Ma sarà poi proprio vero che i cinesi hanno inventato tutto prima di noi? Intanto loro lo sostengono a spada tratta. Quando parli con un cinese, questa tesi viene sostenuta con convinzione e subito il tuo interlocutore parte con la sfilza degli esempi. Si parla di cucina e via con l'elenco, gli spaghetti, i ravioli, la pizza, loro li avevano già da secoli quando è arrivato quel furbacchione di Marco Polo a fregar loro l'idea, scopiazzandola anche male; la buona pizza infatti, dovrebbe essere chiusa come il calzone e non sfacciatamente aperta come fanno da Pizza Hut che ormai imperversa in ogni città cinese. Non parliamo della carta moneta, lì, quando il buon Marco lo raccontava, da noi lo prendevano per pazzo, eppure il buon Kubilai la usava con profitto da decenni, senza svalutazione almeno così pare e senza che nessuno cercasse di farsela in casa senza il permesso dell'imperatore, anche perché se no lo sottoponevano alla tortura delle mille morti. Se poi andiamo alla polvere da sparo, la carta, i fuochi artificiali, e mettiamoci pure la bussola per soprannumero, non c'è discussione. Nelle esplorazioni infine pare fossero in Aamerica secoli prima dei vichinghi, anzi le hanno addirittura popolate le Americhe; quanto a Roma una delegazione ci è arrivata durante il regno di Antonino Pio (An Tun per le cronache cinesi), che non li ha neanche ricevuti per la verità, aveva altro da fare che occuparsi di una delegazione di barbari capaci solo di copiare. Però sembra che questa serie di attribuzioni continui implacabile.
E' di pochi giorni fa, come rileva nel suo blog Partecinesepartenopeo, l'amico Sinonapoletano, la notizia che diversi blogger cinesi hanno posto l'attenzione su un fatto che è sfuggito ai più. Chi è il vero inventore di Twitter? Forse il suo omologo cinese Wei bo? Ma neanche per sogno. Gli abitanti dell'impero di mezzo sanno bene che Wei bo è un succedaneo di successo dell'uccellino cinguettante, solo a causa della censura che impedisce ai social network mondiali di penetrare la Cina. L'inventore del sistema, all'apparenza modernissimo, con la sua sintesi estrema e con l'uso di un linguaggio estremamente scarno e giovanile, in realtà è ben più antico. Sul web cinese si fa notare infatti che questa filosofia di concisione e semplicità, unita alla popolarità rapida ed efficace, è stata inventata 2500 anni fa proprio dal più tradizionalista dei filosofi cinesi, Confucio. Apparentemente conservatore e rigidissimo, in realtà fu un grande innovatore della comunicazione, lanciando le sue massime racchiuse poi nei cosiddetti "Dialoghi" attraverso il paese. Questi pensieri, concetti e dichiarazioni, espressi appunto con parole semplici, ma di grande impatto, perché potessero raggiungere tutti, non superano appunto il format dei 140 caratteri, sono espressi in un linguaggio nuovo e moderno per l'epoca ed ebbero un successo fulmineo e impensato, tanto che il buon Confucio, raggiunse una popolarità straordinaria tra tutti gli uomini di pensiero dell'epoca e di conseguenza presso il popolo.
Considerando che allora quasi nessuno sapeva leggere, il fatto che in breve abbia raggiunto oltre 3000 followers, è da considerarsi straordinario. Le sue idee, espresse così con frasi ad effetto erano cinguettii talmente forti e potenti, che sono ancora oggi ben presenti e continuamente riportati e il suo pensiero, permea profondamente la società cinese. Qualche maligno insinua che questa teoria, sia una specie di cavallo di Troia per permettere alla lunga, una liberalizzazione nel paese dei social network, visti oggi come un pericoloso strumento di troppo libera circolazione delle idee e soprattutto delle critiche al potere; il fatto che il sistema possa essere basato invece sulla filosofia confuciana così sostenitrice della assoluta necessità di non contrastarlo, anche quando sbaglia, per non turbare l'armonia generale, unica via di mantenimento della pace sociale e quindi della felicità del popolo, potrebbe lasciare qualche spiraglio per il futuro. Ne sanno proprio una più del diavolo 'sti cinesi.
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2 commenti:
Ma tu guarda! :)))
@Adri : ma sai certe volte uno non ci pensa, (anche se qualche detrattore cinese, forse timoroso di troppe aperture sulla libertà di comunicazione, ha già detto che alcune massime confuciane superavano i 150 caratteri...)
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