Oliver Cromwell - dal web |
Voi siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro paese come Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la vostra coscienza in cambio di soldi? E' rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene della Repubblica? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie ed ora siete voi l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!
In questo discorso del 1653, che Oliver Cromwell fece ai Parlamentari della Repubblica d'Inghilterra, c'è un po' tutta l'amarezza dell'uomo comune che ha creduto nelle istituzioni e che si è battuto per il loro trionfo sul tiranno, trascurando il fatto che appena imposta la repubblica, a mezzo di truppe appositamente convocate in Parlamento permise il voto ai soli Deputati che si dichiararono favorevoli alla condanna a morte del Re Carlo I, che, grazie a 59 voti a 0 (gli altri parlamentari erano assenti per impegni inderogabili), fu correttamente giustiziato tra il giubilo della folla che lanciava monetine (o forse mi confondo le date e gli avvenimenti, capirete, con l'età...).
Richard Cromwell - dal web |
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