giovedì 22 dicembre 2022

São Tomé 42 - Praia Maria Emilia

Sao Tomé - Yasmim


Mercatino del pesce

 Beh oggi è l'ultimo giorno a São Tomé e possiamo dire di avere visto quello che volevamo vedere, quindi è proprio il caso di prendersi un giorno di completo relax. Su consiglio della ragazza della reception si decide di passare la giornata su una spiaggia vicina alla città, raggiungibile con una bella passeggiata a piedi. Affrontiamo la cosa con molta calma, anche perché oggi è una giornata piuttosto calda e la spiaggia dista quasi 5 chilometri. Comunque una passeggiata fattibile anche perché dobbiamo far passare il tempo, Raggiunto il centro ci aggiriamo ancora un po' per il mercato a guardare i banchi, poi arriviamo fino al lungomare che percorriamo per intero. All'incrocio con la strada che va verso l'interno, c'è il mercatino del pesce e della frutta. Le signore sembra che ormai mi conoscano perché mi salutano ridendo. Faccio ancora qualche foto e oggi mi sembrano più disponibili. Certo dopo un po' che giri per questi posti, hai quasi la sensazione di essere a casa e di conoscere tutti. I banchetti sono ancora pieni di ogni tipo di doni della foresta. Sto lontano da quello dei puzzolenti jackfruit e esamino con più cura i vari secchielli pieni di pesci suddivisi per specie e pezzature. Sono talmente belli che ti vien voglia di comprarli. Saluto le donne e proseguiamo ancora un poco passando davanti alle caffetterie di Diogo Vaz e di Corallo, poi ci fermiamo a prendere fiato davanti al mare. Accidenti oggi se fa caldo! Sudo come un cammello e la strada è ancora lunga. Man mano che si esce dalla città, le case diventano sempre più misere e malandate. 

Praia Maria Emilia

In fondo alla passeggiata dove il parapetto ormai completamente sbrecciato, scompare del tutto, la strada sale per oltrepassare il capo che delimita il porto e la strada va verso l'aeroporto, di cui si vedono le costruzioni lontane al di là del capo successivo. Subito comincia la Praia Maria Emilia, una bella semiluna di sabbia dorata lunga più di un chilometro, con alle spalle un paio di alberghi e qualche casa nascosta tra la vegetazione. Scegliamo un punto che sembra assolutamente piacevole con qualche pianta ombreggiante al bordo della strada e cominciamo la nostra giornata da bagnanti in completa solitudine. L'acqua è calda e delizioso l'abbandonarsi ad essa, il fondo sabbioso è digradante, ma molto lentamente cosicché puoi lasciarti andare all'onda leggerissima proprio come piace a me. Amo stare nell'acqua tiepidina per delle belle mezze ore, con l'occhio semichiuso e la mente che vaga senza sapere bene dove posarsi. Non si tratta di pensare o ragionare su qualche cosa, ma è come una sensazione di galleggiare come appunto il tuo corpo sta facendo nella realtà, senza fermarsi su nessun argomento particolare ma come guardando dall'alto, dal di fuori, le cose a cui pensi e non avere particolari turbamenti o desideri, una sorta di atarassia epicurea, in cui è assente il desiderio o la passione che turba l'animo e facilmente lo stravolge, che sia quello che gli orientali identificano con la meditazione? Non saprei definirlo con esattezza, ma tuttavia devo dire che mi soddisfa moltissimo e il tempo trascorre senza che me ne accorga. 

Pesci

Relax completo senza l'ansia di dover seguire un programma specifico. Sulla strada dietro passano pochissime macchine, dall'aeroporto nessuna, evidentemente non ci sono aerei arrivati; ogni tanto compare qualche ragazzino che però non si ferma neppure, come se non destassimo più curiosità, in sostanza ci siamo integrati nel paesaggio. Due biscottini, una banana e un sorso d'acqua e poi di nuovo nel brodo primordiale amniotico che ci sta davanti. Alla fine le ore passano veloci, saranno almeno le tre e pur essendo quasi in città, non abbiamo visto nessuno incrociare sulla riva. Intanto il tempo è cambiato, le nuvole si sono fatte dense e dal grigio sono passate al nero e comincia già a gocciolare, anzi direi che sta per piovere. Cerchiamo di ripararci alla meglio con gli ombrellini di fortuna, ma in poco tempo siamo marci come le oche. Lasciamo che termini la più grossa, poi alla fine bisogna decidersi, una volta asciugati alla meglio ci rivestiamo e risaliamo sulla strada per cercare un qualche tipo di passaggio per ritornare in città, visto che la strada è lunga e non ho voglia di ribeccarmela tutta al contrario e con la pioggia. Siamo fortunati e dopo poco ecco che arriva un collectivo che si ferma al primo cenno. Dentro ci sono solo .quattro persone, un vecchio con una signora e due ragazze eleganti, una specie di outfit da lavoro di rappresentanza, me le vedo in una banca o in un ufficio assicurativo. L'ingresso di due nuovi utenti per di più piuttosto bagnati e stazzonati, non rallegrerà di certo i preesistenti passeggeri, ma riusciamo a premerci dentro alla meglio, le ragazze ci fanno posto e noi tentiamo di non bagnarle troppo. 

Caffetteria Diogo Vaz

Tanto il tragitto fino al mercato è di pochi minuti e lungo la strada scarichiamo prima i due anziani, poi le ragazze che se ne vanno, ma un po' seccate e senza salutare. Bisogna dire che il taxi collettivo è un interessante luogo di incontri dove puoi far nascere storie particolarissime e inventare trame per romanzi complessi. In effetti, a parte la pioggia, la giornata è stata molto riposante, quindi ci ritiriamo in camera a mangiucchiare gli ultimi biscotti portoghesi alla segatura che avevamo comprato al supermercato, terminando le residue banane del sacchettino, una cena un po' triste se non fosse che è addolcita dal fatto che comunque domani si torna a casa e non si sa perché, mentre per il vero viaggiatore questo dovrebbe essere un momento di tristezza esistenziale, per il turista che tiene in tasca il prezioso biglietto con data e ora di ritorno, la certezza assoluta, questo momento è sempre avvolto da una sensazione di allegra aspettativa. Così mentre ci godiamo le ultime luci della sera dalla grande terrazza del Sweet Home, do un'occhiata distratta al telefonino, abitudine convulsa che prelude al ritorno della civiltà e ohibò, cosa vedo, un inquietante SMS da parte della TAP Portugal che mi comunica con una freddissima frase e senza ulteriori spiegazioni che il volo di domani è annullato! Sinceramente questa non me la aspettavo. Precipito nel panico e in attesa di ulteriori comunicazioni  passiamo una notte insonne alternata ad una serie di incubi, rimarremo bloccati qui per sempre, naufraghi su isole non deserte ma desiderose di carpirci altro denaro, senza neppure un Venerdì a disposizione! Dopo una notte di tregenda finalmente al mattino alle 6 arriva una ulteriore mail. 

Panchine della passeggiata


Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:

Nessun commento:

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!