venerdì 9 dicembre 2022

São Tomé 33 - La storia di Rito

Principe - Nella foresta primaria


Praia Burra

 Accidenti, sotto una nevicata cominciata stanotte, sono andato a fare un giro, non perché sia appassionato di avventure artiche (peraltro se qualcuno mi ci portasse non disdegnerei neppure quelle) e rientro conciato peggio di un pupazzo di neve, mentre continua a venire giù copiosamente. Ce ne sono già almeno 30 cm, tra la goduria generale. Qui non si aspettava altro e senti nella foschia creta dai fiocchi che sfarfallano beati, rumori di cingolati (gatti non carri armati per fortuna) e di cannoni che sparano (sempre da neve Dio ci salvi) per preparare le piste alla coppa del mondo femminile di domani. Va bene, sono felice anch'io, anche se non ho risolto l'incombenza burocratica che mi sta inseguendo. Tuttavia, lasciatemelo dire, io sono un marino di mentalità, anche se non so nuotare e la mia naturale preferenza sta nello stare nudo, o meglio costumato per non dare un brutto spettacolo, su una spiaggia, per cui non posso non stare qua davanti allo schermo a godermi, con un po' di nostalgia, le foto di luoghi che solo un mesetto fa o poco più, mi vedevano presente e godente al sole equatoriale. Dunque, ricapitolando, siamo stati almeno un paio d'ore a Praia Bom Bom e non si è visto nessuno, né proveniente dalla foresta dove parte il sentiero, né dal mare dove le piroghe dei pescatori preferiscono evidentemente attraccare vicino ai gruppi di capanne come quello di Praia Burra. Per raggiungere la macchina, bisogna camminare lungo quel sentiero per una ventina di minuti, ma dato che questo fa un giro ad arco, probabilmente tagliando in mezzo al bosco, si arriva prima ed inoltre si può avere quella sensazione esplorativa che fa tanto Africa nera. 

Col machete

Furbescamente mi sono portato dietro il machete che era in macchina, dotazione evidentemente comune o obbligatoria come il triangolo da noi, e quindi mi inoltro nel verde, fiducioso che la mia bussola automatica che tengo in testa, funzioni alla perfezione e quindi comincio a scavarmi un passaggio con grandi fendenti a destra e a sinistra abbattendo erbe, felci e piantini appena germogliati come se fossi una mietitrebbia, a dire il vero anche più del necessario, ma il tutto mi sta dando una grande soddisfazione e dopo un attimo, con la mia sposa dietro che pensa a filmare il tutto a futura memoria, siamo avvolti da grandi alberi, liane che pendono dall'alto e piante epifite che li avvolgono come mantelli verdi. In effetti, forse la tecnica che uso, mancando di esperienza, non è l'ideale come utilizzo ragionato delle forze, infatti dopo pochi minuti, ansimo come un elefante nelle sabbie mobili. Comincio a limitare l'uso dei fendenti e in effetti, noto subito che si può andare avanti con una certa tranquillità, anche se il terreno ogni tanto è un po' molle pur senza essere troppo fangoso, il tappeto di foglie in marcescenza garantisce comunque una camminata abbastanza spedita e gli ostacoli da trinciare sono pochi. Però il senso di traversata nella jungla è divertente e, scavalcare tronchi caduti,  spostare con la lunga lama foglie giganti e felci poderose, spostare fiori esagerati che ti sfiorano le guance, aumenta l'adrenalina, che per la verità finisce poco dopo, dato che dopo un po' il bosco dirada e si apre nella radura dove avevo lasciato la macchina, che poi se vogliamo dirla tutta, quasi quasi si vedeva fin dalla spiaggia. Insomma l'avventura finisce subito e tutto sommato è meno faticoso girare la chiavetta e pigiare sull'acceleratore, tanto il machete, se eventualmente servisse rimane sotto il sedile. 

Striscioni elettorali

Arriviamo al bivio che porta alla roça Sundy, ma dopo un paio di chilometri la strada è troppo brutta e accidentata e non avendo voglia di maciullarmi la schiena torno sui miei passi e giriamo verso la città, tanto è quasi sera e torniamo in città, facendo un largo giro tra le vecchie case coloniali vicino al porto, corrose dal tempo e dal clima. Ci fermiamo ad una costruzione che sembra una parvenza di mercato. In effetti, fuori c'è qualche banco che offre pesci, ma la giornata sembra quasi finita e all'interno lal maggioranza dei banchi è vuota. Non ci sono più banane decenti da comprare per domani e neppure altra frutta. Fuori i tonnetti sui 2/3 kg vanno sui 5 €, si vede che sono prezzi di fine mercato e le venditrici non hanno voglia di portarseli a casa. Nella strada vicina, un gruppo di cani randagi si aggira con aria sospetta, meglio stare al largo come vedo fare anche ai rari passanti, non si sa mai. Qualche ragazzotto sta fermo agli angoli dove c'è qualche parvenza di locale che serve birra. In alto a traversare la strada, ci sono ancora striscioni per le elezioni legislative, autarchiche e regionali, che invitano a presentarsi ai seggi. Rientriamo in albergo mentre sta venendo buio e la giornata è stata lunga. Vorrei restituire le chiavi a Rito che dice di lasciarle sulla macchina che tanto nessuno ruba e intanto ha convocato il barcaiolo per organizzare la giornata di domani, o meglio si tratta del procacciatore di affari dei barcaioli, che aggancia i turisti per conto loro. Comunque si parte dai 140 € per l'intera giornata, una cifra enorme, praticamente quasi tre mesi di stipendio di un operaio, tuttavia mi sembra che ci sia poco da scegliere, diciamo che sei obbligato a passare sotto queste forche caudine e che il potere contrattuale del turista sia molto limitato. Dopo una estenuante trattativa, condita dai pianti disperati sull'aumento dei carburanti e così via, riusciamo a scendere a 100 €, ma oltre non c'è niente da fare, quindi cedo definitivamente e ci diamo appuntamento per domattina, d'altra parte il giro in barca attorno all'isola è una delle cose più consigliate da farsi e non vorrei rinunciarvi, anche se le previsioni meteo non sono entusiasmanti. 

Imprenditoria locale

Intanto viene ora di cena e ci accomodiamo al tavolo del ristorante a papparci un trancio di tonno alla griglia coi soliti contorni e una bella birra gelata. Il ristorante, manco a dirlo, si chiama Rito Rito e lui, il proprietario se ne sta appollaiato su una sedia tutto il giorno a guardare le partite della Premier Ligue. Sembra soddisfatto Rito della sua vita di oggi, certo si è fatto il mazzo. E' stato Londra dove ha lavorato per 18 anni in un ristorante cominciando come lavapiatti fino a diventare cuoco. Ha risparmiato sterlina su sterlina, vivendo in qualche buco in periferia e pagando un letto a caro prezzo. Poi se ne è tornato a casa nella sua isoletta e con tutti i risparmi messi insieme ha messo a posto una casetta, le 5 stanze del B&B e il ristorante a fianco. Adesso ha il suo giro, ristorante, bar, affittacamere, organizzatore di escursioni, affittamacchine, tassista da e per l'aeroporto, cuoco e tuttofare, insomma è quasi completamente autosufficiente nella sua attività al servizio dei turisti che arrivano, tranne un ragazzotto che aiuta a servire al mattino e una ragazza per le pulizie. Mentre mangiamo arriva la sua famiglia, moglie e tre figli, due ragazze e uno piccolo, chiaramente vestiti da ricchi. Lui, il patriarca, se li coccola con gli occhi, sono il simbolo del suo successo e lui si gode il suo evidente benessere e li manda a casa con la sua benedizione e finisce di servire i clienti che intanto hanno occupato tre o quattro tavoli, ricchi anch'essi, diversamente non potrebbero permettersi gli 8/10 Euro di un pasto qui, come la cicciona vestita di paillettes argentee accompagnata da un corpulento e sudato individuo in giacca dall'aria equivoca, che per tutta la cena si guardano clip sui telefonini appoggiati alle bottiglie di birra. Rito, intanto, soddisfatto è tornato sulla sua poltrona a guardarsi l'Arsenal di cui è tifoso dai tempi di Londra. Ormai è un uomo arrivato e ha davvero l'aria di chi si gode i suoi sacrifici. Per noi è ora di andare a letto. 

Bellezze di Principe

SURVIVAL KIT

 Restaurant Rito Rito - Santo Antonio - Principe - Ristorante adiacente al B&B Apresentaçao e della stessa proprietà. Serve anche ottime colazioni. Pochi piatti, pesce alla griglia, pollo e maiale ma tutto piuttosto professionale, si vede l'esperienza europea del titolare. Parlate sempre con lui che vi saprà dare tutte le informazioni sull'isola ed i consigli che vi saranno necessari. Si cena con circa 10 € a testa. Birre fresche. Pulitissimo.




Santo Antonio  - Il centro

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