martedì 31 marzo 2015

Taste of Burma 29



Ninfea rosata
specchi nell'acqua azzurra
la tua bellezza.

lunedì 30 marzo 2015

Taste of Burma 28



Api operose
fan dolci gocce d'oro.
Tutte rubate.

domenica 29 marzo 2015

Taste of Burma 27


Tra guglie d'oro
le bouganvilles violette.
Vibra il tuo cuore.

sabato 28 marzo 2015

Taste of Burma 26



Mais rosso e giallo, 
pannocchie da sgranare.
Prepara l'orcio.

venerdì 27 marzo 2015

Taste of Burma 25



Pomodorini
verdi, rossi, maturi,
li venderemo?

giovedì 26 marzo 2015

Taste of Burma 24



Pencola il masso,
coperto d'oro spesso.
Fiore di zagara.

mercoledì 25 marzo 2015

Taste of Burma 23


Vaga la mente
Pensiero vuoto e puro.
Pizzica il ginger


martedì 24 marzo 2015

Taste of Burma 22



Se il cibo è scarso
meglio dormire all'ombra.
Consumi meno.

lunedì 23 marzo 2015

Taste of Burma 21



Alla pagoda,
dormono i pipistrelli
un sonno triste.

domenica 22 marzo 2015

Taste of Burma 20


Che pesce secco!
Pronto per un banchetto.
Ma che gran puzzo.

sabato 21 marzo 2015

Taste of Burma 19



Pronto è il maiale.
La festa quasi pronta.
Solo uno è triste.

venerdì 20 marzo 2015

Taste of Burma 18



Chilly scarlatto.
Chi brucerà la gola,
brucia ora il sole.

giovedì 19 marzo 2015

Taste of Burma 17



Piccole arance.
La scorza profumata 
si sbuccia in fretta.

mercoledì 18 marzo 2015

Taste of Burma 16




Nuvola Gonfia.
grigia, dorata o azzurra.
Prepara il pianto.

martedì 17 marzo 2015

Taste of Burma 15



Fiori vermigli.
Intanto passa il tempo.
Dolore e orgoglio.

lunedì 16 marzo 2015

Taste of Burma 14



Coi piedi a mollo
gustando un cheerot forte.
Ronza la mosca.

domenica 15 marzo 2015

Taste of Burma 13



Fumo dai boschi.
Mentre cade la sera
profumo d'ambra.

sabato 14 marzo 2015

Taste of Burma 12


Dai tamarindi
cadon baccelli secchi.
E' caldo il sole.

venerdì 13 marzo 2015

Taste of Burma 11



Dal sole forte 
la guancia sta protetta.
Riso scondito.

giovedì 12 marzo 2015

Taste of Burma 10




Contempli l'alba,
lo sguardo ad un germoglio,
monaco bimbo.

mercoledì 11 marzo 2015

Taste of Burma 9



Tra i fili d'erba,
gli stupa abbandonati.
Campane nere.

martedì 10 marzo 2015

Taste of Burma 8


Campi di riso.
Sfila il gabbiano azzurro,
non sa contare.

lunedì 9 marzo 2015

Taste of Burma 7



Prima di notte,
mentre il monsone gonfia,
stridono i corvi.

domenica 8 marzo 2015

Taste of Burma 6



Con occhio dolce
vedi calare il sole.
Latte cagliato.

sabato 7 marzo 2015

Taste of Burma 5



Tra i verdi loti
s'alzan le guglie d'oro.
Dita puntate.

venerdì 6 marzo 2015

Taste of Burma 4



Profuma il mango
posto davanti al Buddha.
Che grandi piedi!

giovedì 5 marzo 2015

Taste of Burma 3



Rosa confetto
brilla sotto l'ombrello.
Manca il capello.

mercoledì 4 marzo 2015

Stavolta si parte davvero




Bene , cari amici questo è il consueto post di arrivederci. Domani finalmente la snervante attesa è finita, Mi lascerò dietro tutte le rogne che non sono riuscito a concludere, auspicando che, come mi aveva istruito il rag. Filiberto, grande saggio e mio mentore lavorativo della mia giovinezza, al mio ritorno, le trovi risolte da sole. Non so ancora che situazione di connessione troverò nei luoghi dove mi aggirerò nel prossimo mese, ma se sarà possibile, prometto che dedicherò qualche tempo a lanciarvi qualche pillola di emozioni, siano esse olfattive, visive o anche solamente di pensiero (debole naturalmente). Tuttavia, perché non vi sentiate completamente abbandonati a voi stessi, care lettrici e appassionati lettori, ogni giorno ho già programmato la magia dell'apparizione di una immagine birmana accompagnata da un haiku, come sempre ispiratissimo e generato durante il mio ultimo e ormai archiviato viaggio. Giudicherete voi se saranno troppo banali oppure ripieni di quelle profonde suggestioni che aprono infiniti spazi meditativi, quali si addicono a questo tipo di componimento giapponese. Comunque ci sentiremo per i dettagli dell'esperienza, spero naturalmente, al mio ritorno. 

martedì 3 marzo 2015

Raid da sognare



Ogni tanto mi piace trastullarmi e sognare. Un tempo mi sarebbe piaciuto avere cose, poi sognavo di riuscire a combinare qualcosa di concreto nel lavoro, anche se non proprio diventare capo del mondo. Col passare degli anni, le cose, se non come strumenti, mi interessano sempre di meno e per quanto riguarda il successo ho dovuto constatare senza amarezza che si ha generalmente il corrispettivo del proprio valore o dello spessore del proprio pelo sullo stomaco, poco di più, poco di meno. Così ultimamente i miei desiderata si limitano alle possibilità di realizzare cose impossibili. Nei tempi morti tra un aereo e l'altro avevo già stilato un elenchino comprendente una trentina di mete per weekend lunghi, altrettante locations per una settimana di evasione e almeno una ventina di viaggi da un mesetto. Tutta traguardi minimi per un tempo che si sta accorciando a vista d'occhio, lasciandomi in grandi ambascie e preoccupazione. Tra l'altro mi è capitata sott'occhio questa mappa con 10 itinerari magici. 

Di qualcuno ho già percorso qualche tratto isolato, da San Paolo a Rio, la ruta Maya, parte della route 66, quasi tutto il tratto Spagna-Nordkap, diversi pezzi africani, una parte di transiberiana, larghi tratti della route des Indes e dell'itinerario indocinese, ma altra cosa è farli come target deciso. Ci vorrebbe uno sponsor, accidenti, neanche quello sono riuscito a mettere insieme. Beh allora avrei pensato decisamente più in grande. Immaginate un loop eurasiano, diviso in tre tratte. Alessandria-Pekino attraverso il centro Asia e la via della seta, Pekino - India, attraverso tutta la Cina, l'Indocina e traversata himalayana. Infine Delhi - Alessandria attraverso l'unico itinerario ancora aperto della route des Indes, percorrendo Iran e frontiera turca. Tre mesetti ogni tratta, da fare anche in tre anni successivi. Ci vorrebbe un bel fuoristrada ogni due persone partecipanti, il tempo a disposizione e un bel po' di danari, diciamo almeno 10.000 euro a coppia e a tratta, più le auto preparate. Per l'organizzazione, tutto sotto controllo. I mezzi si lasciano in loco per la tappa successiva, avrei già anche chi ci può pensare laggiù. Se qualcuno ha dei soldini da investire si faccia avanti, intanto lasciatemi sognare.


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lunedì 2 marzo 2015

Facebook e dintorni


Eminenti sociologi avevano già fatto notare e raccontato con esempi ameni, come alcuni luoghi del tipo l'abitacolo della propria auto o l'assemblea di condominio, snaturano completamente l'animo umano, trasformando miti e gentilissime persone in belve feroci e prive di qualsiasi freno inibitore. In questi luoghi  e, ne avrete voi stessi avuti esempi di ogni genere, si scatena la bestia che c'è geneticamente nascosta dentro l'essere umano e pertanto ognuno si sente autorizzato a far partire gli insulti più grossolani, privo di controlli basati sulla educazione e la convivenza civile. Qualcuno dice che sia il senso di proprietà che abbatte la barriera comportamentale del buon vivere comune, altri affermano che nella protezione dell'abitacolo della propria autovettura, ci sia un senso di sicurezza che aumenta il testosterone e le reazioni di aggressività più violente. Tutte queste pulsioni si sono ulteriormente accentuate in maniera esponenziale con l'uso dei social network, in quanto, pur essendo questi, luoghi assolutamente virtuali, aggiungono alle precedenti motivazioni anche quelle di una comunque consistente distanza fisica e di un certo grado di anonimato, che mettono al riparo dalle mazzate e dai colpi di cacciavite che di tanto in tanto capitano nei precedenti casi. 

Facebook e Twitter in particolare, sono diventate la palestra per gli insulti più beceri e senza limiti, perché si è capito che qui, ognuno può aprire bocca, darle fiato e dire le castronerie più colossali, con la sicumera tronfia e prepotente dell'ignoranza pretenziosa che addirittura si offende del non essere ascoltata. E chi non ha il coraggio di insultare condivide le campagne di odio altrui, amplificandole in una catena di Sant'Antonio senza fine. Se poi si tratta di una bufala talmente ridicola da stupire un bimbo delle elementari, questa viene moltiplicata all'infinito perché subito accreditata come vera a prescindere. Leggere le affermazioni che compaiono ogni giorno su Facebook, cosa che vi suggerisco di fare con assiduità, invece di dedicarvi ad un qualche buon e inutile libro, si sa che la cultura non paga più, è di grandissimo interesse sociologico per capire in quale direzione sta andando il ventre molle e putrido di un paese, perché qui vengono espressi i sentimenti veri e più nascosti della gente, soprattutto quelli che non si ha il coraggio di esternare in maniera ufficiale, facendoli rimanere al massimo nel rango dei mugugni. Capirete così facilmente come partiti di felpati, clown, nani e ballerine riescano ad avere un seguito così incredibile e ingiustificato dalla logica e dalla civiltà. 

Gli argomenti sono molteplici ed uno più divertente e insensato dell'altro e non voglio parlare qui del tema più caldo dell'immigrazione o dell'antislamismo che sono tra i più gettonati o delle polemiche tra scienza e fattucchiere che spopolano ultimamente (naturalmente essendo la stragrande maggioranza degli utenti a favore di queste ultime, magari ne parlerò un altra volta). Mi volevo soffermare oggi invece su un tema più divertente che anch'esso impazza sul web. Se volete infatti avere un'orda di seguaci, di cosiddetti like e condivisioni, esprimetevi senza pudore sull'antipolitica e potrete aprire il classico vaso di Pandora. La gggente e il popppolo ormai odia il politico a prescindere e per definizione, lo vorrebbe vedere morto e tra i più atroci tormenti, privarlo della pensione e naturalmente dello stipendio, in alternativa quantomeno poterlo insultare a più non posso. Naturalmente nel privato questi stessi insultatori di professione si comportano esattamente nello stesso modo o peggio, non appena capita loro la più piccola occasione, non facendosi fare fatture pur di risparmiare qualche spicciolo di tasse o non pagando il canone o il vicino, non facendo scontrini o scappando senza pagare spese o affitti o qualunque altra cosa di cui maledicono i pessimi politici che hanno loro stessi eletto e che ovviamente ruberanno o malgoverneranno in proporzione alle loro possibilità. 

Tutto con una giustificazione inoppugnabile, naturalmente, bisogna difendersi proprio da questi o in alternativa dalle banche, dalle multinazionali, da Equitalia, dal cattivo di turno. Facebook diventa così una palestra dove si scatenano in un florilegio a volte davvero divertente di battute, altre volte come una cassa di risonanza di stupidità senza limite, che anche si offende se non è ascoltata e approvata. Un caso divertente che voglio portare alla vostra attenzione è un classico della serie: come fai sbagli. Se usi un volo di stato giustificandolo con le necessarie misure di sicurezza, vieni sepolto da valanghe di insulti, accuse di spreco e furto, nonché da relative denunce di personaggetti alla ricerca del consenso che va scemando, vista la loro inutilità conclamata e fisiologica. Non parliamone se usi anche per motivi istituzionali le famigerate auto blu (nelle quali gli stessi critici fingono di ignorare che sono conteggiate anche le ambulanze o i mezzi dei cantonieri). Battaglia già vinta in partenza sullo spreco e l'abuso delle finanze dello stato. Se invece usi la tua Panda grigia, sei un'esibizionista al contrario, un triste epigono pauperista che vuole esibire una mediocrità insulsa e indegna di un uomo pubblico, anche qui piovono critiche e sarcasmi a non finire. Allora, invece di un volo di stato, usi un aereo di linea. 

Apriti cielo. E' una indecenza che questo atto propagandistico abbia addirittura messo in pericolo la sicurezza degli altri passeggeri e giù insulti per presunti costi ancora maggiori; almeno si accapigliassero con quelli che denunciavano l'uso del volo di stato, ne avremmo eliminati due con un colpo solo. Allora vai al congresso in tram. Peggio del peggio. A parte i commenti sarcastici su una esibizione scorretta e ingannevole, da condannare senza se e senza ma (questo soprattutto da parte degli stessi che inneggiavano a politici stranieri, le perle del buon governo, che vanno al lavoro con tram evidentemente diversi categorialmente), ma subito è partita una sequela di insulti coloriti sul disagio provocato agli altri passeggeri, qualcuno ha parlato addirittura di sequestro di mezzo pubblico a fini privati. Lo stesso politico in bicicletta passa dal santo subito se è nordeuropeo, a zimbello per imbecilli se è nostrano. Datemi retta, scorrete i wall di Facebook, è uno straordinario spaccato di vita e di pensiero debole (anzi direi debolissimo) che vi potrà illuminare sul valore effettivo della folla manzonianamente intesa.


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