martedì 12 giugno 2012

Vuoi uno stabilimento Fiat?

Perché la gente continua a chiedersi come mai in Italia nessuno vuol venire ad impiantare una azienda, quelle che ci sono se ne vanno e i posti di lavoro diminuiscono? Sarà colpa degli italiani che lavorano male, dei terremoti, del sole troppo forte? Magari bisognerebbe cercare di capire come fanno gli altri ad attirare investitori. L'Irlanda aveva ridotto le tasse sugli utili di impresa al 14% e lì i posti di lavoro sono fioriti come funghi, tanto da far parlare di miracolo irlandese in una terra buona solo per i campi di patate. Ma sentite cosa è capitato nei ricchi Stati Uniti. Un bel giorno la Volkswagen fa sapere che intende investire da qualche parte 1 miliardo di dollari per produrre per il mercato nordamericano. Intanto non è che in Germania gli hanno detto, come mai le macchine non le fai qui, brutta cretina e poi le porti con la nave in California. I tedeschi ce l'hanno il buon senso di capire che le macchine vai a farle dove le vendi. Comunque appena circolata la voce si è scatenata la bagarre tra gli stati americani a chi offriva condizioni ed incentivi migliori, una vera e propria asta.  Alla fine di questa lunga “battaglia” lo Stato che si è aggiudicato l‟apertura del nuovo stabilimento automobilistico è il Tennessee, a Chattanooga (quella del trenino ciuf ciuf). 

Questo stato si è impegnato a offrire una tal quantità di sgravi fiscali da coprire gli stipendi di tutti i dipendenti per i prossimi 30 anni pur di persuadere la società tedesca a investire in una delle aree più depresse del suo territorio. Il Tennessee ha dovuto svenarsi e offrire un pacchetto di incentivi record da 557 milioni di dollari pur di spuntarla sull'Alabama, che aveva messo sul tavolo 385 milioni di dollari, una somma mai spesa prima per attrarre un'azienda a casa propria. Praticamente lo stato ha offerto per i prossimi 30 anni: 200 milioni di dollari in crediti d'imposta per la creazione di posti di lavoro; un minimo di 150 milioni di dollari in sgravi sulle imposte immobiliari; il terreno su cui è stato costruito lo stabilimento, dal valore di 81 milioni di dollari; nuove infrastrutture, strade e autostrade, per 43 milioni di dollari; corsi di addestramento professionale per gli operai al costo di 30 milioni di dollari; 3,5 milioni di dollari per la manutenzione delle linee ferroviarie. Naturalmente il Tennessee sa bene che deve mantenere quanto promette perché diversamente l'azienda fa le valige e se ne va, come è capitato in Pennsylvania, dove uno stabilimento aperto nel 1978 fu chiuso dieci anni dopo, quando lo stato decise di non rinnovare gli incentivi promessi. (dati Varrone

Sono pazzi? Piangono prendendosela con le aziende che non vogliono invece andare dove la gente è bisognosa, pagando più tasse e avendo meno servizi che altrove? No, agiscono per ottenere risultati. Invece qui, se Marchionne fa sapere che prepara un investimento per un nuovo modello, secondo voi qualcuno si preoccupa di mettere in pista qualche cosa per convincerlo che gli conviene farlo qui? Posso capire Landini che deve fare il suo mestiere da vecchio stalinista, gettando cacca su tutto quello che fa l'azienda, ma subito i giornalisti si affannano a dire che la Fiat ha preso dallo stato un sacco di soldi e caso mai li deve restituire, ai politici da ogni parte, parte subito la mosca al naso, offesi perché il tizio in maglioncino lascia trasparire con troppa trasparenza quello che pensa di loro e quindi gli spiegano che non è capace di fare le macchine, altro che offrirgli condizioni vantaggiose, caso mai gli aumentiamo le tasse e gli altri industriali lo guardano con sufficienza per mascherare la loro torva invidia di incapaci che hanno campato per anni aspettando solo le svalutazioni competitive, senza mettere una lira in R&D; intanto i tribunali e i sindacati gli promettono un contenzioso infinito, l'opinione pubblica fa trasparire con chiarezza che lo ritiene un incapace se è di destra, che è un farabutto se di sinistra ed infine la gente si chiede: ma come mai Marchionne le macchine le va a fare in Serbia? 

In fondo mentre da tutte le parti del mondo lo guardano con ammirazione per le sue capacità, supportate dai risultati di bilanci, dall'aver avuto una azienda ormai morta ed averla resuscitata, per aver spiegato agli americani che gli Italiani sono i più bravi a fare belle auto, gli operai di tutto il mondo gli stendono il tappeto rosso appena arriva applaudendolo con entusiasmo,  pensando che ha salvato loro le chiappe, noi gli tiriamo solo palate di merda sulla faccia, dovrebbe fare uno sforzo per far finta di niente, senza permettersi di dire che da noi ci rimette soldi, anche se è vero. Son cose che non si dicono. In fondo le aziende non sono fatte per perdere soldi? dice l'Italiano medio pensando alle sue aziende (che infatti sono dei cittadini a cui sono state fatte pagare) come Alitalia, Ferrovie dello stato, Rai e chi più ne ha più ne metta. Pensa che questo vuole addirittura fare un'azienda che dia profitti! Ma vada in Uzbekistan, che noi qui coltiviamo i nostri begli orticelli biologici a chilometri zero, che fanno tanto bene e magari appoggiamo Capanna, detto l'aquila salvifica, che andrà ad abbattere gli alberi OGM, che quei ricercatori infami si ostinavano a conservare dopo 20 anni di studi. Magari investiamo nella ricerca sull'omeopatia. Bisogna proprio proprio votare Grillo! Avanti c'è posto, che più gente entra, più bestie si vedono:

2 commenti:

Anonimo ha detto...

300 pages de plaisir pour nous , lecteurs assidus et , j'espère ,beaucoup d'autres à venir.Bon vent!
Jackie et Jean

Enrico Bo ha detto...

@J&J - Merci chèrs amis.

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!