sabato 17 dicembre 2022

São Tomé 38 - Ritorno in città

Sao Tomé - Leandra


In volo

 L'esterno degli aeroporti dei luoghi prevalentemente a natura turistica è sempre lo stesso. Una piccola folla di gente con un cartello in mano, con un nome compitato come meglio si riesce e un gruppetto di avvoltoi che spera di risolvere la giornata acciuffando qualche malcapitato che, affaticato dal viaggio vuole solamente raggiungere il luogo dove poserà le stanche membra e quindi preda facile che non sta troppo a guardare circa le pretese di detti avvoltoi, ma si lascia circuire con facilità e senza troppo discutere. Qui è più o meno la stessa cosa. La gente è molto poca però, a causa della scarsità di aerei che atterrano, meno ancora nel nostro caso, diciassette miseri passeggeri alcuni dei quali prelevati direttamente dai famigliari in attesa, gli altri da disputarsi serratamente. Certo potevo cedere alle pretese dell'hotel prenotato che tuttavia mi era parso eccessivamente esoso e avevo preventivamente optato per risolvere la cosa direttamente sul posto non appena arrivato. Intanto noto subito sull'uscita una sorta di capomafia che tiene sotto la sua cappella tutti i pochi tassisti presenti imponendo una tariffa fissa di 250 dobra sui quali sembra essere irremovibile. Ora, da un lato il problema è che alla fine se ne vadano via tutti e che tu rimanga lì fuori col cerino in mano fino a che non arriva un altro aereo che nel caso potrebbe anche essere domattina e tu sei a almeno 5 chilometri dal centro abitato, dall'altro è che sono nato tignoso e mi scoccia cedere alla situazione di obbiettiva debolezza in cui ci si trova in questi casi e farmi depredare. Discuto allora un po' col tizio, facendo finta di essere uno scafato residente che ben conosce le tariffe, ma il tizio non abbocca e mi abbandona al mio destino, per fortuna dietro la massa, individuo un tassista di serie B che mi pare in ambasce per il timore di non trovare nessuno da trasportare, diciamo la situazione opposta alla mia, ma paritetica. 

Arrivati

Alla fine concordo per 200 dobra e saltiamo sul mezzo filandocela all'inglese come si dice, anche se da lontano il boss, che probabilmente, con mio massimo gusto ha perso la tangente che gli spettava, mi squadra con occhio malevolo. Ora, capisco già quello che mi volete dire, che senso ha brigare, perdere tempo e magare rischiare di rimanere a piedi nel nulla, per risparmiare poi due miseri euro, che sul totale del viaggio non significherebbero nulla. Vero quel che dite, ma che ci vogliamo fare, sono fatto così, è tutto connaturato nella mia natura sparagnina, da braccino corto a prescindere, che mi porta anche a far la figura immotivata del taccagno che pure ve la sta qui a raccontare, ma poi badate che due euro qui, due euro là, alla fine vi assicuro che cuba, anche perché devi essere abituato alla trattativa continua ad ogni livello e su tutte le cifre. Ho dovuto farlo per lavoro per decenni, per far guadagnare gli altri, figuriamoci se non mi è rimasto questo imprinting nel sangue. Comunque sia dopo una decina di minuti eccoci alla nostra Sweet Guest House, gradevolissimo punto di riferimento quasi centrale, mentre cade una pioggia torrenziale. Forse l'ho già detto che è meglio evitare la stagione delle piogge. Comunque marci come due oche riusciamo a trovare la porta di ingresso e ad accedere alla linda reception dove dopo una bella attesa, causa una ragazzotta portoghese che deve organizzarsi dieci giorni di escursioni, riusciamo ad avere le chiavi della camera dove ci ricoveriamo dopo aver lasciato una scia di acqua per tutte le scale. 

Sao Tomé - il centro

Poi però, rassettati alla meglio, bisognerà pure uscire per buttare giù un boccone. Dopo le sette però, la città è buia e pochissimo illuminata. La situazione peggiora man mano che i negozi chiudono e le luci si spengono ed i marciapiedi sono trappole di buche piene di fango e altro in cui sprofondare. Certo non siamo in pieno centro, dove comunque la situazione non cambia di molto, ma aggirarsi al buio in una città quasi sconosciuta è sempre un poco inquietante, anche se ci hanno assicurato che tutto è molto tranquillo. Quindi ci avviamo verso la piazza centrale, sono più o meno 800 metri, meglio portarsi dietro una torcia di riserva che non si sa mai. Passiamo di fianco ad una imponente chiesa protestante, avventista o similare, io non è che me ne intenda molto, dall'interno, tutto acceso, vengono fuori canti ben strutturati, evidentemente si svolge una cerimonia religiosa. Passiamo oltre aggirando capannelli di omacci agli angoli delle strade che al buio sembrano ancora più neri di quel che sono. C'è poco da fare, siamo sempre prevenuti. Tuttavia raggiungiamo con una certa facilità il ristorante che ci eravamo prefissati e che da fuori sembra abbastanza accattivante. 

Camoes Café

Come sempre non c'è molta gente, due o tre tavoli occupati al più, ma l'atmosfera è moderna e ispira. Sulla lavagna piatti regionali tipici, ma noi non ci discostiamo troppo dal nostro solito e passiamo ai soliti piatti unici a base di pesce alla griglia, coi quali, diciamo la verità, non sbagli mai. Sul grande schermo alla parete, che sembra il tocco di modernità necessario in tutti i locali di questo tipo, scorrono le clip di cantanti locali, dei rapper della costa africana o al più brasiliani. La fa da padrone Omah Lay, un trapper nigeriano che fa musica afrobeat e che per la verità è ormai ben conosciuto anche da noi. Questa sembra ormai essere la colonna sonora che accompagna questa parte di Africa, dove la Nigeria, date le sue dimensioni anche in termini di popolazione oltre che di consistenza economica, si sta affermando sempre di più come potenza locale che esporta le proprie influenze culturali oltre che le merci. Alla fine completiamo la sera con una superba mousse di cioccolato e ce ne torniamo a casa lemme lemme, guardandoci attorno inquieti, anche se si farebbe meglio a fare attenzione piuttosto a dove si mettono i piedi, quantomeno per evitare le pozzanghere più grosse, arrivando finalmente in albergo per guadagnarsi il sonno dei giusti, anche se poi nella realtà risulterà alquanto turbato dai rumori sospetti in arrivo dalla camera adiacente alla nostra che, col suo via vai continuo, non può che destare qualche sospetto.

La colazione

SURVIVAL KIT

Sweet Guest House - Parti comuni

 Sweet Guest House - Vila Dolores - Ottima soluzione posizionata nel quartiere prossimo al centro (circa 1 km) che si raggiunge a piedi in pochi minuti. A 10 minuti di taxi dall'aeroporto. Molto pulito e moderno, con molte camere di nuova costruzione, parti comuni godibili e uso cucina. Le camere doppie in generale non hanno TV e frigo ma AC e doccia calda, tutto nuovo, pulito e ben funzionante. Servizio efficiente e gentilissimo. Wifi poco funzionante in camera, ma bene nelle parti comuni e reception. La camera doppia con bagno varia da 55 a 73 € + tasse di soggiorno (3,10 € a testa), a seconda dei periodi inclusa ricca colazione, (uova, frutta, cereali, dolci, the e caffè, succo fresco). Servizio da e per l'aeroporto a 14 €, invece decisamente caro. Nell'hotel è presente una cioccolateria e molti artisti locali espongono le loro opere in giro per le parti comuni. Mi sembra un ottima soluzione, di certo una delle migliori nella fascia media, come base per visitare l'isola.  

Ristorante Camoes, Sao Tomé - Ristorante e bar in centro città. Ambiente moderno e pulito che serve piatti tradizionali di cucina saotomense e africana e ottimo pesce alla griglia. Per un piatto unico di pesce con due contorni + un dessert e una birra, calcolate 250/300 dobra (10/12 €). Servizio veloce e gentile. Evitate magari il dehors sulla strada che risulterebbe un po' polveroso per il passaggio delle auto.


Verso il centro città


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