lunedì 20 maggio 2013

Salone del libro 2013.


Si chiude oggi, quindi chi c'è, cè. tanto per dirne una. Ho finito per andarci sabato con acqua a catinelle, tanto per scegliere un giorno giusto. Bene, sotto la pioggia battente, c'erano 10 file gremite di quasi un'ora alle biglietterie, di gente, in massima parte giovane, che armeggiava continuamente su e-reader e tablet, che aspettava chiacchierando il turno di versare 10 euro per entrare a vedere una fiera di bancarelle piene di volumi. Ma allora forse non è vero che con la cultura non si mangia, che i libri sono morti o comunque destinati all'estinzione, che i ragazzi non leggono a giocano alla playstation e stanno su facebook tutto il giorno. Alla fine se non sbaglio, ci passerà molta più gente che alle varie fiere dell'elettronica piena dei gadget più accattivanti e divertenti che si possano pensare o alle sagre di banchetti strabordanti cibi biologici e teodinamicizzati, (garantiti no OGM) e farciti di fuffa, pur dai colori così marketizzati e accattivanti. Bisognerebbe rivedere certi luoghi comuni che abbiamo in testa. Comunque per i larghi corridoi facevi fatica a farti largo tra la gente e, i vari appuntamenti e presentazioni, erano gremiti di persone; posti in piedi dappertutto. Code davanti agli autori per far autografare i volumi appena comprati e alla fine tutti se ne vanno a casa con qualche libro nella sporta. L'occasione comunque è stata colta per poter istituzionalizzare un minincontro di blogger, che mi ha consentito di incontrare direttamente Juhan del Tamburo, (da cui frego una foto) cosa che alla fine a noi anziani che abbiamo ancora una stonata nostalgia del reale in contrapposizione al virtuale, fa molto piacere. Speriamo in un prossimo appuntamento di essere molti di più. (Anche se sono darwinianamente perplesso.)


Foto benignamente concessa da Juhan



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