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Il nostro letto |
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Pesca a Lagoa Azul |
Ormai siamo vicinissimi alla capitale ed alla sua periferia. E' passato il mezzogiorno e per strada si riversano una marea di bambini e ragazzini in uscita dalle varie scuole che si incrociano con quelli del turno di pomeriggio. Vedi le strade letteralmente invase da una torma infinita che l'utilizzo delle divise fa apparire come estremamente ordinata e composta. Ma quanti sono! Questa a mio parere è la vera forza vitale dell'Africa. Può accadere tutto quello che volete, guerre, carestie ed epidemie, ma una simile esplosione di vitalità le supererà tutte comunque. Se solo si sapessero indirizzare in modo sano tutte queste energie, penso che per il continente molti problemi si risolverebbero automaticamente. Vedremo cosa succederà, ma intanto arrivo finalmente ad un distributore vero di carburanti, cominciavo ad essere al limite e la riserva stava già facendo l'occhiolino rosso. Naturalmente la colonnina a cui mi fermo è guasta, faccio un po' di casino attorno cercando di capire come ci si muove la prima volta, tutti intorno cercano di aiutarmi, poi arriva una bella madamona che vista la mia inettitudine, mi serve direttamente, ad esempio trovando il modo per aprire lo sportellino del serbatoio, che scopro poi essere sotto il sedile. Pago in euro anche se il cosiddetto cambio in strada è leggermente più svantaggioso, ma ci sta (24,5 invece di 25) e finalmente arriviamo in centro che a quest'ora è piuttosto intasato di macchine. Per poco non prendo un senso vietato, ma dal gruppo di mototaxi in attesa, mi fanno grandi segni e ritorno in linea senza aver provocato danni.
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Pescatori |
Ritrovo facilmente il mercatino della frutta dove faccio il pieno di deliziose banane rosse che costituiranno il pranzo di oggi, ormai siamo peggio delle scimmie. Infine usciamo dalla città attraversando la periferia nord. La strada è facile da seguire in fondo, visto che la Nacional 1 e 2 sono la stessa cosa, la 3 è solo un ramo laterale verso la montagna e non ce ne sono altre! Certo che alla fine il bagno non lo abbiamo ancora fatto e visto che è saltato fuori il sole, tanto per accentuare ancor di più il colore vermiglio della mia delicata carnagione, decidiamo per uno stop ristoratore a Lagoa Azul, che essendo di strada, tutto sommato è ancora la soluzione migliore, per il vacanziere medio. Imbocco lo stradino senza incertezze, ormai mi sento quasi di casa e traverso il bosco dei grandi baobab che lo separano dalla costa e subito ecco la grande radura sotto il faro che delimita la spiaggia di grandi sassi. Adesso che c'è il sole, l'acqua cristallina è veramente di un azzurro intenso. Appena dietro c'è un banchetto con due ragazzi che aspettano speranzosi, l'arrivo di qualche turista. Hanno una piccola esposizione con povere maschere di legno e qualche oggettino colorato ricavato dalle noci di cocco. Sembrano i primi a non credere troppo nel valore della loro merce. Infatti non insistono neppure ad offrire il prodotto. Mentre, spogliatici dietro ad un baobab, facciamo il nostro dovere di bagnanti obbedienti alla prassi, ecco arrivare a piedi quei due nudisti che avevamo incontrato nel sud a praia Bateria sull'Ilheu das Rolas, lo spagnolo e la colombiana, che ci salutano con calore. Evidentemente si spostano con mezzi locali.
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Al mercato di Neves |
Alla fine ho capito che i turisti sono così pochi, almeno in questo periodo dell'anno, che ci si reincontra continuamente nei punti topici dell'isola. Anche loro si spogliano al riparo di un masso e si immergono nel pelago che è davvero una tavola blu. Intanto arrivano due barchette di pescatori che hanno finito evidentemente la giornata. I ragazzi del banchetto, tanto per distrarsi evidentemente, vengono ad aiutarli a tirar su le piroghe, cosa non leggera su questa riva sassosa e inoltre il legno di okà deve essere piuttosto greve, constatando lo sforzo dei quattro. Do un'occhiata al pescato, i soliti tonnetti, aguglie e pesci a scaglie rosse, almeno una decina di chili. Credo che finiranno al mercato, visto che se li caricano in un secchio sulla testa e poi se ne vanno. Il tempo passa molto piacevolmente se stai un po' nell'acqua e un po' fuori e la pelle rosola tranquillamente e poi la perdi come le salamandre, ma si sa che all'equatore questo è il barbaro destino per noi poveri visi pallidi. Mentre mangiucchiamo gli ultimi biscotti alla segatura, anche se arrivano dal Portogallo, due cagnolini randagi sentono evidentemente l'aria di cibo e ci gironzolano intorno con un'aria disperata. Sono magri davvero e qualche cosa riescono comunque a razzolare. Alla fine vien sera e, finite tutte le banane, è ora, dopo tre giorni, di tornare al nostro Mucumbli che ci aspetta sicuramente. Passando da Neves, che, essendo passate le quattro è piena da ogni parte di gente infervorata, rabbocco il serbatoio per l'ultima volta, mentre le venditrici di pesce coinvolgono Tiziana.
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Mercato del pesce |
Non appena estrae la macchina fotografica infatti se la circondano e cominciano a ballare sfrenatamente complice la musica che esce a palla da un negozietto di vino palma. Evidentemente il bottiglione che è quasi a metà sul banco, era pieno non molto tempo fa. Comunque riusciamo a filarcela tra grandi saluti, complice il fatto che è ricominciato a diluviare e facciamo gli ultimi due chilometri cercando di evitare di finire nel fosso. Ecco la nostra Maria che alla reception ci attende con in mano le chiavi del nostro bungalow, il Sélelé. Ha la faccia che ride, Maria, l'avevo avvisata prima di partire che oggi, il 14 di ottobre, per noi era un giorno assolutamente speciale. Esattamente 50 anni fa infatti, in una mattina un po' piovosa, io e la mia Tiziana ci siamo sposati, forse il giorno più fortunato della mia vita, quello in cui ho pescato il mio jolly più bello e subito dopo ce ne siamo volati in Africa, come questa volta, una bella coincidenza direi. Apro la porta di legno sulla grande veranda e la sorpresa è subito grande. Tutta la camera è piena di fiori ed il letto è cosparso di petali e di rosas de porcelana che formano il numero cinquanta. Maria si è superata. Aspettiamo il calare della notte sulla terrazza davanti al mare; c'è un senso di pace quasi soprannaturale, un momento davvero magico. Forse valeva davvero la pena di arrivare fin qua solo per questo.
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Bodas de Ouro al Mucumbli |
Quando andiamo giù per la cena, tutto lo staff ci accoglie festoso, il tavolo addobbato di rosso e lo spumante in fresco da stappare, tra gli applausi partecipativi dei clienti presenti. Ci ha preparato un menù speciale, proprio da bodas de ouro, come continua a a rimarcare lei a tutti gli astanti: calamari in insalata con cocco e banane, pennette alla polpa di granchio di Neves, seppia grigliata e trancio di orata e purée. Poi spente le luci arriva una commovente torta nuziale con candela e addobbo con in cima le figurine di due vecchietti abbracciati, tanto per ricordarci che l'età comunque è quella che è. La torta ordinata appositamente a Neves è grandissima; ce n'è abbastanza per offrirne una fetta a tutti i presenti per fortuna. Maria ci porta anche il bel marito, che ci presenta con evidente orgoglio, anche lui si è preparato per la ristorazione, andando a fare gavetta a Capo Verde, in un grande resort e lei è stata otto anni fa a Torino, così ecco spiegato anche il fatto che parli così bene l'italiano. Sono tutti raggianti di festeggiare il nostro anniversario, noi ancora di più. Certo avere una vita particolarmente fortunata aiuta, aiuta molto. Io però credo che l'aver incontrato mia moglie ed il fatto che, incredibilmente, abbia deciso di prendermi con sé e non contenta tenermi per tutta la vita, sia stato davvero l'evento che l'ha determinata. La bottiglia di prosecco ce la siamo bevuta tutta e forse per questo ho dormito poco, troppa solforosa! Grazie di tutto Maria.
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Maria e la torta |
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2 commenti:
Tous mes voeux pour encore beaucoup d'années de bonheur partagées et de beaux voyages
Jac.
Merci Jackie!
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