martedì 17 dicembre 2024

Caucaso 37 - 75 Motivi +1 per andare nel Caucaso

Ushguli . Georgia - maggio 2024

 

A conclusione del giro di sensazioni che spero di essere riuscito a trasmettervi sul Caucaso entrando un po' più a fondo nei suoi aspetti storici, naturalistici e culturali, mentre penso che tra le righe sia passato il sottile e pervasivo desiderio di riuscire un giorno a visitare anche tutte le altre zone che, per varie motivazioni, soprattutto logistiche, ho dovuto forzatamente tralasciare e che indubbiamente  valgono la pena di essere più a fondo indagate, stimolandovi comunque al viaggio, vorrei fare, come al solito, un piccolo elenco di cose imperdibili di questo paese o che, se la volete mettere giù in altro modo, valgono la pena di sobbarcarsi le ore di volo che sono necessarie a raggiungere quella terra non così lontana nello spazio, ma così differente ed intrigante.

  • Arrivare all'alba a Tbilisi cogliendo la città addormentata
  • Fare colazione in un piccolo caffè turco apprezzando i dolcetti tradizionali
  • Camminare nel quartiere georgiano apprezzando le costruzioni storiche
  • Rifare la colazione all'ostello Fabrika tra frikkettoni e lusso incombente
  • Guardare un panettiere che mette le forme di pane nel forno tradizionale e le estrae calde e fragranti e mangiarne un pezzo
  • Ammirare i bovindi e i balconi in legno tradizionali delle case più antiche
  • Guardare le acque limacciose e tumultuanti del fiume Kura dalle mura della città
  • Guardare all'insù per apprezzare meglio la cupola dorata della cattedrale nel quartiere armeno
  • Bere un bicchiere di Kidzmarauli profumato e sorridere alle belle ragazze con le coroncine di rose che visitano la chiesa di Metheki
  • Spaziare sulla città dall'alto del castello e della cittadella sotto la statua della madre Georgia
  • Scendere il canon che porta alle antiche terme ammirando gli arabeschi della facciata
  • Mangiarsi un gelato al vino nel tunnel del mercato dopo aver visto chiese e sinagoghe
  • Mangiare khinkali e khachapuri in una trattoria con un calice di vino bianco
  • Visitare il santuario di Santa Nino e assistere all'adorazione della sua tomba da parte dei fedeli
  • Degustare vini e chacha in una cantina di un allegro produttore di Sighnaghi
  • Bere un succo di melagrana spaziando dalle mura sulla valle del Kakheti
  • Aggirarsi nella fortezza di Anamuri tra torri e chiese
  • Stupirsi davanti all'incontro di due fiumi Aragvi che non vogliono mescolare le loro acque
  • Superare alti passi innevati per arrivare al confine con l'Inguscezia
  • Rimanere a bocca aperta davanti alla chiesa della Trinità di Girgeti dietro il massiccio del Khazbek
  • Mangiare il più buon pane del mondo in una trattoria di Stepantsminda
  • Camminare sulle lunghe mura della fortezza di Rabati visitandone il ricco museo
  • Perdersi tra le grotte della città sotterranea di Vardzia
  • Cercare di individuare gli affreschi sbiaditi che raccontano la grandezza della regina Tamara
  • Percorrere le valli solitarie e nascoste dello Javakheti per arrivare a Kutaisi
  • Camminare sul selciato del centro storico bagnato di pioggia  tra vecchie case e ristorantini accattivanti
  • Visitare la bella città tra chiese antiche, mercati e parchi
  • Sgranocchiare una churchkhela mentre si passeggia sul lungo fiume senza rompersi un dente
  • Visitare il monastero di Gelati anche se i preziosi e famosissimi affreschi sono in restauro
  • Affascinarsi davanti alle foreste infinite che circondano il piccolo monastero fortezza di Motsameta
  • Prendere parte ad una cooking class nell'agriturismo preparando con kla signora Shoreka e poi sbafandosele, ricche badrijani e succulente khacharuri
  • Risalire le valli montagne verso Mestia su una marshrutkha chiacchierando con una turista di Shenzen col traduttore del telefonino
  • Transitare a pochi chilometri dal confine con l'Abkhazia e non poterci entrare
  • Percorrere le strade ed i sentieri tra i paesi più isolati dello Svaneti tra antiche torri e musei contadini
  • Cercare di salirne una e camminare nel fango tra maiali e ghiacciai
  • Suonare la campanella della chiesetta di Ushguli 
  • Guardare stupito le pareti del monte Dzhangi- tau coperte di neve
  • Ammirare nel museo le vecchie foto di Vittorio Sella passato di qui quasi cento anni fa che raccontano la valle quasi uguale ad oggi
  • Scendere dalla montagna al mare fino a Batumi, la sedicente Dubai georgiana
  • Percorrere tutta la passeggiata tra improbabili palazzi, finte torri di Pisa e Colossei volenterosi
  • Commuoversi davanti al monumento all'amore di Ali e di Nino
  • Percorrere le spettacolari grotte di Prometeo
  • Entrare nel recinto dell'imponente monastero di Mtskheta alla ricerca della tunica di Gesù
  • Guardarlo anche dall'alto della collina cercando di non farsi portare via dal vento che soffia tra gli androni del piccolo monastero
  • Prendere il treno notturno che ti porterà da Tbilisi e Yerevan senza sbagliare binario
  • Aprire il finestrino all'alba a trovarsi di fronte allo spettacolo del monte Ararat incappucciato di neve rosata
  • Girare per il centro di Yerevan risalendo la gradinata della Cascade e apprezzandone le opere d'arte esposte
  • Girare per il GUM cercando di resistere all'acquisto compulsivo di frutta secca, fragole, ciliegie e formaggi
  • Guardare le rovine di Erebuni e il suo museo imparando la storia antica armena
  • Sedersi tra le rose del giardino della moschea blu respirando aria di pace
  • Rimanere attoniti davanti alla perfezione del tempio di Garni
  • Percorrere la strada sotto la volta naturale di basalto nero della Sinfonia delle pietre
  • Stupirsi davanti al fondovalle di pietra rossa che circonda il monastero di Novarank
  • Meravigliarsi davanti alla bellezza delle antiche khrachkhar scolpite nella pietra
  • Spiare il confine turco dal monastero di Khor Virap con lo sfondo dell'Ararat
  • Stupirsi davanti alla sfilata dei pali della luce con in cima i grandi nidi delle cicogne
  • Percorrere il Vorotan pass e gli spazi infiniti degli altipiani che portano alla Persia
  • Camminare tra gli inquietanti menhir bucati del sito di Zorats Karer
  • Osservare gli strapiombi della valle dalla funivia del Tatev per arrivare al monastero 
  • Scavallare il solitario passo di Selim e prendere il caffè davanti al caravanserraglio di Orbelliani, immaginando che qui sia passato Marco Polo
  • Stupirsi della bellezza del lago Sevan tra le croci antichissime del cimitero di Noraduz
  • Guardare l'arcobaleno sul lago dopo la pioggia dalla collina della penisoletta del monastero di Sevanavank
  • Trascorrere una sera tra le vecchie case di Dilijan
  • Godersi la sfilata di monasteri lungo la valle che scende verso Debed
  • Bere una chacha da 62° distillata da un insegnate in pensione che non ti lascia più andare via
  • Percorrere tutta la valle dei villaggi dei Molokhans discendenti dei deportati russi 
  • Conoscere l'archeologia industriale delle miniere abbandonate di Alaverdi
  • Godersi il centro di Gyumri con le sue bellissime case di tufo nero
  • Visitare gallerie d'arte e la cattedrale ricostruita dopo il terremoto
  • Mangiarsi un paio di deliziosi ponchik sulla piazza principale
  • Ammirare ancora una volta la città dal castello nero
  • Aggirarsi tra i giardini e le costruzioni del Vaticano armeno a Echmyadzin
  • Ritornare a Yerevan per visitare i quartieri non ancora visti e brindare visitando la storica fabbrica del brandy Ararat
  • Visitare con grande commozione il museo del genocidio sulla cima della collina e guardare per l'ultima volta la città dall'alto
  • Gustarsi ancora il meraviglioso e ricchissimo museo della storia dell'Armenia 
  • Assistere ad una festa in costume di tutte le regioni del paese

ed infine
 
  • Dare l'addio a Yerevan dopo avere finalmente mangiato la colossale fetta di torta millefoglie del famoso ristorante Lavash.



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