Un libro di grandissimo interesse, non certo per il suo
valore letterario, aspetto in cui mi è parso piuttosto debole e immeritevole
della notevole fama avuta, con milioni di copie vendute e innumerevoli
traduzioni, ma piuttosto perché illustra con grande dovizia di particolari
tutta la storia complicata e poco conosciuta della Cina del secolo scorso, fino
all’esplosione economica degli ultimi trenta anni. L’autrice racconta le
vicende personali della sua famiglia fin dall’inizio del novecento con la
caduta dell’impero. I tre personaggi chiave della storia, nonna, madre e lei
stessa con le loro stesse tristissime vicende tormentate e spesso angoscianti,
sono protagoniste importanti della storia violenta di questo paese che ha
vissuto un secolo davvero terribile, di guerre, povertà, massacri e violenze
inaudite. Naturalmente lo stato di transfuga da un mondo chiuso ed
impenetrabile quale era la Cina degli anni settanta, che stava appena uscendo
dal Maoismo più crudo, influenza profondamente i giudizi dell’autrice,
certamente condizionati anche dalle situazioni estreme che lei e la sua
famiglia, come milioni di altri cinesi hanno dovuto subire. Depurando il
racconto dai toni spesso esageratamente idillici o catastrofici, per cui ogni
personaggio che si incontra è cattivissimo o buonissimo, ogni paesaggio è di
una bellezza esagerata o di uno squallore senza fine, si apprezzeranno senza
dubbio le situazioni particolari, alcune davvero gustose che riescono a
raccontare la vita di tutti i giorni di un popolo che ha subito davvero molto
dalla storia in un periodo nel quale quel mondo era da noi assolutamente
sconosciuto e spesso mitizzato, proprio stravolgendo la portata di quegli
orribili difetti che ogni tipo di totalitarismo porta con sé inevitabilmente.
Un mondo in parte scomparso e oggi inavvertibile per chi viaggia in quel paese,
ma che è assolutamente bene conoscere e ricordare.
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