martedì 3 dicembre 2024

L'odore del ghiaccio

dal web

 

Ma sì anche questa volta ce l'ho fatta a tornare, nonostante tutto, età, acciacchi, scoordinamento e fai da te, insomma la gamma completa che prima della partenza ti fa sempre meditare, sulla necessità inderogabile di continuare a non soffocare la voglia costante e prepotente che spinge tutti quelli come me ad andare a vedere cosa c'è oltre la collina. Un viaggio di cui vi parlerò a lungo appena avrò messo a posto le caselle, i fogli e gli appunti vari, perché senza dubbio c'è molto da dire anche questa volta. Certo che una delle cose belle del viaggio comunque sia, è quella sorta di sensazione di precipitare in un limbo, una specie di nebbia che ottunde tutte le altre sensazioni e ti fa partecipe solo di quello che stai facendo, mentre ti sei lasciato alle spalle tutto il resto, tutte le tue cose naturalmente, ma anche tutto quello che sta a casa e che succede nel mondo, perseguitati come si è di solito dai telegiornali che ti inseguono con la notizia del momento senza lasciarti un attimo di fiato. E quanto piacere fa lasciarsi alle spalle tutto questo, vivere un mesetto senza essere intristito da tutte le porcherie del mondo, lasciandoti andare solo al guardare paesaggi, conoscere gente, ascoltare il silenzio delle steppe o l'odore del ghiaccio, invece di computare il numero dei bambini ammazzati oggi. 

Già, ma poi torni a casa e quello che credevi ormai lontano e un po' dimenticato ti riprecipita addosso tutto insieme, così ti ritrovi con le guerre che si sono ancor di più se possibile incattivite, con le minacce di olocausti inimmaginabili che aumentano, con pronunce bellicose e spietate, con nuovi incendi appena accesi, altro che focolai in via di spegnimento. Così ecco che nascono nuove apprensioni nella povera Georgia che avevo appena apprezzato da vicino e pronta ad essere divorata dall'Orso bulimico che da tempo le sta vicino in attesa di farne un boccone. Così ecco la Siria, già campo di macerie che dai tizzoni non ancora completamente consumati, fa nascere nuove scintille della peste religiosa che ammorba il mondo e subito trova felici attori che altro non aspettavano per scaricare vagonate di bombe, tutta roba vecchia da smaltire per poi poter nuovamente riempire gli arsenali con roba più moderna ed efficace, che ammazzi, mutili, storpi di più in meno tempo, per provocare ogni male possibile e ondate di profughi, che a loro volta alimenteranno felici torme di odiatori che altro non aspettavano per fomentare luridi sentimenti, al fine di raccattare voti appestati, come non avessero ancora inteso che non serve soffiare sul fuoco, alimentare teorie di sostituzioni etniche, che già il popppolo, il caro veccho buon popppolo è già abbastanza caldo per vomitare odio nelle urne ed ogni giorno un altro paese cade nella putredine nazista democraticamente scelta, che poi si dirà, ma chi mai avrebbe immaginato. 

Me ne ero partito con una Kamala che rideva e mi ritrovo già con le minacce e le future guerre commerciali in via di dispiegamento, la crisi economica che incombe, gli imperi automobilistici sbudellati, con gli operai che non sanno con chi se la devono prendere, con governi che non hanno soldi per sanità e istruzione, ma li trovano facilmente per le armi, con opposizioni inesistenti che si mordono tra di loro, incapaci persino di fare una proposta sensata o insensata che sia. A guardare sfilare l'incompetenza più incredibile che crede di poter fare tutto sostituendosi ad altre incompetenze che già parevano essere insuperabili. Ma si sa che al peggio non c'è mai fine. Ma santo cielo ma è comprensibile tutto questo? Pare di sì, anzi sembra del tutto normale, ogni paese sta nutrendo dentro di sé i fiori del male che sembrano crescere con vigore e senza vergogna, incuranti di quanto già è successo in passato. Va bene vuol dire che è il mondo che è cosi e tutto è nell'andamento naturale delle cose. Tra una ventina di anni, i reich millenari finiranno come sempre, spazzati via nella merda della storia, la gente si domanderà come mai sia potuto succedere e tutto ricomincerà come prima. Corsi e ricorsi, diceva Vico, noi che abbiamo visto non saremo lì a dire che non c'entravamo, che non volevamo, che avevamo capito, perché forse anche noi saremo stati in qualche parte, o più o meno responsabili. Lasciatemi allora ancora qualche giorno a meditare le cose che ho fatto e quello che ho visto, lontano da questi pensieri dei quali per un poco ho potuto non darmi pena. E più che altro a smaltire il pacco di bollette e di rogne che mi sono trovato sul tavolo aprendo la porta di casa.





1 commento:

Pierangelo ha detto...

Ben tornati a casa. Un saluto.

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