giovedì 24 ottobre 2019

Vessazioni da Comma 22

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In ogni cosa ci sono delle motivazioni logiche che seguono più o meno sempre lo stesso schema. Come mai in tanti paesi del mondo, con motivazioni diverse che spesso appaiono ingiuste o banali e in arrivo da schieramenti politici magari opposti, accadono cose gravi, movimenti di folla incazzata che a un certo punto comincia a sfasciare tutto come in preda ad un virus malefico, vedi Francia, Spagna, Cile, Venezuela, Hong Kong e tanti altri luoghi. Di certo tutto questo è aizzato e gonfiato dai movimenti populisti che da ogni casino traggono nutrimento e ragione di esistere, però queste cose non nascono mai dal nulla, ma da una serie di fatti, fatterelli e grane che l'amministrazione trascura, tanto poi tutto va a posto da solo, fino a che arriva la classica goccia che fa traboccare il vaso e scoppia il tumulto di piazza. Si dice che la gente non ne può più di tante piccole angherie quotidiane, che una tantum si potrebbero persino sopportare , ma quando arrivano come le piaghe d'Egitto, prima o poi salta il bottiglione. 

In questi giorni nella mia città, stanno arrivando valanghe di raccomandate (nel mio condominio 4 su 10 appartamenti) con un 'ingiunzione per mancato pagamento TARI di uno a caso dei 5 anni precedenti, da regolare con multa entro e non oltre ecc. ecc. Se hai qualcosa da dire vai all'apposito ufficio (aperto 4 h due mattine alla settimana) e dimostra che hai già pagato. Questo evidente abuso da parte dell'amministrazione pubblica, che ha in tutti casi la caratteristica del totale spregio dell'amministrato, può essere spiegato in due modi. Il primo, con un evidente dolo, prevede di mandare al maggior numero di gente possibile l'ingiunzione, la cosiddetta pesca a strascico. Molti non troveranno la prova dell'effettuato pagamento o non avranno voglia e tempo per andare a contestare la pratica e pagheranno (cosa che è successa a me 2 anni fa, pagamento smarrito e Tari di 430 Euro pagata così 2 volte e potete dire quello che volete ma io ritengo di avere subito una estorsione in piena regola, da cui non avevo la possibilità di difendermi) con grande beneficio delle casse comunali. Il secondo è che il sistema funziona talmente male, causa incompetenza o errori progettuali, da far partire le raccomandate a muzzo con grande confusione e sperpero di risorse per risolverle poi a posteriori.

Così questa mattina alle 8:35 mi sono presentato con i miei bravi documenti alla mano all'apposito ufficio aperto da 5 minuti dove però ero già il 61° della fila che si ammassava nel cortile, mentre dal cielo pioveva a secchiellate, anche se l'allarme meteo è stato regredito a giallo (o a tempesta tropicale, non so). La fila era composta prevalentemente di anziani, claudicanti, donne incinte, una corte dei miracoli dolente e incazzata che si disputava senza neppure troppa cattiveria, la decina di sedie dello strettissimo corridoio. Tranne qualcuno che ingenuamente pensava di essere vittima di un errore e si affannava a spiegare ai vicini la sua assoluta estraneità alla volontà di evadere, la maggioranza, già edotta da tempo sulla porcheria in corso, rumoreggiava continuamente maledicendo con le maniere più colorite, chi l'amministrazione, chi le incolpevoli impiegate presenti, chi il dramma di vivere in questo disperato paese. Qualcuno usava senza ritegno, le espressioni decisamente violente che l'assuefazione ai social ha ormai reso comuni anche tra gli anziani, altri manifestavano con un sarcasmo decisamente pesante la propria opinione sull'amministrazione comunale, molti si dichiaravano pronti, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, a imbracciare armi improprie o quantomeno a calzare un gilet giallo. 

Persino grasse badanti extracomunitarie si stupivano di una prassi che al loro stesso paese sarebbe stata giudicata anomala e vessatoria. Le povere impiegate, inseguite da frasi taglienti e anche decisamente offensive, tentavano alla meglio di portare avanti la fila, anche se la loro logistica, a causa dell'ansia e del marasma della folla questuante che premeva senza sosta, era calcolata in modo talmente farraginoso, evidentemente non pensato per una mole tale di utenza, da trasformarsi in continue perdite di tempo, dall'alzarsi ogni volta e fendere la folla per andare a prendere un modulo (non si potrebbe tenerne una mazzetta sulla scrivania?) all'andare a fare fotocopie avanti e indietro, invece di lasciarne una fissa che le smaltisse in sequenza. Tenete conto che praticamente tutti quelli che erano in coda (il 95% da un'indagine fatta sul campo) erano in regola e quindi, dovevano solo fare le fotocopie dell'ingiunzione, del pagamento già effettuato, posto che lo avessero trovato e lasciarle lì col numero di telefono allegato in caso di eventuali altre richieste di chiarimenti. Dal trend dei numeri chiamati era chiaro che prima della chiusura difficilmente sarebbero passati tutti i presenti, i rimasti avrebbero dovuto tornare il prossimo martedì. Questo delirio assoluto ti fa perdere come minimo una mattina se va bene, e moltissimi tra i presenti erano persone che avevano dovuto assentarsi dal lavoro solo per dimostrare di essere a posto 

Sono queste, quelle che si dicono le classiche gocce che faranno traboccare il vaso? Non lo so. Io ammetto che non mi metterò il gilet giallo o la mascherina sulla faccia, l'ombrello quello devo avercelo per forza in questi giorni, ma in qualche modo qualcuno deve essere individuato come colpevole di tanta faciloneria e incapacità organizzativa (e badate che non ho incluso il dolo), per cui farò come la volta precedente, l'unico modo per punire una amministrazione, è non votarla più alle prossime elezioni, tanto per avere una compensazione morale per il tempo perso ed il veleno ingoiato. A mente fredda, però darei un suggerimento e cioè quello di limitare le somme pretese a cifre attorno ai 50/60 euro. La maggioranza delle persone, piuttosto di perdere una giornata o più pagherebbero, senza fiatare, risolvendo così una delle probabili motivazioni. Certo che quando le cifre arrivano a 3/400 euro la gente manda maledizioni, ma non cede così facilmente. Qualche impiegata per difendersi, cerca di invogliare alla prenotazione, beccandosi insulti a ripetizione da parte di chi da 10 giorni tenta inutilmente di telefonare ad un numero a cui nessuno risponde. Naturalmente per prenotarsi (siamo a dicembre inoltrato e le scadenze max sono di 60 gg dal ricevimento dell'ingiunzione) già che si è qui, bisogna fare la stessa coda ugualmente. Un classico Comma 22. Non so se mi piego! Per forza che poi vince Masaniello.


SURVIVAL KIT

Siccome ribadisco che questo è un blog di servizio, ecco un consiglio per chi riceve l'ingiunzione e trova la ricevuta del pagamento (generalmente un F24). Fate la fotocopia chiara, sia della ingiunzione (tutti i fogli) che delle copie dei pagamenti, scrivete sulla prima pagina dell'ingiunzione il vostro numero di telefono. Poi andate all'Ufficio in Piazza Giovanni XXIII, prendete il numero ma non disperatevi se siete il 50° o più della coda. Mettetevi invece in una posizione strategica, vicino allo stanzino delle fotocopie e intanto fate ridere con battute ironiche ma non cattive, quanti sono intorno a voi, cosa che contribuirà a fare scendere la tensione e ad allontanare il pericolo di tumulti e quando passa una delle impiegate che viene a fare appunto fotocopie, ditele, con gentilezza (questo è importante) che voi le avete già tutte pronte, datele il fascicolo e lei ve le ritirerà prontamente e voi sarete liberi. 


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