Marina di Modica - maggio 2014 |
Una spiaggia deserta. Il vento di ponente che soffia leggero. Il sole non ancora fastidioso, cerca di alzare la sabbia senza riuscirci. Dietro la duna dorata il fantasma di Montalbano si nasconde, non vuole appalesarsi. Qualche casa con le finestre chiuse e le tapparelle ermeticamente abbassate aspettano l' estate. Nessuna orma sulla sabbia d'oro. Solo le sottili onde che il vento genera sulle dune di tutto il mondo. Aspettano invano carovane di sale o nere navi turcomanne in cerca di schiavi, o più prosaicamente barconi di disgraziati scampati al naufragio che non si cureranno di tutta questa bellezza, in cerca solo di una possibilità di vita dopo avere subito ogni sorta di violenze, moderna carne da macelleria, utile a molti, fastidiosa a tanti, compassione a pochi, meccanismo che fa girare business comunque, grasso che muove le ruote dentate di questo tempo carico di odio. Solo le onde di una risacca leggera continuano a frangersi sulla rena bionda, normanna, umida e morbida in cui sprofondare i piedi nudi, per sentire il contatto con la terra.
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