martedì 24 aprile 2012

La poesia ha un prezzo?

Xue Tao in una stampa d'epoca.

Xue Tao (dal web)
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior, diceva il nostro cantore genovese e spesso la storia gli ha dato ragione. Qualche anno fa, mentre ero a Cheng Du, dopo aver visto da bravo turista il parco dei panda giganti (che comunque vi consiglio), passeggiavo sotto l'ombra dei salici del parco di Wang Jiang Lou, un oasi di tranquillità che lascia al di fuori dei suoi bassi muri il caos del traffico della Cina moderna. Superato il boschetto di bambù dove gruppi di donne praticano il tai ji al mattino presto, è una vera delizia camminare per i vialetti, quando la temperatura è ancora fresca della brezza del mattino. Circondata da una corona di alti alberi, quasi nascosta, come timorosa di mostrarsi,  una bella statua bianca fa l'occhiolino con un sorriso ammiccante. 

Carta fatta a mano con inclusione di fiori.
E' la poetessa Xue Tao, forse la più famosa della Cina classica dell'epoca Tang. Ebbene, costei fu una famosa prostituta, regolarmente iscritta all'albo della città già all'età di quindici anni, nota per la sua straordinaria bellezza, quanto per l'abilità con cui praticava la sua arte amatoria con cui irretì molti ricchi benefattori, incluso il generale governatore della provincia, che la fecero vivere nel lusso più completo, libera di lasciarsi andare alla vena poetica che la appassionava fin da bambina. E' strano come il potere politico sia sempre stato affascinato dall'amore a pagamento, ma tant'è. Una spiegazione del suo fascino consisteva forse nella sua capacità di trasfondere nella vita lavorativa di tutti i giorni la vena artistica che come sempre in quel mondo si accompagnava a grandi capacità manuali. Fu infatti eccellente calligrafa e creatrice di una speciale carta fatta a mano con inclusioni di fiori chiamata ancora oggi la carta di Xue Tao. Di lei ci rimangono oltre cento poemi che la confermano come una delle più importanti poetesse della letteratura cinese. Oggi ve ne riporto un breve esempio che vuole sottolineare la facilità con cui il potente può cadere ammaliato dalla grazia prezzolata.

Per amore del gioco delle nuvole e della pioggia,
egli perse il suo regno.
Tristi e soli si levano i salici.
A primavera le loro foglie dal pallido verde
invano,
si fanno rivali 
dell'arco delle mie sopracciglia.



Refoli spiranti da:  C. Leed - Storia dell'amore in Cina - SEA -1966


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2 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Non posso che condividere e apprezzare le tue notazioni di ordine storico, ma devo ammettere dalla lettura di quei versi che costei fu genuina poetessa: un altro fiore - tanti nel campo delle arti! - nato nel fango?

Enrico Bo ha detto...

@Adri - L'oriente è una miniera inesplorata per noi, per fortuna che c'è internet!!!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!