Ushguli . Georgia - maggio 2024 |
A conclusione del giro di sensazioni che spero di essere riuscito a trasmettervi sul Caucaso entrando un po' più a fondo nei suoi aspetti storici, naturalistici e culturali, mentre penso che tra le righe sia passato il sottile e pervasivo desiderio di riuscire un giorno a visitare anche tutte le altre zone che, per varie motivazioni, soprattutto logistiche, ho dovuto forzatamente tralasciare e che indubbiamente valgono la pena di essere più a fondo indagate, stimolandovi comunque al viaggio, vorrei fare, come al solito, un piccolo elenco di cose imperdibili di questo paese o che, se la volete mettere giù in altro modo, valgono la pena di sobbarcarsi le ore di volo che sono necessarie a raggiungere quella terra non così lontana nello spazio, ma così differente ed intrigante.
- Arrivare all'alba a Tbilisi cogliendo la città addormentata
- Fare colazione in un piccolo caffè turco apprezzando i dolcetti tradizionali
- Camminare nel quartiere georgiano apprezzando le costruzioni storiche
- Rifare la colazione all'ostello Fabrika tra frikkettoni e lusso incombente
- Guardare un panettiere che mette le forme di pane nel forno tradizionale e le estrae calde e fragranti e mangiarne un pezzo
- Ammirare i bovindi e i balconi in legno tradizionali delle case più antiche
- Guardare le acque limacciose e tumultuanti del fiume Kura dalle mura della città
- Guardare all'insù per apprezzare meglio la cupola dorata della cattedrale nel quartiere armeno
- Bere un bicchiere di Kidzmarauli profumato e sorridere alle belle ragazze con le coroncine di rose che visitano la chiesa di Metheki
- Spaziare sulla città dall'alto del castello e della cittadella sotto la statua della madre Georgia
- Scendere il canon che porta alle antiche terme ammirando gli arabeschi della facciata
- Mangiarsi un gelato al vino nel tunnel del mercato dopo aver visto chiese e sinagoghe
- Mangiare khinkali e khachapuri in una trattoria con un calice di vino bianco
- Visitare il santuario di Santa Nino e assistere all'adorazione della sua tomba da parte dei fedeli
- Degustare vini e chacha in una cantina di un allegro produttore di Sighnaghi
- Bere un succo di melagrana spaziando dalle mura sulla valle del Kakheti
- Aggirarsi nella fortezza di Anamuri tra torri e chiese
- Stupirsi davanti all'incontro di due fiumi Aragvi che non vogliono mescolare le loro acque
- Superare alti passi innevati per arrivare al confine con l'Inguscezia
- Rimanere a bocca aperta davanti alla chiesa della Trinità di Girgeti dietro il massiccio del Khazbek
- Mangiare il più buon pane del mondo in una trattoria di Stepantsminda
- Camminare sulle lunghe mura della fortezza di Rabati visitandone il ricco museo
- Perdersi tra le grotte della città sotterranea di Vardzia
- Cercare di individuare gli affreschi sbiaditi che raccontano la grandezza della regina Tamara
- Percorrere le valli solitarie e nascoste dello Javakheti per arrivare a Kutaisi
- Camminare sul selciato del centro storico bagnato di pioggia tra vecchie case e ristorantini accattivanti
- Visitare la bella città tra chiese antiche, mercati e parchi
- Sgranocchiare una churchkhela mentre si passeggia sul lungo fiume senza rompersi un dente
- Visitare il monastero di Gelati anche se i preziosi e famosissimi affreschi sono in restauro
- Affascinarsi davanti alle foreste infinite che circondano il piccolo monastero fortezza di Motsameta
- Prendere parte ad una cooking class nell'agriturismo preparando con kla signora Shoreka e poi sbafandosele, ricche badrijani e succulente khacharuri
- Risalire le valli montagne verso Mestia su una marshrutkha chiacchierando con una turista di Shenzen col traduttore del telefonino
- Transitare a pochi chilometri dal confine con l'Abkhazia e non poterci entrare
- Percorrere le strade ed i sentieri tra i paesi più isolati dello Svaneti tra antiche torri e musei contadini
- Cercare di salirne una e camminare nel fango tra maiali e ghiacciai
- Suonare la campanella della chiesetta di Ushguli
- Guardare stupito le pareti del monte Dzhangi- tau coperte di neve
- Ammirare nel museo le vecchie foto di Vittorio Sella passato di qui quasi cento anni fa che raccontano la valle quasi uguale ad oggi
- Scendere dalla montagna al mare fino a Batumi, la sedicente Dubai georgiana
- Percorrere tutta la passeggiata tra improbabili palazzi, finte torri di Pisa e Colossei volenterosi
- Commuoversi davanti al monumento all'amore di Ali e di Nino
- Percorrere le spettacolari grotte di Prometeo
- Entrare nel recinto dell'imponente monastero di Mtskheta alla ricerca della tunica di Gesù
- Guardarlo anche dall'alto della collina cercando di non farsi portare via dal vento che soffia tra gli androni del piccolo monastero
- Prendere il treno notturno che ti porterà da Tbilisi e Yerevan senza sbagliare binario
- Aprire il finestrino all'alba a trovarsi di fronte allo spettacolo del monte Ararat incappucciato di neve rosata
- Girare per il centro di Yerevan risalendo la gradinata della Cascade e apprezzandone le opere d'arte esposte
- Girare per il GUM cercando di resistere all'acquisto compulsivo di frutta secca, fragole, ciliegie e formaggi
- Guardare le rovine di Erebuni e il suo museo imparando la storia antica armena
- Sedersi tra le rose del giardino della moschea blu respirando aria di pace
- Rimanere attoniti davanti alla perfezione del tempio di Garni
- Percorrere la strada sotto la volta naturale di basalto nero della Sinfonia delle pietre
- Stupirsi davanti al fondovalle di pietra rossa che circonda il monastero di Novarank
- Meravigliarsi davanti alla bellezza delle antiche khrachkhar scolpite nella pietra
- Spiare il confine turco dal monastero di Khor Virap con lo sfondo dell'Ararat
- Stupirsi davanti alla sfilata dei pali della luce con in cima i grandi nidi delle cicogne
- Percorrere il Vorotan pass e gli spazi infiniti degli altipiani che portano alla Persia
- Camminare tra gli inquietanti menhir bucati del sito di Zorats Karer
- Osservare gli strapiombi della valle dalla funivia del Tatev per arrivare al monastero
- Scavallare il solitario passo di Selim e prendere il caffè davanti al caravanserraglio di Orbelliani, immaginando che qui sia passato Marco Polo
- Stupirsi della bellezza del lago Sevan tra le croci antichissime del cimitero di Noraduz
- Guardare l'arcobaleno sul lago dopo la pioggia dalla collina della penisoletta del monastero di Sevanavank
- Trascorrere una sera tra le vecchie case di Dilijan
- Godersi la sfilata di monasteri lungo la valle che scende verso Debed
- Bere una chacha da 62° distillata da un insegnate in pensione che non ti lascia più andare via
- Percorrere tutta la valle dei villaggi dei Molokhans discendenti dei deportati russi
- Conoscere l'archeologia industriale delle miniere abbandonate di Alaverdi
- Godersi il centro di Gyumri con le sue bellissime case di tufo nero
- Visitare gallerie d'arte e la cattedrale ricostruita dopo il terremoto
- Mangiarsi un paio di deliziosi ponchik sulla piazza principale
- Ammirare ancora una volta la città dal castello nero
- Aggirarsi tra i giardini e le costruzioni del Vaticano armeno a Echmyadzin
- Ritornare a Yerevan per visitare i quartieri non ancora visti e brindare visitando la storica fabbrica del brandy Ararat
- Visitare con grande commozione il museo del genocidio sulla cima della collina e guardare per l'ultima volta la città dall'alto
- Gustarsi ancora il meraviglioso e ricchissimo museo della storia dell'Armenia
- Assistere ad una festa in costume di tutte le regioni del paese
ed infine
- Dare l'addio a Yerevan dopo avere finalmente mangiato la colossale fetta di torta millefoglie del famoso ristorante Lavash.
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