Stanno lì senza muoversi da tempo immemorabile, da molto
prima che io fossi fermo a guardare da questa finestra, in questa parte della
mia vita. E’ un gruppetto di larici che segnano le stagioni. Verdi chiaro in
estate, gialli d’autunno, neri con i rami contorti nel duro inverno, quando la
tormenta corre tra i tronchi facendo cadere la neve che vi si era accumulata,
spezzandone qualcuno più fragile perché troppo giovane o già marcio perché
troppo tempo è passato. Poi quando sembra arrivare il cambiamento, la neve
bianca, sotto, si assottiglia ogni giorno ed il sole sembra sempre più caldo,
mi piace pensare che anche loro avvertano quel fremito speciale della linfa
nuova che comincia a muoversi e spinge per formare l’inizio di qualche nuova gemma.
E’ la fine di marzo e la coltre bianca, sotto, è ormai dura e pesante, presa nell’alternanza continua tra ghiaccio
ed acqua che a poco a poco scorre via, verso il basso, impoverendolo ogni
giorno di più, anche se ancora mantiene le tracce profonde del capriolo o
quelle più leggere della volpe che passano di qui il mattino presto quando l’oscurità
si stempera nell’aria ed ancora tutto è rosato in attesa di mutarsi in luce
accecante. E’ la fine di marzo, il cambiamento sta arrivando. Buona Pasqua a
tutti, amici miei.
domenica 27 marzo 2016
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2 commenti:
Contraccambio con simpatia, amico mio.
Cristiana
Grazie a te carissima!
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