martedì 24 dicembre 2024

Sudamerica 2 - L'arrivo

Partiti
 


Così con lo zaino pieno più di fogli di prenotazioni che di masserizie, fiducioso come sono delle comunicazioni via telefonino (noi uomini del passato abbiamo, pur utilizzandole, poca fiducia nelle comunicazioni tecnologiche moderne), siamo finalmente partiti in una mattina nebbiosa e tristanzuola. Per la verità e per fortuna eravamo anche carichi di dollari in contanti, memori delle raccomandazioni raccolte sul web e consci di quello che ci si poteva aspettare, vista la situazione, ma sai com'è quando decidi di salire sul ballo poi bisogna ballare e nella terra del tango poi, questo è un imperativo assoluto. Dunque, riformato il solito quartetto dell'Ave Maria con cui sono solito girare per il mondo, nel senso che ci si rivolge al cielo nella speranza di superare la prova, di claudicanti aspiranti alle RSA, tra un ginocchio dolente e una schiena scricchiolante, siamo comunque riusciti ad arrivare fino a Malpensa, via parcheggio della Mariuccia che ormai ci conosce abbastanza bene. Nella spasmodica ricerca di un po' di risparmio (penserete che questo sia un chiodo fisso da braccino corto alessandrino, ma vi assicuro che questo è un viaggio impegnativo da questo punto di vista), abbiamo scelto un volo Latam, che presentava diversi vantaggi. Intanto il costo, poi il fatto di essere diretto, senza scali, fino a Sao Paolo ed infine considerando la prosecuzione ad Iguaçu, aveva anche il vantaggio di evitare il passaggio da Buenos Aires, dove abbiamo programmato di fermarci solo al ritorno. 

C'era, è vero, un po' di preoccupazione data dalla compulsiva lettura delle recensioni estremamente negative su questa compagnia, in particolare i tuoni e fulmini di un amico che aveva appena avuto una esperienza pessima con questo vettore, ma come sempre capita anche coi medici, fenomeni per quelli a cui va bene e portano a casa la ghirba, macellai per gli altri, devo dire che l'esperienza è stata ottima, anzi se devo proprio dire il vero, lo spazio per le gambe anche nella classe bestiame, che tocca a noi, era addirittura, apparentemente per lo meno, migliore che su altre compagnie più titolate e le cibarie distribuite ben tre volte sono state quasi accettabili e per una compagnia aerea questo è già fuori dall'ordinario, non avendo provocato nelle ore successive quella cosiddetta maledizione di Montezuma di cui sono di solito la causa principale, causa chissà, i successivi scongelamenti e ricongelamenti. Un problema però è subito saltato fuori però nei tempi della coincidenza, ma questo non per colpa di Latam. Avevamo infatti due ore e mezza tra i due voli cosa che mi sembrava più che sufficiente a fare tutto con estrema calma, ma non avevo considerato e vi prego di tenerlo presente, che passando da un volo internazionale ad uno domestico, non si tratta di un semplice transito, ma è obbligatorio ritirare i bagagli, fare dogana e rifare il check-in reimbarcandoli per il volo successivo, cosa che tra le code varie e la strada da fare, gli aeroporti ormai sono delle vere metropoli, ha richiesto quasi tre ore. 

Questo inghippo non previsto, ci che ci avrebbe creato un grosso problema, probabilmente di perdita del volo, se quello per Iguaçu non fosse stato anch'esso in ritardo, cosa che ce lo ha fatto acchiappare con grande affanno e corse, per la coda. Forse avrebbe aspettato perché c'era un sacco di gente che avrebbe avuto il nostro stesso problema, ma insomma un po' di patema d'animo, solo attutito dal fatto che eravamo bello che rincoglioniti per la notte passata a contare le pecore, ma che invidia per quelli che appena poggiano la testa sullo schienale sono già addormentati, l'abbiamo avuto e con gli occhi cisposi e le membra dolenti, quando le ruote hanno finalmente strisciato l'asfalto dell'aeroporto di Foz do Iguazu all'una di notte, visto il ritardo accumulato, in fondo non troppo, abbiamo tirato un respiro di sollievo. Il fatto poi che agli arrivi ci fosse anche il tizio promesso dall'albergo che ci aspettava col cartello in mano, ti fa ancor di più allargare il cuore. Il viaggio comincia bene insomma e senza sorprese. Già, questa cosa di vedere il tuo nome scritto su un cartello a migliaia di chilometri da casa ha sempre un effetto psicologico notevole, viaggiare insomma non è più come una volta e arrivando quasi sotto le cascate non trovi più un gruppo di selvatici Guaranì da civilizzare, con in mano arco e frecce, che ti guatano dubbiosi se infilzarti o meno, ma solo tassisti e guide ansiose di spillarti un po' di dollari, che ti aspettano invece graditissimo ospite pagante visto che su questo riescono a far campare le loro famiglie. 

Così varcare quelle sliding doors aeroportuali diventa davvero come entrare in un nuovo mondo. Un attimo prima sei in un non luogo internazionale, una terra di nessuno, dove la babele di lingue che avverti nell'aria te lo confonde con qualunque altro di ogni parte della terra, con le stesse caratteristiche e gli stessi marchi, le stesse bamboline nelle vetrinette tutte in arrivo dalle stesse fabbriche cinesi e che tuttavia ti dà la bella sensazione di essere padrone di un spazio comune, senza frontiere, dove cadono almeno per un momento i distinguo dei politici idioti che blaterano di barriere, invasioni e supremazie e dove ti puoi muovere a tuo piacere, almeno se hai in tasca passaporto e svanziche, naturalmente. Va beh, in ogni caso i piedi sono ormai posati sulla terra brasiliana, sentor di samba e fejoada incluse. Ti pare di avvertir nell'aria quel senso di festa che questo paese si porta con sé solamente a pronunciarne il nome o forse sarà solo uno dei tanti pregiudizi che ci portiamo da casa. Comunque siamo talmente stanchi che non appena arriviamo all'hotel, ascoltiamo con orecchio semichiuso le spiegazioni del concierge notturno e ci precipitiamo direttamente nel lettone dopo aver afferrato le chiavi, questa volta sì, addormentati non appena tocchiamo le federe col capoccione in attesa dell'alba ormai vicina.


SURVIVAL KIT

Parcheggio Malpensa - Ceriapark da Mariuccia - Malvaglio , Via Pozzi 43. E' leggermente più lontano degli altri (15 min), ma imbattibile sui prezzi per le lunghe soste (Scoperto, 45 Euro + 1 Euro al giorno, è aumentato dopo il Covid). Se dovete partire molto presto c'è anche la comodità dell'albergo adiacente con ristorante. Consigliatissimo.

Voli internazionali - Come sempre è consigliabile acquistarli con largo anticipo. Noi abbiamo comprato a luglio, scegliendo, dato l'itinerario previsto, all'andata Latam (diretto Malpensa San Paolo e poi Iguazu, lato brasiliano, Foz de Iguazu,) 580 € con bagaglio in stiva. Per il ritorno, da Montevideo via Madrid con Iberia a € 535.

Hotel ColonialAv. das Cataratas, 11237 - Vila Yolanda, Foz do Iguaçu  - Bellissimo albergo 3 stelle, in un grande parco molto vicino all'ingresso delle cascate lato Brasiliano. Belle camere spaziose e silenziose, TV, wifi, AC, buone dotazioni nel bagno, cassaforte, frigo. Il ristorante non è eccezionale, ma la colazione inclusa nel prezzo è ricchissima. Transfert all'aeroporto incluso. 2 piscine con sorgenti termali. Tutto per 39 Euro la doppia con cancellazione, inclusa cenna di benvenuto la prima notte. Possibilità di organizzare ogni tipo di escursione. Consigliatissimo per rapporto qualità/prezzo.



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1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo Enrico!!!

Where I've been - Ancora troppi spazi bianchi!!! Siamo a 119 (a seconda dei calcoli) su 250!