mercoledì 16 marzo 2016

Un taccuino azzurro

Ogni tanto le ombre del passato si risvegliano come dolci fantasmi lontani che, da dimenticate forme evanescenti, prendono un poco di quello che Kubrik avrebbe chiamato shining, una sorta di baluginio nell'oscurità che le rende di nuovo vive e le fanno ritornare al presente. In questo caso si è trattato di un minuscolo taccuino le cui paginette, trattenute da una spiralina di plastica bianca, avevo vergato malamente quasi 50 anni fa, appena partito per una delle mie prime vacanze all'estero, all'isola di Krk, oggi Croazia, allora semplicemente una Yugoslavia che mai avrebbe pensato di diventare molti anni dopo, uno dei buchi neri della storia europea. Non ne ricordavo assolutamente l'esistenza, benché fosse una testimonianza precoce ma evidente della mia compulsione, manifestatasi già in quella tenera età, di prendere appunti lungo la via, per poi poter ricordare, raccontare, chissà, ritrovare dopo, qualche cosa del passato che riscaldasse il presente. 

L'ho riletto d'un fiato, sorridendo spesso, mentre le scene di quei momenti mi si risvegliavano alla mente, ad ogni istante più vivide, come diapositive dai colori sbiaditi tirate fuori da un vecchio scatolone ritrovato in soffitta. La vecchia macchina dell'amico Gigi, lui che già lavorava e quindi era l'unico a poterne avere una, se pur malandata. La cinghia subito rotta ancor prima di arrivare al confine ed i chilometri a spinta. Il turista americano che apre sbadatamente la portiera e gliela bolla, dice schiusmi e se ne va, lasciandogli a mezza bocca uno schiusmi el bali, molto alessandrino. La voracità insaziabile in ogni direzione dei ragazzi di quei tempi che guatavano le ragazze in vacanza come lupi scesi dai monti. L'incontro fatale in quella slasticjiarnia, una gelateria del paesino dell'isola, che riporto tal quale: - Tre vecchiette entrano vicino a noi e vengono abbordate dal maniaco Gigi con la scusa che sta boccheggiando per il troppo cibo. (Arrivavamo da una cena in cui si era trangugiato una quantità di scampi in tutte le salse.) Le nonnette mordono e gli danno un Alkaselzer. Vengono subito invitate a fare una spaghettata al nostro camping. Mordono immediatamente, poi vengono portate via sulle carrozzelle. Torniamo al campeggio in preda a crisi di riso fino a che ci coglie Morfeo -. 

Certo un incontro casuale con tre ragazze che a me sembravano già così vecchie. Come è diversa quando si è giovani la percezione della differenza di età. Non così all'amico Gigi, che proprio una delle tre si è poi sposato, la carissima Maria Teresa, che ho rivisto dopo quasi quarant'anni, l'altro giorno. Gigi ormai se ne andato da qualche anno, ma lei mi ha raccontato con quanta attenzione avesse tenuto quel vecchio taccuino dalla copertina azzurra, che gli avevo lasciato e che raccontava del loro primo incontro. Mi ha detto che ci era così affezionato da tirarlo fuori di tanto in tanto per mostrarlo a tutti e rileggerne qualche spunto divertente con gli amici più cari. Maria Teresa ha voluto che adesso lo tenessi io, che tornasse a casa insomma, anche se in fondo, il suo contenuto, appartiene più a loro che a me. Se ne è fatta una fotocopia però, perché in fondo racconta un poco della loro storia. 

Così sto qui a sfogliarne le pagine piccole con i quadretti minuti e gli angoli lievemente piegati, a cercarvi scampoli dei miei vent'anni, quando ancora non avevo capito cosa fossi e cosa avrei voluto fare nella vita. Le decisioni importanti mi dovevano ancora apparire davanti, il futuro era un grande libro pieno di pagine bianche. Adesso invece che quasi tutte sono state scritte, posso sfiorare queste prime, con dita leggere, come fossero carezze delicate, profumo di brezza di mare che sfuma i contorni del ricordo, come l'inchiostro che un poco si allarga su una pagina antica. Mi piace pensare che ogni volta che Gigi ha sfogliato e risfogliato questi foglietti, ridendo con gli amici o sorridendo con se stesso, avrà pensato a me. Grazie Maria Teresa di questo regalo, un grande abbraccio.

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4 commenti:

Juhan ha detto...

Eh...
Quante volte rimpiango le cose perse in occasione dei vari traslochi!

Pierangelo ha detto...

I bei ricordi fanno sempre piacere, poi ritrovarli dopo tanto tempo sono ancora più belli.
Riportano a tempi in cui si possedeva una ricchezza (la gioventù) e non ci rendevamo conto che il tempo inesorabilmente passa e cambia molte cose.

Unknown ha detto...

Volentieri, t'appiccico 'sta cosa

Sciolgon le notti
Le giornate di ieri
Oggi è domani

Enrico Bo ha detto...

@Juh - Sì, ma da una parte se arrivasse qualcuno che si portasse via tutto, che liberazione!

@Tent -
Piacere d'haiku
nel tempo di sakura
lagrima il ciglio

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!