lunedì 4 dicembre 2017

Usa 12 - Da Gaspé a Matane


Tramonto a Matane



Fauna acquatica
Lasciamo per un poco il mare, tentando una traversata di questa penisola della Gaspesie, inoltrandoci per una strada che sale adagio con curve sinuose verso la parte interna; foreste, foreste ed ancora foreste. Qui avverti davvero la mancanza di popolazione. In una novantina di chilometri arrivi a Murdockville, quattro case ed una stazione di servizio in una valle larga scavata dai ghiacciai del quaternario o anche dai precedenti. Questa terra è antichissima e formatasi nella posizione attuale tra le prime, non per nulla i rilievi non sono mai troppo aguzzi e tormentati ma a lungo dilavati da ghiaccio, acqua e vento in curve dolci ed arrotondate. Il gestore della benzina è un tronco di pino dalle spalle formate di certo nell'abbattimento dei tronchi e la sua camiciona a quadrettoni rossi è perfettamente in tono con l'ambiente. Ha un'aria rassicurante, di certo se avessi una ruota sgonfia me la cambierebbe tenendo su la macchina con una mano. Mi indica la strada verso monte, tranquillizzandomi. La traversata di un altro centinaio di chilometri di montagna attraverso il parco nazionale della Gaspesie, dovrebbe essere semplice e senza problemi. Per la verità è tutta strada sterrata ma il fondo è discreto e l'assoluta mancanza di mezzi da incrociare, tela fa affrontare con una certa baldanza. 

Costa a Gaspé
Sarà per la cortina di boschi che ti circondano da ogni lato chiudendoti la vista dei panorami lontani, saranno gli scorci di specchi d'acqua che si alternano continuamente ribaltando la visione delle file di alberi che si riflettono perfettamente al contrario nell'acqua verde, ma sembra di essere al rallye dei mille laghi e le leggere sbandate a cui ti costringono le curve dolci e alternate, sollevano una scia di polverino e ghiaietta che si va a depositare ai bordi senza disturbare nessuno se non gli abitanti del bosco di cui peraltro non si vede l'ombra. Un albergo di montagna in quello che dovrebbe essere il centro del parco stesso, poi la strada comincia lentamente a scendere verso la costa. Continui a non incontrare nessuno, segno che qui ormai la stagione è considerata finita e ci si accomoda preparandosi all'arrivo dell'inverno. La discesa sulla costa nord è diritta sul mare a Sainte Anne des Monts, altre quattro case, forse un tempo rifugio di pescatori sul San Lorenzo, la sconfinata via d'acqua che penetra il paese. Ancora costa bassa e piatta mentre il sole scende davanti a te, offuscandoti la visuale, gli strati di nuvole basse occupano il cielo con una certa qual protervia e sfrangiano il colore che diventa sempre più rosso su vasta parte dell'orizzonte. 

Parco della Gaspesie
Il mare è apparentemente calmo ma ha un aspetto gelido e respingitorio. Anche le poche auto che percorrono la strada scivolano via veloci come se sentissero il freddo vento del nord che si insinua tra le lamiere. Soltanto i grandi autocarri che trasportano tronchi, tutti uguali, tutti egualmente roboanti nel loro rettilineo percorso, quasi fossero su rotaie obbligate, passano, fendendolo spazio con forza, quasi costringendoti di lato per lo spostamento d'aria. Non senti neppure il profumo della resina dei pini che trasportano, ormai cadaveri allungati ed in attesa di vivisezione, non reclamano neppure più, con il loro solito atteggiamento radical chic, la libertà di fornire ossigeno al mondo. Matane invece è un centro decisamente più consistente, sembra quasi di essere in una cittadina vera. Lo vedi dal numero e dalla forma delle abitazioni, non soltanto le solite casette di legno semplici e essenziali, ma costruzioni più strutturate, una zona commerciale di outlet e negozi, servizi, il consueto susseguirsi di fast food, un centro fuori della strada di villette più grandi con piccoli giardini a cui il lungo inverno non concede mai di mettere abbastanza radici per prevalere quando arriverà il sole vero. 

Costa dell'estuario
Qui c'è un porto vero e proprio, senti di quando in quando le sirene delle navi, nell'acqua si allungano le braccia adunche di grandi moli di cemento e di qui partono i traghetti che attraversano l'estuario per arrivare all'altra sponda, quella dove comincia il Canada vero, dagli spazi infiniti, mica bau bau micio micio. Meglio prenotarsi il biglietto anche se in questa stagione il posto non dovrebbe mancare. I maggiori clienti sono i camionisti che vanno verso nord, dove non ci sono più città e neppure paesi, ma solo alberi, foreste e legno da abbattere, tagliare, segare e trasportare a sud. Appena cala completamente il buio tutti spariscono, qualche bar rimane ancora, con fioche luci accese, dove scolare una birra, bevuta rigorosamente a canna e forse raccontarsi di lunghe strade senza fine, di carichi da portare lontano, di storie di frontiera, favole cupe forse, di alci che escono dal bosco di notte senza badare alla strada, di orsi che appena sporgono la testa tra gli alberi, forse di famiglie lontane. 

Il San Lorenzo
Li riconosci subito gli uomini dei camion, grossi, infagottati in giacconi sformati, barbe lunghe di giorni o più, cappellacci di stoffa o sponsorizzati da qualche squadra di hockey, che mostrano orgogliosi il numero del loro campione. Parlano a voce bassa tra di loro, come se l'atmosfera rarefatta della cabina, ne avesse trasformato e ottuso i sensi, o forse al contrario, li avesse acuiti e bastasse un sussurro per capirsi, anche solo un gesto, che le conversazioni sono ormai sempre le stesse e senza contenzioso. Il tono è quello in cui non si parla di politica. Che cosa vuoi dire tra i ghiacci del grande nord? Di quali argomenti puoi ragionare alla fine? Delle chiappe rotonde della cameriera, che ti fa un sorriso soltanto per aumentare la mancia e poi si gira e se ne va ancheggiando o dei Toronto Roadrunners, che quest'anno non vanno neanche molto bene. E poi domani alle cinque bisogna già essere in coda al primo traghetto. Andiamo a dormire va'.



SURVIVAL KIT

Penisola de la Gaspesie - Per completare il giro della penisola della Gaspesie, si può continuare la strada costiera dopo Gaspé, che però è più monotona e meno panoramica, oppure traversare verso l'interno in direzione Murdockville e poi verso il mare proseguendo la costa fin oa Matane punto dove fare la traversata dell'estuario. Qui ci sono molte soluzioni di pernottamento.

Motel Lamarina - 1032 Av du Phare ouest - Matane - Rinnovato, carino, con bella vista sul fiume, c'è anche la piscina. Free wifi. Camera con 2 letti queen, TV, frigo AC e riscaldamento, buone dotazioni da motel. Bagno pulito e in ordine. Buon rapporto qualità-prezzo (55 €) Forse il migliore del nostro giro.

Brasserie Au 21 - 750 Av du phare. Matane - Nella zona commerciale. Comodo parcheggio. Piuttosto deludente. Qualità del cibo piuttosto bassa da fast food, ma prezzo da ristorante. Spazioso, servizio cortese. Abbiamo avuto 1 salmone, 1 filetto da 6 oz, due dessert, 2 coke per quasi 60€. Un po' caro a mio parere.



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