sabato 14 aprile 2012

Yǔ.

Non si sa davvero il perché  la pioggia induca quel leggero senso di tristezza, di malinconica e struggente malia che ti prende quando il cielo è grigio, l'umidità nell'aria si fa palpabile e l'acqua che, poca o tanta cade dal cielo, ti lascia la sensazione di avere tutta la schiena bagnata. Eppure in altre parti del mondo non è così. In tutto l'Oriente e nell'area monsonica in particolare, la pioggia è attesa con speranza ed ansia allo stesso tempo e il suo arrivo festeggiato con manifestazioni di gioia. Forse perché fino a pochi decenni fa, la vita ed il benessere di quelle aree del mondo era totalmente legata all'agricoltura, così il contadino ama la pioggia indispensabile al rigoglio della natura. Non per tutti certo, un noto proverbio cinese dice : Il contadino desidera la pioggia, il viandante il bel tempo. Da noi che siamo sempre stati più pretenziosi, alcuni agricoltori, al tempo delle mie frequentazioni campestri bofonchiavano: Speriamo che piova sul grano, però se non piovesse sulla vigna... lasciando la frase in sospeso a riprova della incontentabilità umana. 

Il pittogramma cinese che raffigura la pioggia, yǔ -雨 ,  è quanto di più intuitivo ci possa essere. Ecco infatti, molto simile al segno originale di oltre duemila anni fa, il tratto verticale che significa Cielo a cui è sospeso un contenitore virtuale, la nuvola, con quattro deliziose goccioline che cadono verso il basso. Una immagine davvero semplice ed efficace che ritroviamo in molti composti come: yǔ yī - 雨衣 -Impermeabile, ottenuto aggiungendo il carattere di Vestito, oppure sovrapponendolo al segno di Risaia con cui otteniamo: léi -   - Tuono, che il contadino sente quando è al lavoro nei campi al preannunciarsi della pioggia appunto. Comunque per chi va da quelle parti meglio non fare cenno al gioco delle nuvole e della pioggia, che come vi ho già spiegato, ha un significato estremamente volgare. Aspettando allora che torni la primavera, godetevi questo video segnalatomi da Diego. Intanto speriamo che smetta, perché dovrei uscire.










Refoli spiranti da: E. Fazzioli - Caratteri cinesi - Ed. Mondadori

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4 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Con quella pioggia che in quella tua zona del Piemonte mi sembra di conoscere così bene per via di tanti racconti orali uditi mi viene proprio da dire: "Dal Piemonte alla Cina con tanto amore!"!

il monticiano ha detto...

Video eccezionale e, come al solito, post interessante. Noi essere umani non siamo mai soddisfatti, vorremmo che la natura fosse ai nostri comandi
e dire a lei quando deve piovere o quando deve esserci il sole.

Anonimo ha detto...

I colibrì in volo mi ricordano il Perù,di cui ogni tanto ho
nostalgia.Video di una bellezza straordinaria!

Paola

Enrico Bo ha detto...

@Adri - In effetti siamo abbastanza vicini (e non solo geograficamente)

@monty - Che guaio e quanti litigi se si potesse!!!!

@Paola - Come mi piacerebbe fare un giretto in Perù!!!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!