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La nostra casa degli Usher |
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Vecchie costruzioni |
I due voli low? cost per ritornare a Boston sono stati regolari. Certo che oramai non ti danno neanche più il bicchiere di acqua del rubinetto e dato che le bottigliette te le sequestrano al controllo sicurezza, non oso pensare cosa succederà tra un po', quando il trend si trasferirà anche sulle tratte a lunga percorrenza; comunque sia, se contenti il portafoglio, te ne fai una ragione anche se arrivi stravolto e disidratato anche solo dopo un paio d'ore di volo. Comunque eccoci qua, si tratta solo di andare a recuperare le valigie che avevo lasciato al Constitution Inn, nel deposito non custodito, ehehehe. Il taxi mi rapina 32 $ per pochi minuti di tratta, esborso che mi pesa di meno non appena riesco ad entrare in possesso dei miei due bagagli, che in effetti nessuno ha toccato, il fatto è che sono troppo apprensivo, che ci vogliamo fare. Adesso che mi sono tranquillizzato, posso con maggiore sicurezza passare a Uber per raggiungere la location scelta per questi ultimi tre giorni americani. Dunque ho già detto che Boston, come credo tutte le grandi metropoli americane, sia molto cara per i nostri standard, per lo meno per i miei, abituato ai prezzi del lontano oriente, in particolare per gli alberghi. Dunque, visto che non ero riuscito a trovare, smanettando in rete, niente a meno di 200 dollaroni, sono stato giocoforza spinto a mettere alla prova il sistema AirBnB, di cui tutti dicono mirabilia.
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Il palazzetto dei Boston Celtic |
L'esperienza era fallita miseramente a Nashville in quanto non ero stato capace di trovare niente in loco, causa imperizia nell'uso del telefonino sulle traballanti reti wifi locali, anzi l'unica cosa che avevo trovato mi aveva dato buca il giorno prima dell'arrivo accusando problemi idraulici ai tubi dell'acqua che avevano provocato l'inagibilità della camera, insomma della serie succedono tutte a me. Invece per Boston ci avevo pensato con accortezza certosina, già prima della partenza e la scelta era caduta su una linda (quanto meno a vedere dalle foto) casetta in un quartiere certamente periferico ma poi neanche tanto, che mi costava tutto incluso solo 40 $ al giorno. Mica male, un quinto dell'albergo più sgalfo, comunque neanche centrale. La tenutaria, giovane sedicente ingegnere del Mit, mi aveva dato buona impressione nel contatto chat e assicurava assistenza amichevole per i turisti in attesa discoprire la metropoli, così almeno certificavano i (pochi) commenti. Per scrupolo comunico che arriverò in orario con una approssimazione di mezz'ora, verso le 18. La fanciulla mi risponde che, essendo evidentemente non disponibile a quell'ora, mi lascerà una lockbox attaccata alla maniglia della porta esterna, di cui mi invia le quattro cifre per lo sblocco, con dentro la chiave. Magnifico, tutto sembra filare diritto; il mio Uber mi porterà in loco per soli 11,25 $. Non c'è molto traffico e lasciamo lo skyline dei grattacieli alle nostre spalle inoltrandoci verso Cambridge.
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Merchandising del basket |
Sta scurendo e sarà la mia paranoia cronica, ma il quartiere non mi sembra così ridente, anzi più ci inoltriamo lungo la direttrice principale che arriva dal centro, più appare come la più classica delle zone degradate delle periferie americane, sempre presenti nei peggiori telefilm americani, file infinite di casette malandate, alcune semi abbandonate o in disarmo, parcheggi con vecchie macchine scassate e personaggi inquietanti agli angoli delle strade che bighellonano con felpe dai cappucci calati sulla testa. Ovviamente tutti neri. La nostra è una stradina laterale abbastanza buia e solitaria, cartacce dappertutto, qualche vetro rotto alle finestre e ben conoscete la teoria che certifica come dove ci siano vetri rotti, prima o poi ci scappa un morto. Sono inquieto, ma vediamo cosa succede, eccoci davanti alla nostra villetta a due piani con mansardato sottotetto, la penultima della strada, che l'oscurità della sera rende solitaria e spelacchiata, un poco inquietante insomma come la casa degli Usher. Nessuno in giro. Il nostro uomo ci abbandona in mezzo alla strada e se la fila velocemente in cerca di altri clienti. Trasciniamo i valigioni sulla scaletta dai gradini di legno scricchiolanti senza appoggiarci al mancorrente piuttosto malfermo. Ecco la lockbox. Inizia l'operazione sblocco dell'attrezzo che si rivela subito superiore alle mie possibilità. Nonostante inserisca più volte le quattro cifre della combinazione che Chelsea mi ha inviato nell'ultimo messaggio, lo scatolotto non ne vuole sapere di aprirsi.
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That's America |
Ogni tanto butto un occhio preoccupato attorno, ma non si vede anima viva. Poi arriva una macchina scassata e ne scendo un gigante nero, tipo pivot di una squadra della NBA, che evidentemente abita nella casa a fianco. Preso dal panico lo chiamo in aiuto. Lui si rivela gentilissimo e viene a tentare lo scasso, ma dopo diversi tentativi desiste, impossibile aprire. Ma io sono in possesso di due numeri di telefono, sia quello della mia ospite, che quello del suo fidanzato. Il tizio si presta gentilmente a fare la telefonata col suo smartphone, date le mie difficoltà linguistiche. Ma la ragazza non risponde. Solo dopo diversi tentativi, risponde il ragazzo che con voce stralunata non sembra capire di cosa si tratti, poi bofonchia qualche cosa di incomprensibile e butta giù il telefono o è la linea che cade, speriamo che non si sia fatta male. Il gigante buono allarga le braccia e se ne va a casa sua, dopo che mi sono profuso in ringraziamenti. A questo punto monta la disperazione. Siamo soli in mezzo alla strada coi valigioni, ormai è notte e siamo senza wifi per chiamare un'auto per andarcene da questo incubo. Mentre sto rimuginando su cosa ho sbagliato, si sentono armeggiamenti al di là della porta, che infine si apre e appare una bambolona xxxsize, nella foto era piuttosto diversa, miracoli di photoshop?, che mi traguarda con occhi dilatati, aggiustandosi la maglietta che sembra appena infilata sui pantaloni della tuta, calzata sui piedi nudi. Apre la scatola, senza salutarmi, mentre io le faccio notare che le cifre sono ben diverse da quelle che mi aveva comunicato. Lei mi fa spallucce, bofonchia I'm wrong e messami in mano la chiave ed indicatami una stanza al piano di sopra, scompare dietro una porta del pianterreno, dove evidentemente il drudo dalla voce impastata la attende con apprensione,per concludere una qualche operazione interrotta.
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Ancora Halloween time |
Sia come sia, la nostra Chelsea non sarà quella che ci aspettavamo e l'entusiasmo con cui ci ha accolto non sarà travolgente, ma almeno abbiamo un tetto sopra la testa. Ci rintaniamo nella spoglia stanzetta riservataci che dispone solo di un letto, un cassettone e null'altro. Esploro la vicina cucina e il bagno. Tutto sembra abbandonato anche se in fondo è pulito e appena imbiancato, ma tutto appare disabitato da tempo, tranne una pentola piena di riso bollito abbandonata nel lavandino e un mango marcio da giorni lasciato su un tavolo. Riesco via chat, Chelsea sta al piano di sotto, a farmi dare la password del wifi, che alla fine funziona pure. Qualche rumore alla porta e arriva un'altra ragazzotta che evidentemente occupa la stanza in soffitta, che mi dà qualche dritta su serrature e porte e poi si barrica subito a doppia mandata, dopo avermi consigliato di fare lo stesso. Di uscire neanche pensarci, nei dintorni non c'è traccia di servizi, negozi o fast food di sorta, per lo meno a portata di passeggiata, men che meno notturna. Meglio dormire, come diceva Rossella, Domani è un'altro giorno. Dai, questo impatto con Air BnB non sembra partito bene, in realtà devo certificare che alla luce di come sono andati i giorni di permanenza, tutto è stato da me esagerato al primo acchito, forse a causa delle difficoltà iniziali di accesso, mentre poi il quartiere, certo povero e abitato totalmente da neri, si è rivelato tranquillissimo e assolutamente sicuro, come mi hanno certificato i diversi autisti che mi ci hanno riportato. Abbiamo riposato benissimo in un ambiente certo basico, ma tranquillo e pulito, considerato il costo naturalmente. Domani mattina partiremo alla scoperta della città.
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La skyline di Boston dal mare |
SURVIVAL KIT
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Cambridge |
Air BnB - Nota app per affittare camere a prezzi generalmente molto competitivi rispetto agli hotel. Meglio pensarci per tempo evidentemente, perché sul posto all'ultimo momento dovete considerare di avere una buona connessione, specialmente se siete in un paese straniero, in cui avrete anche difficoltà linguistiche e le risposte non sono immediate, inoltre non avrete il tempo di controllare o chiedere info sulle zone e sui quartieri che vi interessano. Col tempo a disposizione utilizzate il passa parola che è sempre la cosa più efficace. Nel mio caso, avendo prenotato dall'Italia, evidentemente non sono stato fortunatissimo nella scelta dell'ospite. Tuttavia dato il costo di 40 $ a notte, devo dire che la camera li valeva ed ha svolto il suo compito senza altre difficoltà. Quindi per questa volta va bene così. Per il resto, sul sistema giudizio sospeso fino alle prossime esperienze.
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