martedì 9 ottobre 2012

Il sapore della sconfitta.

dal web - ABC news
Chi ha visto anche solo una piccola parte del confronto televisivo tra Obama e Romney non ha potuto non chiedersi che fine ha fatto l'uomo che infiammava i sogni delle folle e che li ha convinti facilmente quattro anni fa. Gli occhi bassi dello sconfitto, la pronuncia delle buone cose che ha realizzato, dette quasi in sottordine come se fossero cose senza valore e dovute, la mancanza di proclami su un futuro radioso che piace tanto ai votanti, quasi a mostrare una voglia di cedere le armi e non combattere più. Certo, vincere allora dopo otto anni dello sfacelo di Bush, la guerra fatta con pretesti falsi e l'aver precipitato il paese (e il mondo, ma di questo non frega nulla agli americani) nel disastro economico, era cosa facile, avrebbe trionfato anche Bagonghi direte voi. Forse è vero; adesso però bisogna far capire alla massa dei votanti, che come in tutto il mondo, vogliono tutto e subito, che le cose procedono adagio e che per tirarsi fuori dalla cacca bisogna soffrire e non è facile. Bisogna saper fare apprezzare a chi non se ne ricorda, che finalmente gli hai dato una assistenza sanitaria degna del grande paese che vuoi essere, che hai salvato con grande intelligenza l'industria meccanica e automobilistica che era tecnicamente fallita e che adesso è tornata a correre con le sue gambe come è giusto che sia, che l'intervento statale, quando corregge storture anomale di mercato e aiuta l'economia è sacrosanto anche in una economia felicemente liberista, che i disoccupati sono al minimo da quattro anni, tutti successi che sulla carta dovrebbero garantire la rielezione. 


Hai un avversario che fa gaffes in continuazione facendo chiaramente capire cosa pensa della gente comune, che sostiene a man bassa chi, come lui elude in ogni modo le tasse (non le evade, perché lì se no, vai in galera davvero, con la tuta arancione e le catenelle a mani e piedi), che è del parere che chi non ce la fa si arrangi come crede e chi se ne frega, eppure cedi le armi, come se non ne avessi più voglia. Non ho capito se è lui o se ha scelto dei cattivi consiglieri, incapaci di imbellettare l'immagine come serve da quelle parti (e mica solo laggiù), fatto sta che, salvo un deciso rivoltamento della frittata negli ultimi due confronti, la battaglia è bella che perduta. E il povero Benedetto ha fatto tutto da solo, si è costruito con le sue mani anche la sconfitta. L'occhiata che gli ha dato la granitica Michelle alla fine è tutto un programma. Ma che hai combinato sembrava dire. Comunque ormai è sotto in Florida che è, come si sa, lo stato chiave e in Ohio quasi. L'elettorato è così in ogni parte del mondo e forse negli USA ancora di più, se vuoi voti devi raccontargli che a soffrire devono essere gli "altri" e promettere fandonie millantando miracoli. E' la democrazia ragazzo, nel bene e nel male, ogni altro sistema funziona ancora peggio. Però bisogna prepararsi perché la vittoria dello sfidante, per l'Europa sarà un'altra tegola da risolvere.


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7 commenti:

il monticiano ha detto...

Sono arciconvinto che Obama ce la faccia, proprio per i motivi che tu hai elencato.

Enrico Bo ha detto...

@Monty - secondo me sarà dura. Se va sotto in Ohio è finita.

Dottordivago ha detto...

Ma se non basta far fuori Bin Laden e contribuire a segare Gheddafi, cosa cazzo deve fare, uno, per essere rieletto? Dove sono finiti gli americani di una volta?

Anonimo ha detto...

Purtroppo anche gli americani hanno mezze calzette a disposizione (o grandi affabulatori).E' dura anche per loro............anche se da tutte le parti grandi ladri e delinquenti o anche solo incapaci ce ne sono pochi !!!
Gianna

Anonimo ha detto...

Purtroppo anche gli americani hanno mezze calzette a disposizione (o grandi affabulatori).E' dura anche per loro............anche se da tutte le parti grandi ladri e delinquenti o anche solo incapaci ce ne sono pochi !!!
Gianna

massimo ha detto...

quello che non capisco è come si possibile, se è vero cio che riportano i giornali, che un vantaggio dell'8 per cento, mi pare fosse, possa svanire così, sulla base di un dibattito televisivo dove è evidente che si recita, da entrambe le parti. Ma non mi rifilare le solite teorie italianeggianti per le quali gli americani sono stupidotti, e così via. Ti ricordo che loro hanno eletto un nero dove fino a 40 anni fa non potevano frequentare certe scuole. Noi abbiamo eletto per 20 anni di fila un venditore di aspirapolveri che sorrideva e raccontava barzellette. Loro pensano che se un presidente mente alla moglie, Clinton, possa mentire anche al Paese. Da noi se un presidente mente alla moglie è un furbacchione da invidiare.

Enrico Bo ha detto...

@Gianna - soprattutto i ladri li mettono in un posto con le sbarre e il pigiama arancione e i braccialetti a mani e piedi per diversi anni.

@Max - Non è che siano stupidotti. Io credo che come dice anche il giornale stamattina, l'elettorato repubblicano è motivato e incazzato, mentre quello demodratico è in gran parte deluso e svogliato e con meno voglia di andare a votare. E' abbastanza naturale che le cose buone iano meno facili da evidenziare, mentre sui problemi si può caracare la mano. Comunque nella metà degli stati chiave Romney è ormai davanti e in generale sembra avere un paio di punti di vantaggio e siamop alla frutta. vedremo gli ultimi due dibattiti. Se in USA sono molto importanti ai fini del risultato finale , non è che sti americani sia così tanto "furbi".

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