riscossione delle tasse è argomento complesso che di certo deve essere ottimizzato il più possibile per avere il massimo dell'efficienza. Come ricordava un importante economista del secolo scorso, le tasse possono essere anche pagate volentieri, specialmente se sono il più possibile eque e facili da pagare. Per seguire la mia esperienza personale, comune alla maggior parte degli Italiani, in questi giorni mi sto dedicando all'IMU. Per capire come devo procedere ai calcoli e avendo la fortuna di vivere in una parte del paese molto efficiente, mi sono recato dapprima all'apposito ufficio che il mio comune mette a disposizione per informare i cittadini sul da farsi. Dopo una ordinata coda il gentilissimo funzionario mi ha informato che dovevo prima procedere all'acquisizione dei dati catastali aggiornati. 

Senza perdermi d'animo, il giorno successivo mi sono messo in coda con gli altri miei concittadini al nostro efficientissimo catasto urbano che dopo una non lunga e ben regolata attesa, con estrema cortesia mi ha fornito la stampa dei dati necessari. Nella mattinata seguente sono tornato all'ufficio di assistenza al cittadino, dove al mio turno di coda, una solerte e gentile, oltre che carina addetta, mi ha calcolato quanto dovrò versare di acconto, anche se il calcolo completo non può essere ancora fatto per le rate successive, per le quali mi ha invitato a tornare quando sarà prossima la scadenza, cosa che farò con piacere. Non mi rimane dunque che, reperiti e compilati con cura per non incorrere in onerose e giuste sanzioni, i moduli necessari, recarmi alla banca, mettermi in coda e provvedere al versamento, cosa che conto di fare domani. Credo che tutta questa operazione, in cui l'apparato dispiega molta efficienza e professionalità, abbia comunque il suo bel costo. Si sa che il pensionato (come me) ha poco tempo da perdere, impegnato com'è alla sorveglianza dei lavori pubblici, per poterne criticare lo svolgimento, per cui vorrei suggerire ai consulenti della macchina burocratica più vicini a Lei (quelli pagati per questo compito intendo) di dare un occhiata a come si svolge questa pratica ad esempio in Francia, adesso che è di moda Messieur Hollande, ma anche prima per la verità. 

Lì mentre me ne sto tranquillo a dormire il sonno nel giusto, la laboriosa macchina dell'amministrazione francese, calcola in automatico partendo dalla stessa tipologia di dati che abbiamo noi, la tassa dovuta. Approfittando del lavoro già iniziato, vi aggiunge la percentuale dedicata alla tassa rifiuti e per soprannumero anche il canone della televisione, persi un po' così in automatico non lo può evadere nessuno, robe da matti. Intanto che io continuo a riposare, invia una richiesta alla mia banca che ho debitamente autorizzato e suo tempo e mentre Morfeo culla i miei sogni, preleva il dovuto dal mio conto, nota del quale mi arriverà a casa tra qualche tempo, quando mi sarò destato, ma si sa, una volta che il dente è levato, mentre mi addento un bel croissant caldo, non fa più male. Pensi che addirittura ogni anno le percentuali le aumentano un po', secondo il bisogno, tanto poi, a cose fatte, nessuno ci fa davvero caso. Eh, i commis dell'amministrazione francese sono dei bei volponi! La prego dia una mossa ai suoi funzionari, tutto, volendo si può fare.



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Economia politica 1.

5 commenti:

il monticiano ha detto...

S', beato te, aspetta e spera.
Io non so se ritenermi fortunato o sfortunato dato che non possediamo immobili di alcun tipo e neppure la casa dove abitiamo.

bruna (laperfidanera) ha detto...

Anche in Spagna è come in Francia, a parte il fatto che l'IBI non viene accorpata ad altre imposte, che comunque è possibile domiciliare in banca. E avendo una banca telefonica e on-line non pago neppure una delle decine di operazioni annuali! (bollette, tasse, bollo auto -anche questo automatico- ecc.)

Angelo azzurro ha detto...

Non illuderti, da noi passeranno ancora anni luce, puoi star certo. :(

Simona ha detto...

Io non ci penso proprio ad andare a fare la coda in Comune! Sono andata sul sito ti Torino e mi sono stampata i moduli (anche se ti dirò che sono fortemente tentata di non pagare).

Enrico Bo ha detto...

@Monty - dai retta a me meglio averli che non averli questi problemi. Poi a lamentarsi si fa sempre a tempo.

@Bru- Okkio che non te la facciano fallire !!!!

@Angy - Sarebbe troppo facile...

@Ciccola - paga, paga, fin che ce n'è è meglio pagare che perdere tutto il cucuzzaro.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!