venerdì 1 novembre 2013

F24 semplificato.

Accidenti, sono contrito e mi vergogno. Proprio io che sto a raccontare la favola del lupo, con la filosofia orientale e l'auto controllo, la com-passione buddhista verso tutti, l'amore verso i tuoi simili e altre facezie del genere. Quando si chiacchiera si fa presto, da fuori si pontifica e si critica tuonando verso quei disgraziati che perdono la testa e fanno delle sciocchezza che nessuno sa spiegarsi. Eppure era tanto una brava persone, gentile ed educato, chissà cosa gli è successo. Sorrideva a tutti e invece è tornato lì con la doppietta e ne ha fatto fuori sei più i feriti. Ma veniamo ai fatti. Questa mattina ero già di cattivo umore dopo aver letto e riletto gli insulti dell'anonimo grillino che mi ha preso di mira, ma lo perdono perché i giovani sono facili prede dei demagoghi di ogni specie, così sono uscito già un po' nervosetto con in mano gli F24 (semplificati) che recavano già stampigliati, bontà loro, le cifre da pagare per l'immondizia. Va bene, da una parte è cara anche se siamo in pochi a sporcare, ma i metri sono tanti, dall'altra non ci stiamo neanche 15 giorni all'anno, ma capirà, i comuni sono in bolletta. In fondo si tratta di un servizio e quindi è giusto pagare. Sulla bolletta (i Comuni ormai sono smart o customer friendly, fate voi, fanno di tutto per aiutarti) oltre alla cifra c'è anche scritto ben in chiaro e sottolineato che, per facilitare il pagamento si può andare indifferentemente in banca o alla posta, addirittura senza aggravio, niente tassa sulla tassa, quindi, questa è serietà. 

Quindi con serenità mi avvio allo sportello bancario a compiere il mio dovere, anche perché questo è l'ultimo giorno utile per pagare, da domani scatterà la mora, capirà dobbiamo avere un minimo di regole se no ognuno fa quel che gli pare. Certo concordo, ma la lettera mi è arrivata ieri, devo andare oggi obtorto collo, pena la gogna onerosa. Mi cammello fino alla banca, quattro passi fanno sempre bene, e vedo subito un robusto signore che tenta di abbattere la porta a spallate, senza risultato. Non sembra un rapinatore, forse un piccolo imprenditore a cui hanno chiesto di rientrare. Mi avvicino cercando di aiutarlo, ma anch'io rimango bloccato, la porta è inequivocabilmente chiusa, anzi dentro è tutto spento. Poi l'illuminazione, in un angolo, anche se poco visibile, c'è un cartellino che avvisa che a causa dello sciopero di categoria, alcuni servizi potrebbero essere non fruibili oggi. Alla faccia, non c'è nessuno. Neanche un crumiro a pagarlo, devono avergliela fatta grossa ai bancari stavolta. Un altro arriva, legge, sbatte la cartellina nervosamente contro il vetro e comincia a lanciare invettive pesanti. Va be', bisogna aver pazienza, avranno le loro ragioni, ormai tutti si approfittano del dipendente, carne di porco da mandare al macello. In fondo che mi costa, due passi in più e vado alla posta. 

Purtroppo deve essere il giorno sbagliato perché la fila arriva quasi vicino alla porta. Mi metto in attesa, non ci sono i numerini e quindi bisogna essere molto occhiuti ad evitare il sorpasso. Qualcuno mi guarda in cagnesco, sospettando manovre aggiranti. Tuttavia è la coda stessa ad essere fonte di negatività e di nervosismo. Qui tutti più o meno brontolano ed emanano rabbia da tutti i chackra, specialmente da quello all'altezza delle ascelle, anche perché in questo tardo ottobre fa un caldo della madonna e sono ormai tutti coperti come orsi in letargo. Comunque a poco a poco la coda va avanti e dopo circa un'oretta arrivo al mio sportello, già mal disposto a causa dell'occhio pollino tra il pondolo e il minolo (o mellino, beccatevi questa) sinistro che mi tormenta da anni e una leggera fittarella tra la 5° lombare e la prima sacrale, sintomo dell'arrivo della bassa pressione umida autunno-invernale, a forza di stare in piedi fermo. "Buon giorno devo pagare questi cinque F24, abbia pazienza". Gli occhi dell'addetta diventano di colpo vitrei. "Non so se sono capace. Comunque provo". La buona volontà innanzi tutto. "Sono quelli semplificati" tento, cercando di mettermi in buona luce. Nessuna risposta, ma le dita cominciano a ticchettare nervosamente sulla tastiera. Dietro di me, avendo capito che sarà una cosa lunga la folla comincia a rumoreggiare, mettendomi in soggezione. "Ma qui c'è un codice operazione che nel mio campo non ci sta" e mi guarda interrogativa. 

Io cerco di far capire che non so che cosa sia il codice operazione. Viene chiamata una entità superiore che squadra foglio e monitor più volte, poi sentenza che il programma delle poste è diverso da quello dei comuni e che con quel tipo di F24 non si può pagare. Porgo la lettera di due comuni diversi che sentenziano come con quel modulo si possa pagare indifferentemente in banca alla posta. Inizia un muro contro muro, il classico dialogo tra sordi, in cui le voci cominciano ad alzarsi di tono. E' chiaro che non è un problema della posta , che tanto non ha il programma adatto, non è un problema della banca perché è chiusa e non è un problema del comune che comunque se non paghi oggi vuole la mora. Il problema è evidentemente solo mio, mi fa capire l'addetta anche piuttosto risentita dal fatto che questo fastidioso pensionato, rubasoldi allo stato, mentre lei in pensione non ci andrà mai, sia così duro di comprendonio da non togliersi dai piedi. Si capisce chiaramente che non dice "avanti un altro" perché le devono aver fatto dei corsi speciali di come trattare l'utente con cortesia. I suoi occhi incupiti però dicono chiaramente: Se non capisci... Questa volta mi sono decisamente irritato. Lo so ho sbagliato io, contraddicendo tutte le mie teorie filosofiche di pensiero taotista. Me ne scuso con tutti. Non lo farò più.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Enrico,
mi dispiace averti messo di cattivo umore, purtroppo è pieno il mondo di gentaglia che dice il contrario di quello che vogliamo sentirci dire e che addirittura ha il coraggio di criticare le nostre certezze davanti a tutti.
L'importante è essere sempre sicuri di trovarsi dalla parte della ragione così risulta più semplice perdonare anche gli insulti più sanguinosi.

Enrico Bo ha detto...

@Anon. - Ma che dici, non mi metti assolutamente di cattivo umore, anzi sei l'unico che ha creato un po' di movimento su questo blogghetto asfittico e che non riesce ad attirare commenti. Secondo me invece. però, l'importante, secondo me, è mantenere sempre in sé il germe del dubbio , l'unica saggezza che può portare con sé l'uomo. La certezza della ragione porta solo a tagliarsi la gola in nome della sicurezza religiosa di essere dalla parte del giusto.

Anonimo ha detto...

Caro Enrico,
evidentemente hai trovato un impiegato postale che aveva buona volontà ma non sapeva usare il mezzo informatico. Io ho pagato l'F24 inviato dal Comune regolarmente alla posta il 28 ottobre senza alcuna difficoltà. A questo punto vista la tua disavventura spero sia veramente pagato........se no visto che il timbro postale comunque c'è ed io ho versato l'importo , altrimenti non mi davano la ricevuta, se la vedrà la posta col Comune.
Auguri per le prossime rate.
Nico

Enrico Bo ha detto...

@Nico - ci sono Italie diverse...Ho pagato tutto in banca ieri, incluse le prossime rate tanto per levarmi il dente in un sol colpo.

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