domenica 30 agosto 2020

L'estate sta finendo





Il Chantiplagna


L'estate sta finendo e un anno se ne va
Sto diventando grande lo sai che non mi va...


Cantavano i Righeira nel tormentone estivo di quasi due decenni fa e qui, dopo quasi due giorni di pioggia battente, questa notte veniva come se la buttassero coi secchielli, stamane le cime delle montagne attorno a me erano tutte imbiancate. La temperatura alle 9 era di 7 gradi e tirava una arietta che faceva raddrizzare i peli delle braccia e anche gli altri. Che sia un segnale? Che sia la classica temporalata di fine agosto che chiude l'estate e apre la porta all'inizio definitivo e improrogabile dell'inverno? Che dica alla fine anche a chi vorrebbe prolungare ancora di un poco gli ozi estivi, cheè ora di piantarla lì di cazzeggiare? Può darsi, tuttavia, considerato anche il fatto che la gente, mai vista così tanta da queste parti, complice il virus, comincia piano piano a calare verso valle e a dare il segnale che sia venuto il tempo del rientro definitivo, che sia davvero arrivato il momento di dare un addio, temporaneo certo ai monti verdeggianti e a riprendere la vita del cittadino tremebondo che attende le 18 per avere i dati dell'avanzata del morbo. Insomma bisogna tornarsene a casa. E allora, addio monti sorgenti dall'acque (ma quali acque, quest'anno in fondo è piovuto abbastanza poco e non c'è neanche un fungo a pagarlo, figuriamoci a mangiarlo) e cominciamo a fare su armi e bagagli per metterci sulla strada di casa. 

L'estate è davvero volata, passata di un fiato senza che ce ne siamo accorti, tra una polenta concia e qualche gnocco alla bava, passando per gli agnolotti di borraggine, seduti a commentare la sequela di non notizie che vengono confezionate alla meglio tanto per non lasciare vuote le pagine dei giornali. E' dura fare il giornalista in questi mesi, devi lavorare molto di fantasia. Anche lo spazio comune del bar è stato ormai abbandonato dalla gioventù, tornata, almeno chi ce l'ha, a lavorare e rimane solo più quello stuolo di vecchiacci perfidi e cattivi a cui non va mai bene niente, i cultori della lamentela continua e di come si stava bene una volta, insopportabili naturalmente, ma non li possono nemmeno cacciare a calci in culo come meriterebbero, se no a chi li servono gli ultimi caffè schiumati della stagione. Intanto anche la casa si ribella. Un tubo dell'acqua perde, una presa dal muro frigge, i professionisti del caso interpellati,sono già tutti in ferie, già lavorato troppo, con questa massa volgare di villeggianti che quanto si levano dai piedi sarà sempre troppo tardi. Ieri sono pure caduto dalle scale, insomma, un segnale, un invito ad alzare le tende che se non capisci sei scemo. Due o tre giorni per preparare la partenza e poi via. Insomma facciamocene una ragione e caliamo a valle definitivamente.

Il Chabertas

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1 commento:

OLga ha detto...

Io sono contenta che stia finendo,perchè non sopporto il caldo!OLga

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!