giovedì 30 maggio 2013

Tristi amori.

Oggi, ancora una lirica di Yu Xuen Ji, la poetessa triste, dove ritroviamo un topos comune alla poesia classica elegiaca greca e latina, il παρακλαυσίθυρον, il lamento davanti alla porta chiusa, qui illustrato all'inverso, visto cioè dalla parte della fanciulla che, incurante del giovane, l'exclusus amator, che si strugge invano per lei, sogna invece, inappagata, il suo amore lontano da tempo:

旦夕醉吟身,相思又此春。
雨中寄书使,窗下断肠人。
山卷珠帘看,愁随芳草新。
别来清宴上,几度落梁尘

Fino al tramonto, ubriaca, recito i miei versi,
malata d’amore ad ogni nuova primavera.
Sotto la pioggia, un messaggero ha una lettera,
sotto la finestra un uomo con le viscere a pezzi.
Se alzo le cortine di perle, posso vedere le montagne,
le pene si rinnovano come l’erba profumata che rinasce.
Da quando ci siamo divisi, ai banchetti
quanta polvere è caduta dal soffitto.


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Peonia appassita

2 commenti:

il monticiano ha detto...

Capperi che versi amari ma commoventi

Enrico Bo ha detto...

@Monty - eh donne di altri tempi, o forse è il sentimento ad essere universale?

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