giovedì 7 dicembre 2017

Usa 14 - Cercando le balene


Lo Zodiac per avvistamento balene

In periferia di Tadoussac

Tadoussac è proprio il paesino turistico che ti immagini di vedere in uno dei tanti paesi del nord. Freddo, cielo imbronciato che quando si squarcia diventa blu carico, acque sempre sul punto di diventare tempestose, casette colorate, foreste e spazi infiniti alle spalle. E qui, di turisti ne arrivano tanti, perché il luogo, oltre ad essere disposto amorevolmente su una bella insenatura tra rocce che evidenziano ancora di più la bellezza dei boschi circostanti, fruisce di una caratteristica del tutto particolare. La corrente che arriva dall'oceano e che penetra l'estuario del San Lorenzo per centinaia di chilometri si incrocia in questa baia con le acque di un affluente e forma nel letto del fiume una sorta di sacca, un fondale anomalo  profondo fino a cinquecento metri, dove il gioco delle temperature determina l'ambiente ideale per la crescita del krill, quella massa di microscopici crostacei che rappresentano il cibo per quasi tutti i cetacei, che ben a conoscenza di tale abbondanza, accorrono in massa proprio in questo piccolo, tutto sommato, specchio di acqua, per nutrirsi senza problemi, visto che ormai non sono più oggetto di attenzioni malevoli da parte dei balenieri assatanati che hanno popolato queste coste per più di un secolo. 

Foca
Insomma l'area rappresenta un luogo ideale di osservazioni per almeno una decina ed oltre di specie di cetacei che vanno dalla imponente megattera e a diversi tipi di balenottera, le più grandi creature viventi, fino a quelli di dimensioni minori, incluse le stenelle e i bellissimi beluga bianchi. Va da sé che la cittadina è diventata il centro principale per le osservazioni e qui tutto è organizzato ad hoc per provvedere alla bisogna. Decine di alberghi ed alberghetti per accogliere le folle bramose, ristorantini di ogni tipo e molti ufficietti che propongono le varie soluzioni. Le barche partono solo al mattino, quindi avrete il pomeriggio per fare un giro per le stradine del paese e per osservarne i dintorni. Intanto è d'obbligo una passeggiata nel parco cittadino che occupa completamente una penisoletta protesa nel mare, ricoperta da un fitto bosco, che ovviamente è incantevole in questo periodo. Ti fermi ogni tanto a riposare sulle molte panchine che permettono di guardare il mare dall'alto e non è infrequente anche da qui potersi godere la vista di qualche coda che si innalza sul mare e qualche pinna che emerge in un elegante movimento ad arco prima di scomparire sotto il pelo dell'acqua. 

Hotel Tadoussac
Sulle rive tra le rocce, grasse foche, come pigre bagnanti, nudiste e civettuole, espongono i lombi opimi, riposandosi e godendo dei pochi raggi di sole che escono dalle nubi. Insomma puoi passare un intero pomeriggio a goderti il mare e la vista che ti è offerta gratuitamente, alle tue spalle il famoso Hotel Tadoussac, un gioiello d'epoca che rende unica l'immagine della intera baia, dominando il paese. Poco oltre il promontorio, le grandi dune di sabbia che coronano le rive, per chi non ne ha ancora abbastanza di passeggiare. Davvero un pomeriggio delizioso che non fa rimpiangere il fatto di non essere arrivati un paio d'ore prima per prendere l'ultima escursione, guadagnando così un giorno di viaggio. E' un guadagno che ti avrebbe fatto perdere però il piacere di respirare nel bosco di fronte al mare per un intero pomeriggio, cosa che, data la giornata fresca ma non spiacevole e spesso condita dal sole, è stata assolutamente gradevole e riposante. Il pensionato in fondo è fatto più per la passeggiata romantica sul lungomare di Bordighera che per i raid artici sui veloci Zodiac. Tuttavia l'alba arriva veloce e l'esperienza tocca anche a noi, d'altra parte siamo venuti apposta. 

Nel parco cittadino
Le cicciottine della vicina boulangérie, bianche e rosse per il gelo, sono gentilissime e ti invogliano ad ingozzarti delle loro squisitezze francesizzanti appena sfornate, anche se un poco più rozze di quelle galliche a cui si sono ispirate; tuttavia i croissant ripieni di frutti di bosco, vanno giù bene, conditi dal mokkaccino locale, che ormai è diventato bevanda tradizionale nel continente. I gridolini di estasi delle turiste asiatiche, mi sembra non tantino esagerati, ma comunque un bel tazzone di roba calda, da buttar giù mentre il vento del nord comincia a tirare forte, fa piacere e ti mette di buon umore. Poi il pulmino ti scarrozza fino al porto per farti salire sul barcone, mentre i flutti circostanti, al di là del molo, hanno un aspetto sempre più incattivito. Meglio il barcone dello Zodiac, certamente più giovanile e avventuriero, ma la vista in mezzo alla baia di quelli che sono già usciti e che saltano sulle onde tra spruzzi bianchissimi di spuma gelata, mi richiamano a soluzioni meno traumatiche. Fin da riva si sentono i tonfi delle chiglie che sbattono sull'acqua appena superata la cresta delle onde, che sono comunque alla vista piuttosto gonfie e corpose. Comunque si esce dal porticciolo e subito si comincia a ballare. 


Cetaceo
Anche se completamente bardati di apposito impermeabilone fornito dall'organizzazione, spruzzi altissimi cominciano a spazzare la tolda del barcone. Io, nel gruppo degli assatanati osservatori, mi sono piazzato a prua, abbracciato strettamente alle ringhiere della nave, quasi come Ulisse legato al pennone della sua trireme, per non essere sbalzato fuori o sbattuto a terra, dalla violenza del vento e dallo sballottamento delle onde. Voglio sentire a tutti i costi le mie sirene, dopo tutto ho pagato e chi se ne frega se il vento gelato mi iberna la faccia, tanto, dopo un po', perdi completamente la sensibilità e rimani come ibernato come uno stoccafisso legato al tuo trespolo. La furia del mare è impressionante, anche se le onde non sono più alte di un paio di metri, così almeno mi sembra, ma la superficie è così agitata che la prua del nostro barcone si solleva con sinistri cigolii, prima di precipitarsi nell'abisso, sul fondo della sinusoide dell'onda, con un tonfo che ti fa risalire lo stomaco fino alle orecchie. Poco lontano uno Zodiac rosso si impenna davanti ad un onda più forte delle acque, quasi pare che si debba rovesciare, ma alla fine il tonfo rassicurante copre gli ululati di terrore delle vecchiette giapponesi abbarbicate ai sedili. Intanto percorriamo in lungo ed in largo il tratto di mare davanti alla baia, ma di simpatici cetacei, garantiti dall'organizzazione, non se ne vedono. 


La costa
Beh non è che proprio siano assenti del tutto. Di tanto in tanto vedi groppe che spuntano e che dopo aver percorso un grazioso arco sulla cresta del flutto si inabissano. Pinne grigie che roteano veloci mostrandosi per un attimo prima di scomparire. Ecco laggiù i globi bianchi di un gruppetto di beluga. Vedi appena l'occhio curioso e poi la spuma ricopre ogni cosa. Una megattera mette fuori la punta del muso ma si reimmerge subito, come se avesse dato un'occhiata a che tempo fa. Un branco di stenelle scodinzola davanti alla prua e subito vengono lasciate indietro. Insomma tutte piccole visioni di sfuggita, neppure il tempo di scattare qualche foto al volo, riparando la macchina dalle ventate cariche di acqua e di umidità. Sono completamente bagnato, per fortuna l'impermeabile protegge, le braccia dure e dolenti rimangono attaccate alla ringhiera, forse ci vorrà la fiamma ossidrica per liberarmi. Il vento è così forte che mi piega il naso. In fondo dopo tre ore, rientrare in porto non è soluzione così spiacevole. E' vero che abbiamo visto poco o niente, ma l'esperienza è stata prova dura che lascerei d'ora in poi ai lupi dei mari del nord, abituati alle artiche intemperie. Puoi così lasciare il paese convinto di aver fatto il tuo dovere di ecoturista. Certo almeno una coda per aria me la potevano mostrare 'ste balene infami!




SURVIVAL KIT

Un'insegna
Tadoussac - Paese sulla riva destra del San Lorenzo a 200 km a nord di Quebec. Centro per l'osservazione dei cetacei tra i più importanti. Ci sono diverse organizzazione che organizzano le escursioni che partono dal mattino versole 9 fino alle 14 circa, la durata è di circa 3 ore. Si può scegliere tra lozodiac che porta una ventina di passeggeri e ilbattello più grande. Il primo porta di certo ad un contatto più ravvicinato ai cetacei, ma è controindicato nellegiornate di mare mosso, almeno secondo me. L'escursione mi è costata 85 C$ a testa. Merita comunque anche se non si vede molto. Da non perdere comunque il giro nel parco cittadino sul mare. Alberghi e ristoranti per tutte le tasche.

Motel de l'Anse à l'Eau - 173 rue des Pionniers - All'inizio del paese, comodo conl'ufficio per le partenze del giro inbarca a fianco. Gentili, camere buone e nuove, spaziose, pulito. Dotazioni buone. TV, frigo, free wifi e caffé in camera. 94 C$ , senza colazione. 

Restaurant La Bolée - 174 Morin - Sempre molto affollato, consigliato prenotare. Presenta bene. Se la dà come ristorante di classe, con servizio e preparazione tavoli di un certo stile, alla francese. Nella pratica i tre piatti più interessanti del menù erano finiti, noi abbiamo avuto una platessa molle e poco appetitosa e un sirloin stick di Angus, piuttosto coriaceo, un gelato e una mousse discreta, due coke per 85 C$, che mi sembra un po' caro, per la qualità offerta. Ho sbirciato nei piatti vicini e anche il salmone era piuttosto secco alla vista. Non lo consiglierei.



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2 commenti:

Laura ha detto...

È la stagione che non è ideale, un po’ troppo tardi. Anche noi a Portland le avevamo viste in lontananza. D’altra parte non si può avere tutto dalla vita.... o il foliage o le balene! Le balene più fotogeniche e vicinissime le ho viste in Australia davanti a Perth, ma era settembre nell’altro emisfero....

Enrico Bo ha detto...

In effetti è così. Le mie migliori sono state in Sud Africa

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 114 (a seconda dei calcoli) su 250!