venerdì 22 dicembre 2017

Cronache di Surakhis 80 - Le banche degli organi



In fondo l'operazione, assolutamente dovuta, per carità, aveva avuto davvero un buon esito. Paularius che aveva brigato per mesi attorno all'affaire banche,  dopo che la crisi aveva condotto al fallimento quasi il 90% degli istituti di prelievo degli organi ai debitori insolventi, insistendo per istituire una commissione di inchiesta governativa, poteva dirsi soddisfatto. Certo la cosa si era ingrossata parecchio e manovrare per condurre la commissione sui giusti binari non era stato facilissimo, ma grazie al suo oculato lavoro tutto si stava incanalando per il verso da lui voluto. Tutto era nato dal fatto che gli incaricati delle banche, che di norma prelevavano un organo e non più di uno, scelto benignamente tra quelli doppi come occhi o reni, a chi superava un certo numero di rate non pagate del suo indebitamento, avevano cominciato a scegliere vie più spicce e forse anche più criticabili, da parte dei soliti buonisti, applicando dapprima le regole che valevano per i lavoratori schiavi delle miniere, che, per legge, avevano una sorta di obbligo al prelievo nel momento in cui venivano graziosamente assunti e veniva dato loro la gioia di lavorare gratuitamente per il benessere dell'imperatore e in fondo anche per il loro, che ricevevano alla fine della giornata una scodellata di sbobba. Un occhio in più o in meno in fondo, in cambio di questi vantaggi non ha prezzo. 

Ma quando la crisi era precipitata molte banche avevano cominciato ad applicare il prelievo derivato a tutti i debitori che quindi all'atto della stipula del mutuo venivano privati di un organo a sorteggio nella banca specializzata. Quando poi la Banca Uretra, che si occupava in particolare di trapianto di peni, aveva operato a tappeto nel suo territorio ridotto ad una terra di eunuchi che, per procreare dovevano ricorrere ai trombatori di professione che arrivavano coi barconi spaziali da Andromeda, era scoppiato il bubbone ed a catena erano saltate anche le altre banche. Le piazze erano piene di espiantati che urlavano: ridateci i nostri peni sudati, e si erano già verificati diversi tumulti di piazza. Qualcuno aveva proposto che per pagare i debiti fossero fatti i prelievi pubblici degli ani, ma questi erano per la maggior parte inutilizzabili, ormai sfiancati dall'uso nella annuale cerimonia presso il ministero delle Entrate. Il problema era che né il gran capo Glue incaricato del controllo, né il responsabile del mercato degli scambi d'organi avevano operato i dovuti controlli ed essendo entrambi creature di Paularius, lui stesso aveva temuto un tracollo della situazione che magari avrebbe portato ad una penuria futura di organi da trapianto, cosa che avrebbe dato un sacco di problemi sia a lui che all'imperatore dai riccioli d'oro che si stava preparando al gran ritorno.

Così, dopo lungo pensare, aveva ideato la famosa commissione, reclamata da tutti e composta democraticamente da tutti i rappresentanti del popolo, che poi era la fondamentale massa di prelievo. C'erano sia gli esponenti dei Poveri Dementi, anche se in effetti stavano governando discretamente, ma che erano tallonati dai Seguaci dell'Imperatore associati alla Gilda delle Teste ruspanti e soprattutto dai Crickettini, che volevano il potere a tutti i costi e che avevano mandato in commissione un manipolo di Acerebrati di Capella III, muniti solo di  foglietti con una lista di domande da fare ai banchieri interrogati, di cui non capivano neppure il senso, né ovviamente le risposte, ma col compito unico di intonare ogni pochi minuti dei cori di prefiche contro i Poveri Dementi e soprattutto per mandare alla gogna la ministra Woods, una plurivulvata di Arcturus il cui padre aveva la sola colpa, una volta che era stato messo nel consiglio di spartizione di Banca Uretra, di essere rimasto con tutti i peni in mano nella camera di espianto, quando tutti gli altri amministratori se l'erano già filata via con una scialuppa spaziale e un pene di ricambio che non si sa mai. 

Comunque ormai le attenzioni dei truffati che erano rimasti senza organo sessuale e col debito ancora da pagare, cosa che costringeva le loro mogli ad esercitare l'arte delle pompe spaziali nei sacri templi postribolari di quartiere, erano tutte dirette alle chiappe della ministra Woods, messa alla gogna sulla pubblica piazza e sulla quale ognuno avrebbe voluto esercitare dolce violenza, anche se l'ablazione subita non lo permetteva nella realtà, lasciando quindi lo spazio alla sola invettiva. Tutto è bene quel che finisce bene, pensava Paularius, ormai le feste  di fine anno erano in pieno svolgimento ed il popolo avrebbe presto dimenticato ogni cosa e avrebbe eletto al nuovo governo o un Crickettino privo di cellule cerebrali, se ne faceva infatti un'apposita cernita per trovarli già pronti ad essere impiantati mediante un chip contenente un programma precompilato dal gestore del sito o dalla congrega dell'Imperatore che, preparando il ritorno, neanche prendeva in considerazione il gruppo di congiurati in carica che lo circondava continuamente senza distoglierlo dalle sue sedute eleganti. Sì, tutto andava bene su Surakhis, Paularius poteva per un poco distogliere l'attenzione da quegli eventi e dedicarsi alla preparazione dei grandi festeggiamenti che stavano per partire e dedicarsi alla scelta dei componenti della grande orchestra di flauti da culo che avrebbero allietato col concerto di Capodanno, l'inizio del nuovo ciclo, al di là del vetro a prova di odori, naturalmente.



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Inchieste

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bonnes fêtes de Noël à toute la famille
Enrico , peux tu m'envoyer ta nouvelle adresse internet ?Je ne peux plus vous écrire , tous mes mails reviennent en failure
merci
Nous vous embrassons tous
jac.

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