Alla fine però alle Maldive si viene per una ragione principale: il mare e allora bisogna proprio dire che questo è un po' quello delle cartoline che ti aspetti di vedere nelle isole dei mari del sud. Gli atolli, di cui hai la reale sensazione solo guardandoli dall'alto, sono giganteschi anelli di decine di chilometri di diametro ciascuno all'interno dei quali l'acqua è molto bassa e calma, circondati dalla barriera corallina. Ce ne sono ventisei tra grandi e piccoli che circondano una laguna di oltre 700 chilometri di lunghezza a cavallo dell'equatore. Questi costituiscono l'arcipelago e lo stato maldiviano. Lungo la barriera che forma ogni atollo emergono lingue di sabbia non più alte di un paio di metri che costituiscono un totale di quasi 1200 isolotti, un centinaio dei quali abitati, mentre in altrettanti sono state costruite strutture turistiche quasi tutte con la tipologia del villaggio resort a bungalow, molti dei quali direttamente sull'acqua. E' per questo che un cambiamento delle temperature che provocasse anche un minimo innalzamento del livello degli oceani, provocherebbe la scomparsa completa di questo stato, ragione per la quale, i maldiviani abbienti stanno acquistando terreni negli stati vicini per trasferirsi in caso questa mutazione fosse più rapida del previsto. Non è chiaro cosa si farebbe degli altri, carne da macello di quelle che si chiameranno migrazioni climatiche.
All'interno della laguna si accede attraverso passaggi nella barriera dove ci sono forti correnti che garantiscono il ricambio dell'acqua, insomma una sorta di piscinona naturale che pullula di vita marina tropicale. L'acqua della laguna ha un colore davvero smagliante e vicino a quello che gli amanti del genere sognano, una apparenza cristallina con sfumature smeraldine e verde azzurre che cambiano durante la giornata a seconda dell'inclinazione dell'illuminazione. Ma quello che colpisce di più è la sabbia bianchissima, formata dallo sfarinamento dei coralli che producono una tipologia di supporto molto farinosa e morbida al tatto e abbastanza grossolana da non attaccarsi facilmente alla pelle. Sulle isole non esiste terra comunemente intesa e rari sono gli affioramenti della roccia calcarea sottostante su cui si è formato e poggia l'atollo. Poco lontano dalla riva, qualche centinaio di metri al massimo, la barriera corallina circonda le isole e si oppone alla furia dell'oceano, creando così un micro ambiente calmo e tranquillo e molto favorevole allo sviluppo della vita sottomarina. E qui arriviamo al neo che non si può fingere di dimenticare. Nel 1998 un Niño assolutamente eccezionale (fenomeno naturale che si forma ogni anno al largo delle coste cilene e che condiziona la climatologia mondiale) provocò un anomalo aumento della temperatura di oltre 5 gradi che uccise praticamente il 90% dei coralli della barriera causandone uno sbiancamento totale.
A distanza di venti anni, tutto l'ecosistema, specialmente negli atolli più a sud comincia a riprendersi a poco a poco e tracce dei meravigliosi colori delle specie coralline presenti hanno ricominciato a comparire qua e là ma si prevede che ci vorranno ancora molti decenni per ripristinare l'ambiente preesistente sempre che altri fenomeni naturali e cambiamenti climatici severi non colpiscano nuovamente. Quindi scordatevi i colori dei fondali del Mar Rosso o delle isole del Borneo per chi ha avuto la fortuna di approfittarne. Rimane intatta la vita marina invece, ma di questo parleremo dopo. Dunque ricapitolando, mare da sogno, caldo ed avvolgente, una specie di piscina naturale che circonda lingue di sabbia bianca con al centro boschi di vegetazione fitta di palmizi e altre piante ricche di fioriture magnifiche. Tutto questo ambiente già di per sé molto affascinante e fotogenico, che viene mantenuto nelle migliori condizioni però da una continua operatività umana, che provvede a mantenere le spiagge libere dai depositi di alghe e che cura la vegetazione, continuamente arricchita di alberi e altro verde riprodotto sulle isole stesse. Bisogna inoltre considerare che in queste isole, tranne nella più grande, non c'è assolutamente acqua dolce che dunque deve essere ricavata da pozzi che la filtrano naturalmente attraverso la sabbia, da dissalatori o trasportata dalla terraferma. Senza la presenza dell'uomo e della sua continua opera, queste isole assumerebbero probabilmente un aspetto molto meno vivibile e piacevole di quanto non appaia adesso. Bisogna ammetterlo, un meraviglioso ambiente naturale molto ma molto artificiale. Sapevatelo.
Però rimanere a mollo in un brodo caldo e trasparente circondato da pesci coloratissimi mentre la brezza ti culla lievemente, non ha prezzo, anzi veramente come vi ho già relazionato un prezzo ce l'ha. Qui il vento non è mai troppo forte, in quanto le Maldive sono praticamente esenti da tempeste tropicali e cicloni, la temperatura è costante, essendo zona equatoriale e sempre a cavallo dei 27/32°C cosa che rende il soggiorno marino estremamente piacevole. Tranne un paio di mesi secchi, febbraio/marzo, per il resto dell'anno il clima varia diverse volte al giorno, con qualche breve pioggia alternata a schiarite che colorano anche il cielo di sfumature infinite. Grandi albe e tramonti da cartolina, ogni tipologia di scenario insomma per accontentare anche gli amanti della fotografia più esigenti. Il monsone in cui le piogge sono più importanti dura due tre mesi da maggio a luglio. L'acqua ha una temperatura di grande gradevolezza, ti immergi senza provare il minimo brivido, subito avvolto da un tepore piacevole che ti invita a rimanere a lungo, e rende fastidioso il pensiero di uscirne, fatto salvo il fatto che ti potrai trascinare sulla riva all'ombra di qualche pianta a spiaggiarti per il tempo necessario a farti ritornare la voglia di riscendere in acqua. Una vita di pigro alternarsi riva/acqua in attesa che venga il momento di andare a nutrirsi. Badate che sembra, ma non è poi così noioso, almeno per una settimana.
Al mattino presto l'aria è più frescolina e la brezza spira leggera sfiorandoti la pelle; puoi rimanere seduto sulla riva a guardare le variazioni di azzurro lontane per cercare di capire dove sta la linea che separa l'acqua dal cielo. Le nuvole che scorrono veloci e le variazioni di intensità provocate dai fondali della laguna, provvedono a rendere difficile l'interpretazione. E' uno spettacolo che dura a lungo e cambia continuamente quando si alza il sole, e la luce diventa più forte, riducendo la variabilità delle sfumature ma accentuando la forza dei colori, del blu dei fondali più alti e degli spazi liberi da nubi e del verde chiaro che splende dove l'acqua si abbassa. Verso sera la luce ritorna a diminuire fino a che in un attimo l'ombra arriva quasi di colpo, rendendo il mare ricco di indaco e viola, prima che la seta nera della notte lo ricopra come un tappeto. L'acqua a volte risplende come fosse fosforescente, rispecchiandole luci dalla riva o per particolari microrganismi che la fanno brillare nel buio. Le luci dell'isola, appena ti allontani un poco lungo la spiaggia sono fioche e quasi inesistenti e il cielo stellato come non sei abituato a vederlo, ti esplode sulla testa col suo tripudio di fiammelle luminose. Davvero una meraviglia, camminare sulla sabbia soda a piedi nudi; a trattenerti solo il confine della battigia da una parte e la barriera delle palme dall'alta. Ogni tanto lo sbattere d'ali di un grande pipistrello tra i rami o il fischio degli uccelli in amore che si chiamano nella notte. Ci sarebbe da rimanere qui per ore ad ammirare la notte non fosse che è meglio portarsi nella zona ristorante che hanno cominciato a servire i fusilli e la lasagna.
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