domenica 17 dicembre 2017

Usa 19 - Verso Toronto


Foliage e zone umide

Casetta in Canadà
Inutile lamentarsi ma il problema principale del turista, cosa che lo distingue dal viaggiatore vero, è il tempo. Non ce n'è mai abbastanza per fare le cose che vorresti. Il programma lungamente studiato a tavolino incombe sempre in maniera implacabile e tu sai già che se non arrivi nel tal posto entro e non oltre, magari anche un po' prima per sicurezza, poi sei nei pasticci, dovrai saltare qualche cosa di previsto perché importante e intanto ti lasci alle spalle tante altre cose, che forse, per tua negligenza o perché non ci stavano nel budget, non hai potuto includere nel viaggio, mentre sarebbe così bello, quando scopri qualche cosa di notevole, fermarti un giorno in più qua e là o almeno quanto serve, andare a vederlo, esplorare, godere del piacere e della meraviglia di quanto non avevi previsto e invece ti compare davanti come un regalo inatteso, un dono non sperato e per questo spesso più gradito. La strada tra Montréal e Toronto è di oltre 600 chilometri e comunque non ce la si fa ad arrivare in serata. Giocoforza bisogna fermarsi lungo la strada, che sarà  pure un infinito rettilineo che costeggia la riva nord del San Lorenzo,ma che al dì la della quinta infinita delle foreste multicolori che ti sfilano al fianco non sembrerebbe offrire altro. 

Lungo la strada
La macchina potrebbe andare da sola a quei famigerati 100 km/h previsti che ti fanno addormentare, incolonnati in una teoria di auto che di certo tra un po' saranno guidate da una mente robotizzata; facile così, eh! A tenerti svegli bastano i cartelli ammonitori che ti ricordano l'entità delle multe per eccesso di velocità e il fatto che in presenza di lavori, raddoppiano. Poi i lavori aumentano di intensità e spessore, a parte il fatto che tutto si riduce ad una sola corsia, ma di gente che lavora anche qui come da noi non ne vedi; l'unica cosa che è indicata la data in cui i lavori finiranno, chissà se viene rispettata! Però come logico e dato un traffico piuttosto sostenuto, la coda rallenta e poi si ferma del tutto, così da farti perdere un'altra oretta sulla tabella di marcia. Giocoforza fermarsi a cercare un buco per dormire. Questo d'altra parte è la filosofia del viaggi on the road, caro mio. Così esci a Gananoque, paesotto mai sentito, il cui nome arriva da una deformazione di un nome indiano che significava Tra i due fiumi, che mantiene una pronuncia curiosa (Geinenokuei) e che invece risulta essere meta turistica piuttosto gettonata da queste parti. E' infatti il centro da cui partono tutte le escursioni per le Thausand islands, una serie di isole grandi e piccolissime che si affollano lungo questa parte dove il San Lorenzo, emissario appena nato dal lago Ontario, è ancora larghissimo e preme le rive per restringersi fino a diventare davvero un fiume. 

Boschi
E' un ambiente naturale di grande bellezza e questo ne ha fatto un luogo di grande popolarità per chi abita non troppo lontano dove trascorrere il tempo a contatto con la natura. Naturalmente si è subito scatenata la imprenditorialità nordamericana, che ha montato tutta una serie di strutture logistiche a partire dal casinò, alberghi, campeggi e possibilità di affittare barche, kayak, canoe e naturalmente anche aerei ed elicotteri per vedere il paesaggio dall'alto. Insomma la macchina del divertimento di massa in piena azione. Se ci arriva tanta gente può significare che a distanze ragionevoli non c'è molto altro da vedere, ma di certo deve anche essere segno sicuro che è comunque una località che presenta qualche cosa di interessante e che dispiace lasciare alle spalle senza buttarci almeno un'occhiata. Ma questa è la dura vita del turista e quindi arrivati di notte e partiti di prima mattina, tempus fugit, rimane soltanto il senso del rimpianto dopo aver buttato una rapida occhiata da lontano. 

Le thousand islands (dal web)
Qui siamo ormai in Ontario e l'inglese si è reimpadronito della piazza, così nel grazioso localino dall'aspetto alquanto old america, le pronunce si allargano e la camerierina, forse un po' disattenta, forse condizionata dalla mia pronuncia barbara e a lei evidentemente incomprensibile mi porta una suola da scarpe immangiabile avendo scambiato il mio medium-rare per well-done, per lo meno così mi mostra di avere scritto sul taccuino alle mie lamentele pur fievoli a causa della lingua più che altro. Non si preoccupi, la mancia gliela lascio lo stesso, essendo in pratica obbligato a farlo dalla macchinetta mangia carte di credito che ti impone una percentuale minima del 15%. Il Travelodge sulla strada mi fa un bel 10 C$ in più di sconto del Ramada Inn dirimpettaio e quindi lo scelgo anche se il tenutario sembra quello di Psyco, con lo stesso sguardo di sguincio, mentre il suo concorrente, un simpatico indiano, sicuramente Tamil, dall'aria furbetta, esibiva larghissimi sorrisi e tentava di convincermi della superiorità assoluta del suo prodotto. La scelta è stata invece valida e la colazione al mattino più ricca del solito, con una serie di donuts di vari tipi da pucciare nel thé e tutto il restodi contorno. Alla sei e mezza c'è solo un altro avventore, un pacioccone vestito da boscaiolo appena arrivato da abbattere sequoie, che quando sente l'italo idioma, va in visibilio, risultando essere figlio di immigrati marchigiani, di cui conserva ancora l'accento caratteristico. 

Toronto
Turista solitario, appena arrivato per il weekend da una cittadina più a nord in attesa di fiondarsi nel locale casinò e te lo dice con occhio acceso. Una botta di vita che forse non si prende da mesi, trascorsi nei boschi a segare tronchi, così almeno è il film che mi faccio, invece poi risulterebbe manutentore in un garage. Divora ciambelle come noccioline, è relativamente giovane e il suo giro vita continuerà di certo ad aumentare in progressione fatale. Lo salutiamo augurandogli ogni bene e buona fortuna per il blackjack. Intanto ci ributtiamo in autostrada; ci sono almeno ancora tre ore per arrivare a Toronto, la grande metropoli canadese dalle caratteristiche ormai decisamente americane. Dopo Kingston siamo ormai sul grande lago, ma la strada non gli corre abbastanza vicino per mostrarlo in tutto il suo splendore, un vero e proprio mare. La terra dei grandi laghi è qui e ti si apre davanti come un immenso sconfinato territorio dalle valenze nuove e diverse forse anche come mentalità. La superficie di acqua è la vera vita attorno alla quale tutto ruota, i porti, le barche, la vita sociale. Forse se vivessi qui, avrei anche io una barchetta ancorata da qualche parte per andare a pescare o per passarci i fine settimana. Chi lo sa. Intanto all'orizzonte cominciano a spuntare le altissime torri della città ancora lontana. Chissà se chi scendeva verso Roma lungo la via Francigena aveva le stesse sensazioni avvicinandosi a San Giminiano?


Il lago Ontario

SURVIVAL KIT

Thousand Islands - Località turistica a metà strada tra Toronto e Montréal, pochi chilometri prima di Kingston all'uscita del fiume dal lago Ontario. Il punto base è la cittadina di Gananoque di circa 5000 abitanti. Possibilità di escursioni in barca in mezzo alla natura. La zona in stagione e nei fine settimana risulta essere molto affollata per cui sarebbe opportuno prenotare. Attorno las olita fiera dei divertimenti all'americana, parchi giochi, minigolf, casino e attrazioni varie.

Travelodge - 785 King Street E.- Gananoque - In un'area commerciale con molti altri hotel, e servizi. Molto bello, nuovo e ben arredato. La nostra doppia spaziosa con due letti King a 103 C$, inclusa colazione. Piscina, frigo, ottimo free wifi in camera, TV, AC, forno a microonde e tutte le altre attrezzature tipiche dei motel. Bagno bello pulito e ben dotato. Bella vista e buon punto di partenza per la vista delle Thousand islands.

Cousins on King Bar and Grill - 715 King Street E. Gananoque - Classico locale via di mezzo tra fast food e ristorantino. Cibo di qualità medio bassa. Due steak da 6 e 10 oz. ma carne durissima, insalata e patate pessime. Con due coke per due 62 C$. Forse questo è lo standard da queste parti.




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