mercoledì 9 maggio 2012

Neokeynesiani all'attacco.

Di elezioni non ci sono state solo le nostre. Allora diamo un'occhiata a quanto è successo in Europa. In Germania anche la bionda ha qualche problemino, la sua maggioranza se ne va in pezzi e bisognerà trovare un accordo con la sinistra dopo il risultato delle regionali piuttosto sfavorevoli alla sua coalizione. La poveraccia è stritolata da una parte dalla perdita di consensi presso il suo elettorato e dall'accidia dei tedeschi in generale, che dopo aver sistemato le loro cose per bene in un decennio, con il buon lavoro di sindacati intelligenti e industriali lungimiranti, andando a gonfie vele favoriti da un Euro che li mantiene estremamente competitivi, se ne fregano delle difficoltà degli altri e non sono per nulla disposti a sacrificare alcunché per i mandolinari del sud che se la sono goduta per decenni spendendo e spandendo i soldi altrui. Naturalmente l'egoismo teutonico non vuole assolutamente rendersi conto che la nostra rovina sarebbe soprattutto anche la loro, perché nel disastro generale non si salva nessuno, quando affonda il Titanic affogano anche quelli della prima classe, ma non vogliono accettare in nessun modo di fare la loro parte, avendo anche una fobia storica per la svalutazione di weimariana memoria. 

Spontaneamente non accetteranno mai gli eurobond o un rilassamento del rigore sulla spesa, men che meno vogliono ridiscutere il patto fiscale. In Francia invece si è girata la frittata. Partito per la pensione lo sbruffone con l'italiana al braccio, salta fuori dal cappello l'uomo invisibile che ha saputo intortare i galli, avendo capito che stava soffiando il vento antieuropeista da parte del ppopppolo, che anche lì non è mica diverso dagli altri, se gli tocchi due lire, si sente spellato vivo e vorrebbe che fossero gli altri a pagare. Di far sacrifici non se ne parla. Ora è probabile che le sparate anti euro fatte in campagna elettorale si stemperino con la realtà, ma di certo il nuovo corso non promette una luna di miele Merkhollandese. Oltre a questo tra 15 giorni ci saranno le altre elezioni francesi, dove la neonazi vorrà la sua parte di seggi, che non saranno neanche pochi. Infine abbiamo la Grecia, dove abbiamo visto dove possono condurre i grillismi e la furia acefala della folla. Un paese ingovernabile; forse nuove elezioni; il 7% di spartani con la svastica sulle bandiere che scorrazzano per le strade e dentro il parlamento, farneticando di non dare i soldi ai banchieri ebrei e altre cose del genere. Un paese ad un passo dalla guerra civile e dalla dittatura che azzererebbe tutto, dando il via alla caduta del primo mattone del muro europeo. 

Qui si potrebbe vedere se il nostro Monti ha le capacità che io gli accredito. potrebbe infatti avere la credibilità e la statura, in questo clima di generale debolezza di riunire il fronte dei paesi deboli e mettere i teutonici con le spalle al muro, portandoli di fronte con crudezza al baratro che si sta aprendo, anche per loro. Naturalmente nessuno dovrà dare l'impressione di cedere; si potranno trovare artifizi retorici in cui la sua democristianità potrà rifulgere, magari gli eurobond potrebbero chiamarsi Bond a progetto e lo sforamento del debito, finalizzarsi a casi specifici, una specie di co.co.pro. finanziari in cui noi siamo ormai maestri, ma una scelta di queste soluzioni accoppiate ad una certa garanzia che comunque un certo rigore verrà mantenuto, potrebbe essere accettabile per tutti e dare un po' di fiato alla macchina. Naturalmente bisognerebbe avere la forza di stroncare senza pietà il cagnaio dei politici locali, che appena sentito l'odore di un possibile riaccendersi delle possibilità di spesa, sono improvvisamente tutti diventati neokeynesiani d'accatto e cominciano a fregarsi le mani, mentre la luce sinistra dei lupi famelici brilla già nel loro occhi. Nuovi pacchi di soldi da divorare, per mantenere elettorato, clientele, loschi giri e mignotteria varia. Sarà una partita difficile e delicata, da giocarsi col fioretto ed il pugnale, qui invece le strade sono percorse dalla maraglia degli unni cornuti. I cervelli sono tutti emigrati a Tirana.


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5 commenti:

Zeb ha detto...

Sono d'accordo al 100% se non di più, e la rabbia è ancora maggiore perché la via sarebbe ben chiara: te cermania lasci aprire i cordoni delle borse per il tempo necessario A COPIARE TUTTE LE TUE LEGGI: quando si vede qualcosa che funziona lo si adotta e si butta via il malfunzionante, non ci si ripara dietro la trombonata "eh ma noi siammo diversi!"

Enrico Bo ha detto...

Zeb - Carissimo il problema è che quelli che dovrebbero dire queste cose, del discorso hanno capito solo: si stanno aprendo i cordoni della borsa, corriamo alla greppia prima degli altri!!!

il monticiano ha detto...

I germanici hanno la testa dura purtroppo e non capirano mai che, come dici bene tu, se il Titanic affonda "bonanotte a tutti".

Enrico Bo ha detto...

@Caro Monty , non bisogna cedere e continuare a spiegarglielo , gutta cavat lapidem, basta che non lo facciano i buffoni di prima.

Giulio ha detto...

bellissimo,poetico e veristico l'articolo sulla Mandria.

Drammaticamente vero quello sui neokeynesiani...

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